Giovedě 2 Giugno alle ore 18:00 grande mobilitazione per garantire il diritto alla salute
Grande manifestazione domani per la riapertura dell'Ospedale di Casoli
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Di seguito il comunicato del Sindaco di ieri sera,
che contiene il resoconto della seduta del Consiglio Regionale
Straordinario, le sue considerazioni in merito e di motivi della
manifestazione organizzata per domani sera.
Cari tutti, Sindaci, amministratori, cittadini, pazienti,
amici,
oggi pomeriggio ho partecipato come spettatore al Consiglio regionale
straordianrio sulla sanità tenutosi su richiesta delle minoranze
consigliari in particolare il promotore mi pare è stato Carlo Costantini.
Durante il ritorno dall'Aquila come preannunciato sabato 28 maggio u.s. nella
festa tenutasi a Casoli in occasione della mia rielezione, ho dato avvio
all'organizzazione della grande manifestazione che abbiamo deciso di fare
GIOVEDI' 2 GIUGNO ALLE ORE 18 A CASOLI PER LA RIAPERTURA DELL'OSPEDALE DI CASOLI.
Avevo l'idea che il Consiglio regionale fosse il luogo dove la maggioranza e il
presidente Chiodi potessero trovare nell'approfondimento e col confronto, la
soluzione sugli Ospedali del Territorio in seguito alle sentenze del TAR
L'Aquila su Casoli e Guardiagrele.
Ma aimè la constatazione è stata ancora una volta drammatica, deludente e non
all'altezza della situazione.
Una cosa però è subito risaltata nelle mie riflessioni mentre ascoltavo gli
interventi, quel consiglio regionale straordinario sulla sanità si stava
tenendo, perchè da pochi giorni sono uscite le sentenze del TAR che hanno
stabilito che l'Ospedale di Casoli non doveva essere chiuso e quello di
Guardiagrele resterà aperto. Tutto questo si faceva però, perchè il 28 agosto
2010 il Comune di Casoli aveva presentato il 1° ricorso al TAR che aveva poi
generato tutto il resto.
Praticamente questa iniziativa e il successivo esito, ha costretto il Consiglio
regionale a ridiscutere l'argomento, Chiodi, non ha mai coinvolto il
Consiglio regionale di sua iniziativa cosa che era necessaria ma per due
volte ha dovuto fare in seguito a nostre iniziative, la prima il 29 luglio 2010
perchè avevamo fatto tante di quelle iniziative che ci furono costretti, sempre
su richiesta delle minoranze e oggi 31 maggio 2011 per l'uscita delle sentenze
del TAR.
Piccola soddisfazione per noi, di cui nessuno si è accorto.
RESOCONTO DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE
STRAORDINARIO
Nell'ascoltare gli interventi della maggioranza ho capito chiaramente che il
risultato del disastro di quanto oggi realizzato in materia sanitaria in Abruzzo
non poteva che essere così, le capacità limitate di Venturoni e degli
altri consiglieri non potevano dare frutti migliori.
Venturoni, si è affannato a sostenere che si è quasi raggiunto il pareggio di
bilancio sanitario in Abruzzo nell'anno 2010 con soli ormai circa 7 milioni
di euro di deficit complessivo regionale come ratificato dal tavolo ministeriale
"Massicci", senza fare però, nessuna considerazione su tutti i gravi disagi
che giornalmente ci sono per i pazienti abruzzesi: liste di attesa allungate
a dismisura, impossibilità di ricoverare i pazienti, o le via crucis che devono
fare quando trovano un posto letto in un ospedale lontano e non di eccellenza,
l'assenza della garanzia di fare interventi di emergenza urgenza in tempi che
consentono di salvare la vita (vedi decesso del centralinista di Casoli con
l'arrivo del 118 dopo un ora dalla chiamata), il pagare di tasca propria le
prestazioni ai privati per averle subito, l'andare fuori ASL e far
aumentare la mobilità passiva; l'aver cancellato le convenzioni con la Croce
Gialla, etc. etc.
Poi si fa forte nell'illustrazione di una tabella che riporta i dati dei deficit
annuali di bilancio delle ASL regionali quando ne erano ancora 6 suddivise per
anno finanziario riportando il totale del deficit di circa 2.400.000 Euro,
evidenziando che la ASL di Teramo per la sua popolazione e in rapporto a quella
di L'Aquila aveva i dati migliori, trascurando però che sulla stessa tabella la
ex ASL di Lanciano Vasto già dal 2008 ma soprattutto nel 2009 aveva già avuto un
avanzo di amministrazione di 1.400.000 euro, l'unica fra le sei ad avere già un
utile e quindi in quella ASL non era necessario chiudere niente, perchè anche
con Casoli e Gissi aperti, i conti già tornavano.
E, ha continuato dicendo che le ASL di Teramo e Pescara già sono in equilibrio
di bilancio e l'attuale ASL di Chieti ha ancora problemi e (io preciso del resto
come prima della fusione perchè i conti della ex ASL Lancaino Vasto sappiamo
che erano già in equilibrio).
Dimentica anche che in qualità di ex Assessore alla sanità, ha avallato tutte
le decisioni della Baraldi che ha chiuso i piccoli ospedali, ma ha salvato
Sant'Omero che aveva i numeri piu' in disordine e negativi rispetto a Casoli, ma
lo ha tenuto aperto; ed ancora oggi a diversi mesi dalla chiusura degli
ospedali e di molti reparti, non si preoccupa di chiudere un reparto di
chirurgia generale in una clinica privata di Chieti perchè non ha la
Rianimazione (condizione che ha determinato la chiusura di tutte le
chirurgie generali nei piccoli ospedali), perchè non ha fatto chiudere il
centro nascite di Giulianova con 550 parti annui, quando Guardiagrele ed Atessa
sono stati chiusi perchè i centri nascita per la sicurezza delle mamme e per
avere una casistica sufficiente devono avere almeno 1.000 parti annui. e così
per tante altre questioni.
Ma questo guarda caso è proprio quello che il Tar ha stabilito nel merito della
sentenza 292/2011 (anche se lo stesso Venturoni sulla stampa di pochi giorni fa
diceva che il TAR ha parlato di forma e non di merito (Venturoni leggiti la
sentenza di 40 pagine e poi fai i comunicati stampa, eviteresti di dire
fesserie..), e cioè che l'ottenimento del rientro dal deficit si può ottenere
anche in altri modi rispetto alla chiusura dei piccoli ospedali, soprattutto
quando il TAR dice "si possono adottare provvedimenti di riordino distribuiti
in modo uniforme su tutto il territorio regionale e sulle diverse attività"
e aggiunge, "non si è provveduto in nessun modo ad attivare servizi
sostitutivi sul territorio, contemporaneamente alla chiusura dei piccoli
ospedali" creando "una situazione di mancato rispetto dei LEA nelle aree
interne della Regione".
Poi, sentire De Matteis, che dice che i responsabili della pianificazione sono i
Direttori Generali che sono chiamati a redigere gli Atti Aziendali e che quindi
sono loro che devono ridurre le UOC (Unità Operative Complesse) e stabilire cosa
si può e dove si può tagliare, è veramente incredibile. Constatare che lui no sa
che il Commissario Chiodi, solo il 14 aprile u.s. ha approvato le Linee Guida
(scritte dalla Baraldi) trasmesse ai 4 D.G. che prevedono già il taglio del
50% delle UOC per ogni singola provincia, inviate ai direttori generali che
devono attuare i tagli. E lo devono fare per la prima volta da quando si sono
insediati entro 60 gg dall'invio, Zavattaro entro fine giugno deve provvedere a
ridurre dalle attuali 160 UOC presenti nella ASL n. 2 a soli 81, sapendo che
tutte le UOC presenti a Chieti resteranno perchè collegate all'Univeristà,
mentre quelle di Lanciano, Atessa e Vasto saranno tagliate perchè comunque le
deve ridurre a 81. Oppure la riduzione da 7 direzioni di distretti sanitari di
base a 3 distretti con il taglio di Lanciano, Vasto, Villa Santa Maria e
Castiglione Messer Marino, mantendo Chieti, Francavilla al Mare e Ortona (che
magnifica programmazione). Quindi il Vice Presidente del Consiglio regionale,
parla ma non sa quali delibere Chiodi ha già fatto e soprattutto i DD.GG. non
ancora redigono nessun atto aziendale, lo dovranno fare per la prima volta fra
pochi giorni.
Chiodi, infine parla per più' di 50 minuti, ma senza dire nulla sull'attuale
situazione. Anche lui dice che ormai il deficit nel 2010 è stato ridotto a
circa 7 milioni e sottolinea che è un dato certificato, non dice però a quanto
ammonta la cifra del deficit per la mobilità passiva del 2010, non precisa
quanti soldi ha ricevuto dal servizio sanitario nazionale per ripianare il
deficit (non c'è nessun merito per riduzione di spesa). La cosa più
disarmante, è stata l'affermazione di Chiodi inerente le sentenze del TAR
L'Aquila, che, a suo giudizio, non possono essere prese in considerazione,
perchè se si dovesse procedere alla riapertura degli ospedali, la Regione si
troverebbe ad avere un forte deficit, (praticamente i piccoli ospedali sono
la catastrofe dei conti della sanità abruzzese, erano e restano il capro
espiatorio del Piano di Riordino che lui ha realizzato).
Come, lo scorso 10 maggio, all'ultimo comitato ristretto dei
sindaci della ASL n. 2, il D.G. Zavattaro ha ribadito ancora una volta che
gli ospedali minori non sono stati chiusi per la spesa che generavano, ma per
dare su quei territori servizi sanitari migliori (se qualcuno se n'è accorto
me lo dimostri); anche
Chiodi nel prosieguo del suo intervento, ha
sottolineato che la chiusura dei piccoli ospedali, ha consentito di
trasferire il personale presso le strutture più grandi e importanti, per cui
si sta erogando complessivamente un servizio sanitario migliore (ribadisco,
vorrei che qualcuno mi dicesse dove, a Castel di Sangro per esempio, non c'è più
la Rianimazione, quindi mi pare che si peggiori...).
Alla fine, il Presidente Chiodi conferma che farà ricorso al Consiglio di
Stato per chiedere la sospensiva dell'esecutività della sentenza del TAR
(per avere tempo affinché il Governo in qualche modo modifichi l'incarico di
Commissario per conferirgli ancora più poteri).
Ha spiegato inoltre, che dopo l'incontro avuto a Roma con il tavolo di
monitoraggio del ministero (che successivamente chiama ripetutamente lo Stato,
per apparire tranquillo perché lo Stato lo ha informato) ha avuto rassicurazioni
sul fatto che il suo Piano di Riordino, essendo stato approvato dal tavolo di
monitoraggio, ha superato gli esami dello Stato che in seguito provvederà a fare
un atto per sostene nel migliori dei modi l'azione di prosecuzione del
commissariamento. Tuttavia di questo provvedimento del tavolo di monitoraggio
del ministero, non è stata presentata nessuna nota scritta, al contrario della
sentenza del TAR, che c'è ed è esecutiva.
In seguito Chiodi, rispondendo a chi gli aveva detto che
"quando il deficit sarà ripianato, non sarà più necessario che resti
commissario", afferma che lui non può togliersi l'incarico, ma è il
Governo che deve farlo (mi pare, che chiunque possa presentare le dimissione
da qualsiasi incarico). In ogni caso anche la L.R. n. 5/2008, la L.R. n. 20, il
Piano di Rientro, i provvedimenti di Redigolo, precedentemente erano stati già
approvati dallo stesso tavolo "Massicci", quindi avevano la stessa valenza dei
sui provvedimenti, ma questo lui non lo dice. Lo "Stato" nel caso precedente non
lo ha tranquillizzato.
Quindi in Consiglio, restano fermi su tutto quanto già fatto, senza nessuna
ipotesi di revisione delle decisioni che hanno assunto, provvedono poi ad
approvare il loro O.d.g. che impegna il Presidente della Giunta Regionale a:
- continuare, in accordo con il Governo nazionale, sulla strada delle riforme
strutturali del Sistema Sanitario Regionale;
- creare un sistema sanitario moderno che, da una parte migliori la qualità dei
servizi e dall'altra garantisca il risanamento economico, l'unico percorso che
permetterà di abbassare la pressione fiscale e alla Regione Abruzzo di
riappropriarsi del governo della Sanità Regionale.
MIE CONSIDERAZIONI
Chiodi non vuole utilizzare l'organo legislativo regionale,
cioè il Consiglio regionale, lui segue la politica commissariale come strategia
suggerita dal Governo, vedi stessa iniziativa per le altre Regioni, Lazio,
Campania, Molise (guarda caso tutte del centro destra), anche il parlamento
nazionale è esautorato, perchè vanno avanti a voti di fiducia. Chiodi smentisce
se stesso, il 29 luglio 2010 il Consiglio regionale aveva approvato la
costituzione di quattro tavoli provinciali per discutere la materia in ogni
provincia con la presidenza assegnata ad ognuno dei quattro presidenti di
Provincia, come possiamo constatare a distanza di più di 11 mesi, nessun
tavolo è stato mai convocato. Praticamente il confronto, la discussione,
le proposte sono un sogno, fanno tutto lui e la Baraldi. La Baraldi che
prima di venire in Abruzzo è stata in Sicilia, dove ha completato l'incarico,
pare però, che lì i conti, siano fra quelli più in rosso di tutte le Regioni
italiane.
PERCHE' MANIFESTARE
Le citate forti contraddizioni rilevate, ci hanno convinto a realizzare
un'altra grande manifestazione a Casoli, per dire che l'Ospedale deve essere
urgentemente RIAPERTO, perchè:
- i reparti, di Lungodegenza, Riabilitazione e Day Surgery,
non sono reparti per acuti, ma reparti per sub-acuti e quindi non generano
il codice ospedale e possono essere mantenuti aperti come previsto dal TAR
L'Aquila nel rispetto di quanto previsto nella L.R. n. 5 / 2008 ancora vigente e
mai modifica o abrogata negli Ospedali di Territorio;
- gli stessi reparti non sono stati ancora riattivati, né presso l'Ospedale
di Lanciano, né tantomeno in quello di Atessa, come previsto nelle delibere
nn. 44 e 45 del 3 e 5 agosto 2010, tale situazione ha generato il mancato
rispetto dei LEA per le popolazioni delle aree interne del Sangro-Aventino (come
rimarcato nella sentenza del TAR)
- la riduzione di spesa non si è verificata, perchè tutto il personale in
dotazione di questi reparti continua ad essere pagato anche se non produce
più prestazioni sanitarie che prima venivano rimborsate dal Servizio sanitario e
adesso non più, anzi, si è generato un costo aggiuntivo perché si è delegato
il servizio di ricovero di Riabilitazione alle cliniche private di Chieti
che possono ricoverare e che quindi si pagano due volte (vedi convenzione
stipulata e poche settimane fa dichiarato da Zavattaro alla stampa).
- i locali dell'Ospedale di Casoli sono stati recentemente ristrutturati e
tinteggiati (a contrario di quanto sostenuto da Zavattaro pochi giorni fa,
che non si può riaprire perché devono essere ritinteggiati) il D.G. dispone dei
servizi tecnici che gli possono fare una dettagliata relazione e documentarlo
(così eviterebbe di dire fesserie).
- se non provvederanno alla riapertura chiederò alla procura della repubblica
competente per territorio di verificare di chi è la responsabilità delle mancate
chiusure, della chirurgia generale nella clinica privata di Chieti,
del Centro nascite di Giulianova, della mancata chiusura
dell'Ospedale di Sant'Omero che non rispetta i parametri di efficienza
previsti e in linea con le disposizioni del DPCM del 2004 in materia di piccoli
ospedali.
Questi sono i motivi per cui i cittadini di Casoli e del Sangro-Aventino
vogliono la riapertura dell'Ospedale di Casoli.
A questi argomenti infine, si può anche aggiungere che, dopo il risultato
elettorale del SUD della Regione Abruzzo, che vede sonoramente bastonati Chiodi,
Baraldi, Zavattro, Di Stefano e Febbo (vedi le schiaccianti sconfitte di
Francavilla, Lanciano, Vasto, Casoli, etc.), sarebbe un atto di buon senso
correggere le decisioni a favore di un territorio che produce la quota di PIL
agricolo e industriale più importante di tutta la Regione, perchè se è vero
che vedrà la nascita del Parco della Costa dei Trabocchi e del Campus
tecnologico dell'Automotive, avrà sicuramente bisogno, sia per l'afflusso
turistico che per la popolazione addetta all'industria, di una sanità
migliore ed all'altezza dei nostri tempi e non della cancellazione della sanità
pubblica per favorire quella privata, dell'area Chieti-Pescara e della Provincia
di Teramo.
Vi aspetto tutti a Casoli giovedì 2 Giugno alle ore 18:00
Cordiali saluti
Sergio De Luca