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Comunità Montana, un passo avanti nelle politiche sociali
La Comunità Montana Aventino- Medio Sangro, Ente di Ambito Aventino, n. 20, ha approvato la prima richiesta di Vita Indipendente

Comunità Montana, un passo avanti nelle politiche sociali

È una modalità di servizio, nuova ed innovativa, afferma il Presidente della Comunità Montana Antonio Innaurato, avviata in diversi paesi Europei ed in alcune Regioni italiane, si differenzia notevolmente dalle forme assistenziali, è un beneficio economico, finalizzato appunto alla Vita Indipendente, assegnato alla persona con disabilità grave che ha la possibilità di autogestirsi, di decidere personalmente chi si deve prendere cura di esso.” Questa modalità di assistenza è definita in forma indiretta perché non è più l'ambito sociale a prendersi carico di assistere la persona disabile delegando, spesso o quasi sempre, questo servizio ad altri ma si da la possibilità al richiedente di gestire la sua vita in prima persona, assicurando la libertà di autogestione nel servizio di assistenza. Il provvedimento si rivolge a coloro che hanno forme di disabilità grave e permanente, di età compresa tra i 18 e i 64 anni che hanno la capacità di autodeterminarsi. Il portatore di handicap diventa parte integrante dell’unità di valutazione, ed è datore di lavoro del proprio assistente, tanto da poter esaminare anche la qualità dell’aiuto offerto.
L’assistente personale sarà formato dall’utente secondo le proprie e specifiche necessità. La prima richiesta al nostro Ambito è arrivata da un disabile residente al Comune di Casoli, ha presentato il suo progetto individuale, con un monte ore, gli obiettivi e le finalità ed è stato valutato dall’Unità di Valutazione Multidimensionale competente per territorio.
Il Sindaco di Casoli, Sergio De Luca, afferma: “Un ringraziamento particolare va da parte mia e di tutta l’Amministrazione al personale della Cooperativa che per anni si è occupato del nostro Severino, dimostrando professionalità e senso di responsabilità ma questo progetto è un passo avanti perché guarda al futuro e, soprattutto, al rispetto dei diritti del richiedente. Le persone con disabilità sono, e devono essere considerate, le sole esperte della propria vita e non hanno bisogno di progetti confezionati su di loro, sanno riconoscere i loro problemi e le loro soluzioni”.
Il progetto di Vita Indipendente è stato inserito dalla Conferenza dei Sindaci dell’Ambito Aventino all’interno della programmazione del Piano Locale della non Autosufficienza.

Inserito da Redazione il 20/11/2010 alle ore 09:20:10 - sez. DiversAbili - visite: 4406