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Le nuove norme sulla Valutazione di Impatto
Ambientale prevedono newsletter per i cittadini, progetti
da consultare via WEB, istruttorie fatte da funzionari esperti
che hanno pubblicazioni nelle materie, controlli a campione
per tutelare salute e ambiente. Falso l'aggravio delle spese, non si
vuole la meritocrazia in Regione e tra le aziende?
Chi ha paura di una newsletter digitale con cui informare costantemente
cittadini, organi di stampa e gli stessi consiglieri regionali della
presentazione dei progetti inviati per la Valutazione di Impatto
Ambientale e con cui trasmettere l'ordine del giorno del Comitato V.I.A.
regionale?
Chi ha paura che i cittadini possano accedere, come
accade in Lombardia, a tutti gli elaborati progettuali via WEB?
Come è possibile criticare l'obbligo per il comitato
VIA di non decidere solo sulla carta e dalla sedia e di fare i dovuti
sopralluoghi – che ora non si fanno - nei posti dove si vogliono fare
cave, impianti di rifiuti, industrie ecc.?
Chi ha paura dei controlli sulle opere per il
rispetto delle prescrizioni a favore di ambiente e salute che sarebbero
già obbligatori da 20 anni?
Chi non vuole far svolgere le istruttorie a personale
specializzato che esiste già in regione?
In questi giorni tutte le principali associazioni
ambientaliste e i comitati spontanei che in Abruzzo hanno a che fare con
il Comitato V.I.A. della Regione e ne criticano le procedure stanno
assistendo attoniti ed increduli al ricorrersi di dichiarazioni di
esponenti politici di maggioranza e confindustriali contrari alle nuove
norme appena varate sulla Valutazione di Impatto Ambientale. La legge
approvata dal Consiglio Regionale su proposta del Consigliere
Maurizio Acerbo di Rifondazione contiene però solo norme di buon
senso e di garanzia per i cittadini e per le stesse aziende che vogliono
lavorare seriamente e che spesso scontano la diffidenza che si scatena
su ogni progetto, anche quando positivo.
Non è meglio far conoscere prima ai cittadini i
progetti per evitare che si scatenino le proteste e le inchieste dopo,
con perdite di tempo e dispendio di risorse? Evidentemente i
cittadini sono diffidenti perchè in questi anni il comitato V.I.A. ha
approvato in sordina progetti come il Centro Oli (smontato poi da
uno studio del Mario Negri sud), la Mare-Monti (poi sequestrata,
il comitato V.I.A. non si era accorto che l'opera entrava in una
riserva...della Regione), il Porto di Francavilla (il Comitato
non si era accorto che il porto era in un sito di bonifiche nazionali ed
è dovuto intervenire il Ministero dell'Ambiente), la centrale
Powercrop ad Avezzano (il comitato ha valutato l'impatto sulla
qualità dell'aria della centrale prendendo i dati relativi non alla
conca del Fucino ma ad Ovindoli a 1400 metri di quota!).
Evidentemente c'è chi ha paura della trasparenza
e della maggiore informazione dei cittadini e cerca di tenerli
invece all'oscuro. Vuol dire che c'è qualcosa da nascondere e avevamo
ragione a contestare il funzionamento del comitato V.I.A.! In realtà
la Regione Abruzzo è stata finora nel Medioevo per quanto riguarda le
procedure di V.I.A. Le altre regioni (Lombardia, Veneto, Puglia,
Toscana ecc.) hanno leggi regionali mentre noi abbiamo una scarna
delibera di giunta che viene modificata a piacimento senza alcun
confronto con i consiglieri regionali e la cittadinanza. Nelle altre
regioni una cosa del genere sarebbe improponibile e la dice lunga il
fatto che puntualmente i consiglieri regionali cadono dalle nuvole
quando i cittadini li avvisano di centrali, impianti ecc approvati dalla
Regione che dovrebbero governare. Quasi tutte le norme approvate sono
simili a quelle vigenti da oltre 10 anni in altre regioni (anzi, sono
meno rigide, basti pensare che in Puglia l'allora Governatore Fitto ha
reso obbligatoria la consultazione preventiva delle associazioni
ambientaliste su ogni progetto).
Il rappresentante di Coinfindustria Primavera si è sentito in dovere,
senza evidentemente aver letto la legge, di intervenire nel dibattito.
Come nell'imitazione di Crozza, dove Marchionne vede la FIOM
dappertutto, così il Primavera filo-petrolio appare talmente
terrorizzato dagli ambientalisti da vederli dappertutto. Ha così
sostenuto una cosa totalmente infondata e, cioè, che gli ambientalisti
con la nuova legge avrebbero partecipato al comitato V,.I.A. prendendo
le decisioni sulle opere, quando la nuova legge disciplina
esclusivamente le audizioni (di tutti, quindi anche di Primavera) alle
riunioni del Comitato!
Una delle tesi più assurde, soprattutto per consiglieri che governano la
Regione, è che la Regione Abruzzo, su quasi 2000 dipendenti, non avrebbe
personale con all'attivo pubblicazioni scientifiche nazionali o
internazionali sulle diverse materie (rifiuti; fiumi; geologia ecc.) per
condurre le istruttorie come vuole la legge ora in vigore. Secondo loro
ciò comporterebbe nuovi oneri per la regione per addirittura 2 milioni
di euro per le convenzioni da stipulare con enti scientifici.
Ricordiamo che l'analisi dei progetti viene svolta su elaborati
presentati dalle aziende e redatti spesso da professori universitari che
i funzionari si trovano a dover valutare a garanzia dei cittadini.
Questi consiglieri ignorano incredibilmente che la Regione ha,
fortunatamente, decine di funzionari che pubblicano su riviste
internazionali prestigiose e che vengono addirittura invitati ai
convegni dell'Accademia dei Lincei. Purtroppo chi garantisce prestigio
alla regione rimane nell'ombra e non è conosciuto dai consiglieri:
questa allora è l'occasione per far trionfare la meritocrazia tanto cara
al Presidente Chiodi. E' veramente sconfortante che rappresentanti
istituzionali prestino ascolto evidentemente a voci incontrollate senza
verificarne l'autenticità. Peraltro la Regione Lombardia fa pagare
profumatamente le istruttorie ai proponenti (e Primavera dovrebbe
iniziare a preoccuparsi perchè potremmo proporlo anche in Abruzzo...) e
che le altre regioni hanno inserito direttamente nel comitato V.I.A.
figure di altissima specializzazione (la Puglia chiede professori
universitari o laureati con almeno 10 anni di esperienza nel settore di
riferimento; idem la Regione Veneto!).
Nell'era dell'informazione e del WEB, dell'accessibilità e della
voglia di partecipazione non si può dimostrare un'allergia per le regole
che rendono “trasparente il palazzo” che è di proprietà dei cittadini e
non di singoli alti funzionari che vogliono mantenere uno “status quo”
auto-referenziale degno del Far West. La politica non può essere
ostaggio di chi vuole difendere rendite di posizione acquisite in questi
anni dimostrando che le idee e la progettualità che sostengono sono così
utili per tutti da non temere il confronto con i cittadini alla luce del
Sole.
Organizzazioni e dei comitati che hanno aderito
finora:
Italia Nostra, WWF Abruzzo, Lipu, Legambiente Abruzzo, Mountain
Wilderness, ProNatura Abruzzo, Marevivo, Fare Verde, Marelibero.net;
ARCI NUOVA ASSOCIAZIONE, comitato provinciale di Chieti; Abruzzo Social
Forum; Associazione Abruzzese per la Difesa dei Beni Comuni; ALTURA,
Associazione per la Tutela degli Uccelli Rapaci e dei loro Ambienti;
Associazione civica "Porta Nuova" – Vasto; Stazione Ornitologica
Abruzzese ONLUS; Comitati cittadini per l'ambiente Sulmona; Comitato
Abruzzese per il Paesaggio; Societas Herpetologica Italica; Associazione
MILA donnambiente; EVA- Ecoistuto Abruzzo; Comitato Aquilanus; Peacelink
Abruzzo; Centro Internazionale Crocevia; Comitato di Cittadini Gestione
Partecipata del territorio; Ass. Antimafia Rita Atria; Comitato Terre
Pubbliche; Ass. Culturale ChietiScalo.it; Centro Internazionale
CROCEVIA, Comitato per l'Ambiente e lo Sviluppo Ecosostenibile di
Ortona; Cantiere per l'Alternativa – Montesilvano, Associazione NUOVO
SENSO CIVICO, I Assemblea per il Territorio della Valpescara; Comitato
Ambiente Val Pescara di Brecciarola e Chieti, Comitato No-PowerCrop,
Ass. Culturale I Colori del Territorio, Spoltore; Comitato Villablocc-
Chieti scalo.
COSA CAMBIA CON LA NUOVA LEGGE SULLA VALUTAZINE D'INCIDENZA
AMBIENTALE COMMA PER COMMA
Trasparenza e informazione: chi ha paura di informare i cittadini?
I commi da 1 a 4 della norma approvata introducono le forme di
pubblicità e informazione dei cittadini. La nuova legge prevede di
inviare gli ordini del giorno del Comitato V.I.A. a tutti i consiglieri
regionali e una newsletter digitale con cui informare chi si iscrive
(cittadini, organi di stampa, comuni ecc.) della presentazione di
progetti e dello stato delle procedure (oggi i cittadini devono
consultare quotidianamente il B.U.R.A. per scoprire cosa “bolle in
pentola” oppure consultare il sito WEB regionale dove i progetti vengono
caricati alla rinfusa e bisogna scorrere decine di progetti anche di
anni addietro per ritrovare quello di interesse, perdendo ore!). Finora
gli ordini del giorno del Comitato V.I.A. sono di fatto segreti tranne
per i componenti e le associazioni riescono a volte a procurarseli in
maniera poco dignitosa per qualsiasi cittadino, di fatto chiedendo agli
amici degli amici. Il Comma 4 introduce il dovere di informazione anche
per le procedure di Valutazione di Incidenza Ambientale che attengono
agli importantissimi Siti di Interesse Comunitario che coprono oltre il
30% del territorio in Abruzzo. Attualmente i cittadini e le associazioni
non hanno alcun diritto di informazione sui procedimenti di Valutazione
di Incidenza Ambientale e non hanno alcuna possibilità di venirne a
conoscenza se non per puro caso (il parere non viene neanche pubblicato
sul B.U.R.A. regionale!). Il comma attua una precisa disposizione del
Decreto 357/97 che prevede la possibilità delle regioni di normare le
procedure di pubblicità per l'informazione dei cittadini su queste
valutazioni. Il comma 12 regola l'eventuale accesso dei cittadini per le
audizioni alle sedute del comitato fino ad oggi a totale discrezione del
Presidente del Comitato .
La Valutazione di Incidenza Ambientale: basta alle procedure fantasma
La rete Natura2000 è composta da decine di Siti di Interesse Comunitario
che sono il cuore della biodiversità abruzzese, protetti a livello
internazionale. I commi 5 e 6 della lagge approvata si occupano di
sanare una clamorosa falla nelle competenze della Regione, assicurando
che i comuni segnalino per tempo alla regione stessa l'avvio delle
procedure sui progetti che riguardano questi siti. Si prevede che la
Regione ogni anno organizzi un semplice database delle procedure di
valutazione effettuate con l'esito e l'eventuale adozione di misure di
mitigazione e compensazione. Infatti la Regione avrebbe l'obbligo di
fronte all'Unione Europea (e ai cittadini) di monitorare lo stato di
conservazione di specie ed habitat dentro questi siti. La Regione ha
però delegato ai Comuni lo svolgimento delle Valutazioni di Incidenza
Ambientale per alcune tipologie di progetti, comuni che in questi anni
non dovevano neanche informare la regione dell'avvio di una procedura
(ad esempio, i tagli boschivi). La Regione Verde d'Europa ha quindi
perso completamente il polso della situazione rispetto a quanto accade
nei siti naturalisticamente di maggiore pregio. In molti casi piccoli
comuni privi di qualsiasi competenza si ritrovano a dover valutare
questioni che incidono sul futuro di lupi, orsi, aquile reali e camosci.
Con questa norma si avrà almeno il quadro conoscitivo, con il numero di
procedure effettuate, quali habitat e quali specie sono stati
interessati ecc. (come ad esempio chiede da 10 anni la Regione Veneto
alle Province a cui ha delegato alcune procedure di V.I.A.).
I controlli sul rispetto delle autorizzazioni: si ha forse paura
della vigilanza?
Chi lavora bene non ha nulla da temere da eventuali controlli ed, anzi,
ha piacere di riceverli. Infatti le aziende perbene sono favorite
rispetto ai furbi perchè rispettare le prescrizioni contenute nelle
autorizzazioni comporta costi ed oneri. D'altro lato sono provvedimenti
che fanno bene all'ambiente ed ai cittadini (basti pensare alle
limitazioni alle emissioni piuttosto che alle modalità di costruzione di
una discarica). I commi da 7 a 10, quindi, non fanno altro che normare
un'altra clamorosa inottemperanza della Regione il cui Comitato V.I.A.,
al contrario di quanto accade nelle altre regioni, non garantisce la
vigilanza circa il rispetto delle prescrizioni. Il Testo Unico
sull'Ambiente prescrive tassativamente che sia l'organo competente al
VIA ad assicurare il monitoraggio delle opere. I commi approvati
prevedono che la regione può avvalersi dell'ARTA per i controlli che
devono essere svolti su almeno il 20% delle opere a campione, scelte
casualmente.
Il sopralluogo, questo sconosciuto: come decidere da una sedia il futuro
dei territori e dei cittadini.
Uno immagina che per l'insediamento di una cava oppure di un impianto di
rifiuti o un centro Oli chi deve valutare svolga attenti sopralluoghi
per rendersi conto di dove si vuole piazzare l'impianto. In Abruzzo il
Comitato V.I.A. non ha mai svolto sopralluoghi. Sembrerà incredibile ma
è così. Si è deciso il futuro di interi territori valutando, quando è
andata bene, una foto scattata dai proponenti e inserita negli
elaborati. In altre regioni, se si ritiene indispensabile un sopralluogo
per decidere, gli oneri delle spese sono a carico del proponente! Con il
comma 11 si prevede che, su richiesta di almeno 100 cittadini o di
almeno due associazioni ambientaliste riconosciute, il comitato V.I.A.
(o una sotto-commissione) sia obbligato a svolgere un sopralluogo sul
posto interessato dal progetto.
I membri del Comitato conoscono tutti gli elaborati progettuali?
Sembrerà pazzesco ma ai membri del Comitato V.I.A. non venivano
trasmesse tutte le carte di ogni progetto e spesso si trovavano a dover
decidere in pochi minuti sul futuro di un territorio basandosi
esclusivamente sull'istruttoria del funzionario regionale. Il Comma 13
prevede una cosa che parrebbe lapalissiana e, cioè, che i membri del
Comitato V.I.A. debbano ricevere per tempo tutte le carte, comprese le
osservazioni delle associazioni e dei cittadini in forma integrale.
Le competenze degli istruttori: la Regione non sa di avere esperti in
ogni campo e non li valorizza!
Il comma 14 della legge approvata è quello che sembra attirare maggiori
critiche perchè qualcuno deve aver sparso una voce totalmente infondata
e, cioè, che la Regione Abruzzo (ora con l'ARSSA), compresi gli enti
strumentali ancora attivi come l'ARTA, non avrebbe il personale
istruttorio con le competenze previste dalla nuova legge (esperienza nei
settori come pubblicazioni scientifiche nazionali o internazionali).
Pertanto, secondo questi critici, dovrebbe ricorrere a convenzioni
onerose (addirittura 2 milioni di euro!) con altri enti pubblici
(università, ENEA ecc.). E' veramente incredibile che i consiglieri
regionali non sappiano che in Regione Abruzzo lavorano decine di
funzionari non dirigenti che hanno all'attivo pubblicazioni scientifiche
su riviste nazionali ed internazionali proprio nei campi in cui opera il
Comitato V.I.A. Evidentemente gli stessi consiglieri regionali che ora
si oppongono alle nuove norme sulla V.I.A. hanno proprio in cattiva
considerazione l'ente che devono governare e non riescono a capacitarsi
che esistono anche funzionari preparati a questi livelli. A questi
consiglieri sembrerà forse strano ma vi sono dipendenti regionali con
all'attivo inviti a relazionare in convegni dell'Accademia dei Lincei
oppure che pubblicano su riviste di enorme prestigio come Journal of
Freshwater Biology. Pertanto non solo la legge non costerà nulla ma
servirà anche a premiare quei funzionari che contribuiscono al prestigio
della Regione non solo in Italia ma nel mondo. Questa è la vera
meritocrazia.