Augusto De Sanctis, referente acque del WWF
Abruzzo
Il WWF ha presentato Sabato scorso alla stampa una
nuova lettera (leggi),
la seconda in poco tempo, del Ministero dell'Ambiente che impone uno
stop decisivo al progetto per la realizzazione di una centrale
idroelettrica sul Fiume Aventino nel Comune di Gessopalena. La
nota, a firma del Direttore Generale Grimaldi, interviene su due punti.
In merito alla qualità delle acque si può leggere «Tale circostanza
(lo scadimento della qualità delle acque del fiume da "buono" a
"sufficiente" riscontrato dall'ARTA in due punti di monitoraggio
sull'Aventino a valle del punto di captazione, ndr) appare essere in
contrasto con l'obbligo comunitario di impedire il deterioramento dei
corpi idrici superficiali sancito dall'art.4 della direttiva 60/2000/CE
ed induce ragionevolmente a prevedere un ulteriore scadimento della
qualità delle acque fluviali a seguito della captazione di gran parte
della portata attualmente defluente». Pertanto su questo punto il
Ministero dell'Ambiente conferma in pieno la tesi sostenuta dal WWF
nella diffida inviata lo scorso 21 gennaio.
Inoltre il Ministero individua una gravissima criticità procedurale
per quanto riguarda la concessione a derivare rilasciata dalla regione
che non avrebbe rispettato l'iter previsto dal Testo Unico
sull'Ambiente (Dlgs 152/2006). Scrive il Ministero «...codesta
Regione avrebbe dovuto, ad avviso di questo Ministero, procedere a
reiterare la procedura di acquisizione del predetto parere di
compatibilità da rendersi - nel caso di mancata pronuncia nei termine da
parte dell'Autorità di Bacino - a cura di un commissario "ad acta"
nominato da questo Ministero.»
Dichiara Augusto De Sanctis, referente acque del WWF Abruzzo «Il
WWF nella sua diffida, a cui era seguita anche quella del Comune di
Civitella, aveva sollevato tre criticità principali: la mancanza
della Valutazione di Incidenza Ambientale per la presenza di Siti
di Interesse Comunitari a valle del punto di captazione; il fatto
che alcune autorizzazioni, come quella paesaggistica, erano scadute
e, infine, l'impatto dell'opera sulla qualità delle acque del Fiume
Aventino che già ora non rispetta gli obiettivi comunitari previsti
dalla Direttiva Acque 60/2000/CE. Sul primo punto è intervenuta una
prima lettera del Ministero dell'Ambiente e, a seguire, una
nota della Regione Abruzzo in cui si intima al Comune di
Gessopalena di procedere con la redazione dello Studio di Incidenza
Ambientale. Sul secondo punto è arrivata un'ulteriore lettera
della Regione che conferma che l'autorizzazione paesaggistica è scaduta.
Ora la seconda lettera del Ministero dà ragione al WWF anche
sul terzo punto e introduce una ulteriore criticità procedurale.
Riteniamo che questa nota del Ministero imponga uno stop decisivo a
questo progetto a cui tutti gli enti dovranno adeguarsi
immediatamente. Probabilmente un piccolo comune come Gessopalena era
ignaro dell'esistenza di una situazione regionale così compromessa e dei
ritardi nella redazione ed applicazione di un Piano di Qualità delle
Acque realmente efficace ai fini del raggiungimento degli obiettivi
di qualità ambientale previsti dalla legge. Purtroppo constatiamo che
diverse strutture amministrative che rilasciano pareri ed autorizzazioni
non paiono aver compreso che le inadempienze della Regione Abruzzo,
certificate dal pur criticabile Piano di Tutela delle Acque adottato
dalla regione stessa, obbligano a cambiare rotta per quanto riguarda
le concessioni e in generale tutti quegli interventi antropici sui fiumi
che non possono risolversi in un ulteriore peggioramento della
qualità dei fiumi e a ingenerare illusioni a chi presenta progetti di
questo genere.»
Per il WWF e per chi conosce quel fiume, però, era già del tutto
palese che nel 2012 intubare il fiume Aventino in uno dei pochissimi
tratti ancora abbastanza integri, non è possibile. I fiumi del
chietino e lo stesso Aventino subiscono già stress antropici
chiaramente insostenibili. In più con il Piano di Tutela delle Acque
la Regione è costretta ad affrontare una situazione fuori controllo,
soprattutto per quanto riguarda il rispetto degli obiettivi di qualità
dei fiumi prescritti dalla Commissione Europea. Il 65% dei fiumi
abruzzesi e chietini non rispetta gli obiettivi e per questo
l'Abruzzo è costretto addirittura a chiedere deroghe generalizzate
addirittura al 2027 che sono difficilmente accettabili. Per questo
non può continuare a rilasciare nuove autorizzazioni per captazioni.
Nel chietino i fiumi Aventino, Trigno, Sinello, Osento, Feltrino, Moro,
Riccio, Arielli non rispettano questi obiettivi di qualità
soprattutto a causa delle captazioni a scopo idroelettrico ed irriguo
e per i depuratori mal-funzionanti. Poi ci sono situazioni come
il Laio in cui addirittura sono precipitati montagne di rifiuti di
una vecchia discarica. Non è quindi tempo per nuove captazioni
ma per interventi volti ad assicurare rilasci adeguati anche attraverso
la revisione profonda delle autorizzazioni già in essere.