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Aumento tariffa acqua nel Chietino, ecco i sindaci che hanno detto sì
Nei giorni scorsi è passata in provincia di Chieti l’aumento della tariffa dell’acqua. Tra i sì c'è anche quello del Comune di Casoli. A stilare la lista dei Comuni che hanno votato sì è stata Amanda De Menna di Rifondazione Comunista. «Oggi i cittadini sono chiamati a pagare due volte. I responsabili della cattiva gestione invece no». ECCO PERCHE' AUMENTANO LA TARIFFA DELL'ACQUA . APPROVARE L'AUMENTO SIGNIFICA AVALLARE QUESTE PORCHERIE. E NOI PAGHIAMO!!!!!!!!! Articolo correlato di primadanoi.it | Articolo correlato de "il Centro" La scorsa settimana su 56 sindaci del comprensorio chietino presenti (sono 104 quelli che ne fanno parte), 41 hanno votato per l’aumento della bolletta. Scoprire chi abbia detto sì e chi ha detto no è stata una impresa ardua per PrimaDaNoi.it. Da giorni siamo alla ricerca di documenti e verbali che però non sono saltati fuori. Rifondazione Comunista, attraverso Amanda De Menna che era presente alla votazione, stila per noi una lista di comuni che avrebbero votato sì. Purtroppo, si ripete, per mancanza di trasparenza non c’è il conforto dei documenti. Resta comunque l’aumento dell’acqua che per il 2011 sale a 1,256 euro al metro cubo come tariffa reale media e per il 2012 a 1,316 euro al metro cubo. Un aumento che arriva in un momento molto delicato per le tasche dei cittadini sui quali incombe la scure del decreto salva Italia di Monti. Hanno detto si i seguenti comuni: Altino, Archi, Atessa, Carpineto, Casalbordino, Casoli, Castelguidone, Colledimacine, Cupello, Dogliola, Fresagrandinaria, Frisa, Furci, Gessopalena, Guardiagrele, Lama dei peligni, Lanciano, Lentella, Lettopalena, Montazzoli, Monteodorisio, Mozzagrogna, Orsogna, Ortona, Palena, Palmoli, Poggiofiorito, Rocca San Giovanni, Roccascalegna, Roccaspinalveti, San Buono, San Giovanni Lipioni, Sant'Eusanio del Sangro, Santa Maria Imbaro, Schiavi d'Abruzzo, Torrebruna, Torricella peligna, Treglio, Tufillo, Vasto. «Che fine hanno fatto gli investimenti del precedente piano (2003-2009)?», domandano ai sindaci i Comitati Referendari Acqua Bene. «Legittimamente ci chiediamo di chi sia la responsabilità di una gestione SASI che ha portato a minori ricavi per 65,7 milioni di € e che non ha fatto investimenti per ben 105 milioni di € pur essendo questi previsti. Oggi proprio i minori investimenti effettuati (ma che i cittadini hanno pagato con le loro bollette) sono stati semplicemente rispalmati nei prossimi anni nel nuovo piano con l’aumento delle tariffe. Oggi i cittadini sono chiamati a pagare due volte. I responsabili della cattiva gestione invece no». Domani, 28 Dicembre, sarà la volta della votazione dei comuni del pescarese. Nel corso della riunione precedente i sindaci hanno preso tempo. C’è incertezza per domani dal momento che la votazione è stata fissata proprio nei giorni di festa tra Natale e Capodanno: c’è il rischio concreto che non si arrivi al raggiungimento del numero legale. L’aumento della tariffa da anni è giustificata con la necessità di coprire le perdite di gestione (imputabili a chi amministra società e Ato) e per fare lavori alle reti che sono fatiscenti. Sulle gestioni fallimentari e clientelari nessuno degli amministratori è mai stato sollevato dall’incarico, ha pagato per le scelte sbagliate, si è dimesso. Per i lavori alle reti si attendono nuove promesse Fonte: primadanoi.it del 27/12/2011
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