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Nel ricordo degli eroi di ieri l'impegno per i diritti di oggi
Oggi, quel Sangro-Aventino che diede i natali ai Patrioti della Maiella, lancia il proprio grido di dolore per non poter più usufruire di ciò che costituzionalmente gli è dovuto, almeno dei cosiddetti diritti essenziali

Nel ricordo degli eroi di ieri l'impegno per i diritti di oggi

di Antonio Innaurato

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Sessantotto anni fa, il 5 dicembre 1943, nasceva a Casoli la Banda Patrioti della Maiella. Fu Ettore Troilo, originario di Torricella Peligna, socialista allievo di Turati e segretario di Giacomo Matteotti, la guida politica e ideologica della formazione. A Domenico Troilo, di Gessopalena, invece fu affidato il ruolo di comandante militare. Entrambi sapevano che la libertà bisognava conquistarsela e, al fianco del comando alleato, iniziarono un’avventura straordinaria che ,dalla liberazione dei paesi montani della zona del Sangro Aventino e della Valle Peligna, li condusse dal Chienti all’Esino e, attraverso la battaglia di Cingoli e Montecarotto ,alla liberazione di Pesaro. A Recanati la Banda patrioti della Maiella si trasformò in “Gruppo “Patrioti della Maiella e arruolò nuovi volontari (1500 patrioti ). Segui la campagna dell’Emilia Romagna con la battaglia di Brisighella, di Monte Mauro e la liberazione di Bologna (21 aprile 1945) e di Asiago (1° maggio 1945).

La Brigata Maiella, benché ancora poco conosciuta dalla Storia ufficiale, ha meriti eccezionali e, nell’ambito delle formazioni partigiane, presenta aspetti di grande originalità: è l’unica formazione partigiana del sud Italia e, soprattutto, non si preoccupò solo di liberare il “proprio orticello” (per usare una definizione del Prof. Mario Pirani), ma diede il proprio significativo contributo per la libertà di altre regioni .

I giovani che diedero vita alle prime rivolte spontanee e si organizzarono in “Banda” provenivano tutti dai Paesi del Sangro- Aventino e appartenevano ad una realtà sociale povera ma dignitosa e consapevole della posta in gioco. Sapevano che era giunta l’ora di lottare per ottenere la libertà e la democrazia ed ebbero lo straordinario merito di rischiare la vita anche per i diritti e la libertà degli altri, lasciandoci in eredità un modello etico di grande spessore : il valore della solidarietà e della socialità oltre a quello della legalità intesa come correttezza, rigore , dignità .

E’ questa la tavola dei valori su cui la nostra Costituzione è stata fondata grazie anche al contributo di sacrificio e di abnegazione fornito dai patrioti della Brigata Maiella. Essi ci hanno lasciato un impegno da cui non possiamo esimerci : fare in modo che quello che loro hanno costruito per noi non vada perduto.
I diritti, sanciti da quella Costituzione Repubblicana per cui i Patrioti hanno lottato, devono essere difesi e rispettati: non solo nelle grandi città, nelle realtà sociali floride e ben organizzate, ma anche nelle zone più povere e deprivate dove è più difficile vivere ma dove molti di noi hanno scelto di abitare per non abbandonare e disperdere un patrimonio non comune di storia, cultura e tradizioni.

Oggi, quel Sangro-Aventino che diede i natali ai Patrioti della Maiella , che fu teatro di gesta eroiche, che seppe reagire all’occupazione tedesca, che non pensò solo al proprio “particulare”, ma lottò per la libertà e i diritti di tutti, lancia il proprio grido di dolore per non poter più usufruire di ciò che costituzionalmente gli è dovuto , almeno dei cosiddetti “diritti essenziali. Servizi sociali, sanità ,scuola pubblica risentono dappertutto dei tagli ,ma nel nostro territorio gli effetti sono devastanti: significa non avere più futuro, essere privati di opportunità ,essere destinati ad un neppure tanto lento abbandono.
L’uguaglianza degli individui non può essere intesa solo in termini utilitaristici o ragionieristici. Infatti gli uomini possono essere diversi rispetto alle condizioni personali ed ambientali: l’uguaglianza di cui abbiamo bisogno è quella delle opportunità, è rispondere alle esigenze del territorio,perché esso possa vivere con dignità e crescere come ci hanno insegnato i nostri padri: nulla ci deve essere regalato, vogliamo impegnarci e lottare, come hanno fatto loro, ecco perché..nel ricordo degli eroi di ieri, l’impegno per i diritti che ci vengono negati oggi.

Antonio Innaurato -  Presidente Comunità Montana Aventino-Medio Sangro

Inserito da Redazione il 06/12/2011 alle ore 18:12:13 - sez. Storia - visite: 4731