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Nel ricordo degli eroi di ieri l'impegno per i diritti di oggi
Oggi, quel Sangro-Aventino che diede i natali ai Patrioti della Maiella, lancia il proprio grido di dolore per non poter più usufruire di ciò che costituzionalmente gli è dovuto, almeno dei cosiddetti diritti essenziali
Sessantotto anni fa, il 5 dicembre 1943, nasceva a Casoli la Banda Patrioti della Maiella. Fu Ettore Troilo, originario di Torricella Peligna, socialista allievo di Turati e segretario di Giacomo Matteotti, la guida politica e ideologica della formazione. A Domenico Troilo, di Gessopalena, invece fu affidato il ruolo di comandante militare. Entrambi sapevano che la libertà bisognava conquistarsela e, al fianco del comando alleato, iniziarono un’avventura straordinaria che ,dalla liberazione dei paesi montani della zona del Sangro Aventino e della Valle Peligna, li condusse dal Chienti all’Esino e, attraverso la battaglia di Cingoli e Montecarotto ,alla liberazione di Pesaro. A Recanati la Banda patrioti della Maiella si trasformò in “Gruppo “Patrioti della Maiella e arruolò nuovi volontari (1500 patrioti ). Segui la campagna dell’Emilia Romagna con la battaglia di Brisighella, di Monte Mauro e la liberazione di Bologna (21 aprile 1945) e di Asiago (1° maggio 1945). La Brigata Maiella, benché ancora poco conosciuta dalla Storia ufficiale, ha meriti eccezionali e, nell’ambito delle formazioni partigiane, presenta aspetti di grande originalità: è l’unica formazione partigiana del sud Italia e, soprattutto, non si preoccupò solo di liberare il “proprio orticello” (per usare una definizione del Prof. Mario Pirani), ma diede il proprio significativo contributo per la libertà di altre regioni . I giovani che diedero vita alle prime rivolte spontanee e si organizzarono in “Banda” provenivano tutti dai Paesi del Sangro- Aventino e appartenevano ad una realtà sociale povera ma dignitosa e consapevole della posta in gioco. Sapevano che era giunta l’ora di lottare per ottenere la libertà e la democrazia ed ebbero lo straordinario merito di rischiare la vita anche per i diritti e la libertà degli altri, lasciandoci in eredità un modello etico di grande spessore : il valore della solidarietà e della socialità oltre a quello della legalità intesa come correttezza, rigore , dignità . E’ questa la tavola dei valori su cui la nostra Costituzione è stata
fondata grazie anche al contributo di sacrificio e di abnegazione
fornito dai patrioti della Brigata Maiella. Essi ci hanno lasciato un
impegno da cui non possiamo esimerci : fare in modo che quello che loro
hanno costruito per noi non vada perduto. Oggi, quel Sangro-Aventino che diede i natali ai
Patrioti della Maiella , che fu teatro di gesta eroiche, che seppe
reagire all’occupazione tedesca, che non pensò solo al proprio “particulare”,
ma lottò per la libertà e i diritti di tutti, lancia il proprio grido di
dolore per non poter più usufruire di ciò che costituzionalmente gli è
dovuto , almeno dei cosiddetti “diritti essenziali. Servizi sociali,
sanità ,scuola pubblica risentono dappertutto dei tagli ,ma nel nostro
territorio gli effetti sono devastanti: significa non avere più futuro,
essere privati di opportunità ,essere destinati ad un neppure tanto
lento abbandono. Antonio Innaurato - Presidente Comunità Montana Aventino-Medio Sangro |
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