La ricerca delle Università di Campobasso e di Roma documentata con un video
a raggi infrarossi. Il 20 Maggio, insieme alle oltre 100 oasi su tutto il
territorio nazionale, sarà possibile visitare anche le Oasi WWF dove la
lontra è presente e tutelata, quindi anche la nostra Oasi di Serranella
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Wwf: "Eccezionali riprese video della rarissima Lontra, timida “regina
dei fiumi”, divulgate dal WWF e dalle Università del Molise e di Roma 3
Con indagini genetiche e fototrappole accertata la presenza di almeno 6
lontre sul Fiume Sangro, dalla sorgente alla foce, e sul suo affluente, il
fiume Aventino, minacciato dalle captazioni.
Una buona notizia nel mese delle Oasi WWF, dedicato alla tutela delle coste,
foci dei fiumi comprese. Ora lavorare per ricostruire la rete ecologica per
la specie, dalle oasi montane fino al mare.
Un eccezionale video con protagonista la rarissima Lontra raccolto con una
“foto-trappola” a infrarossi, sul fiume Aventino, affluente del Sangro in
Abruzzo, è stato presentato oggi in conferenza stampa dal WWF e dalle
ricercatrici delle Università del Molise e di Roma 3, impegnate in uno
studio sulla presenza di questa specie nel bacino del Sangro-Aventino. La
ricerca è partita nel 2010 dopo che un precedente studio del 2007,
finanziato dall'Oasi del WWF delle Cascate del Rio Verde, posta proprio
lungo il Sangro, aveva permesso di accertare il ritorno nell’area di questa
rarissima specie-simbolo dei fiumi, fino a quell’anno ritenuta estinta in
Abruzzo e di cui restano in Italia appena 320-350 esemplari difficilissimi
da osservare. Oggi le indagini genetiche sul DNA estratto dagli escrementi
(inaspettatamente profumati), e l’utilizzo della tecnologia delle
video-camere nascoste a infrarossi, hanno permesso di accertare la presenza
di almeno 6 lontre nel bacino Sangro-Aventino, che risulta frequentato dalla
specie dall’area a valle della diga di Barrea nel Parco nazionale d’Abruzzo
fin quasi alla foce del Sangro, passando per le due Oasi del WWF delle
Cascate del Rio Verde e di Serranella (entrambe in provincia di Chieti).
Un’ottima notizia, che arriva proprio nel mese delle Oasi WWF, quest’anno
dedicato alla tutela delle coste, foci dei fiumi comprese, e che il 20
maggio aprirà gratuitamente al pubblico le oltre 100 aree naturali protette
dall’Associazione in tutta Italia, tra cui - in Abruzzo, Campania e
Basilicata – anche le Oasi in cui la lontra trova un rifugio sicuro. E' un
motivo in più per rafforzare la richiesta di tutela di questo bellissimo
animale, che deve garantire la sua rete ecologica dalle oasi montane fino al
mare.
Ecco le voci delle ricercatrici che hanno fatto l’eccezionale scoperta e
del WWF che partecipa al progetto di tutela:
Dichiara Laura Lerone, dottoranda dell'Università Roma 3 e autrice
del video “La mia ricerca consiste nel monitorare costantemente alcuni
punti di campionamento posti lungo il fiume. La Lontra marca tipicamente il
proprio territorio lasciando i propri escrementi sui massi più grandi o su
quelli in posizione preminente, anche presso elementi artificiali che
possono fungere da punto di riferimento come i ponti. Gli escrementi, detti
spraint, sono, a dispetto del pensiero comune, profumati e presentano un
odore estremamente particolare e caratteristico. Questi non solo
rappresentano segnali utilissimi per accertare la presenza della specie ma
possono essere usati per realizzare stime di popolazione visto che le
moderne tecniche di analisi genetica consentono di estrarre DNA che può
essere analizzato fino a riconoscere il profilo genetico di ogni singolo
individuo. Su circa 250 campioni analizzati presso l’Istituto Superiore per
la Protezione e Ricerca dell'Ambiente il 35% ha permesso di ottenere DNA
sufficiente per identificare l'individuo: possiamo così dire con certezza
che nel bacino del Sangro-Aventino vi sono attualmente almeno 6 individui.
Uno di questi, un maschio, si è spostato di almeno 10 km lungo l'asta
fluviale in una sola notte. Possiamo dirlo perché abbiamo trovato la sua
traccia genetica negli escrementi lasciati nella stessa notte in due punti
diversi del fiume. Il bacino del Sangro-Aventino è risultato frequentato
dalla Lontra dai piedi della Diga di Barrea nel Parco nazionale d'Abruzzo,
Lazio e Molise fin quasi alla foce, passando per le due Oasi del WWF delle
Cascate del Rio Verde e dell'Oasi di Serranella. Anche l'affluente Aventino
vede la presenza della Lontra come mostrato dal video registrato proprio
lungo questo affluente .”
Dichiara Anna Loy, docente di zoologia all'Università del Molise “La
Lontra è presente in Italia con circa 320-350 esemplari con una popolazione
ristretta in due nuclei, quello dei bacini fluviali abruzzesi e molisani con
circa 60 individui e quello dei bacini di Campania, Basilicata, Puglia e
Calabria con circa 260 individui. E' una specie particolarmente protetta a
livello europeo ed è una tipica specie ombrello e bandiera. Ombrello perché
se tuteliamo la Lontra conserviamo anche le altre specie che vivono nei
corsi d'acqua. Bandiera perché è il simbolo più accattivante dei nostri
fiumi rendendo possibile l'avvio di campagne di sensibilizzazione della
popolazione alla difesa dell'ambiente. Dopo il ritrovamento che abbiamo
fatto nel 2007 il Fiume Sangro è stato subito inserito nell'Action Plan
nazionale del Ministero dell'Ambiente su questa specie, essendo un'area
strategica rappresentando il limite di distribuzione settentrionale della
Lontra lungo la costa adriatica. Inoltre è un bacino importante con
affluenti ricchi di acque, come il Fiume Aventino che possono consentire
l'insediamento di diversi territori. Ogni Lontra ha bisogno di vasti tratti
fluviali, spesso di decine di chilometri, ricchi di prede come anfibi e
pesci, visto che si nutre esclusivamente di animali acquatici. L'aspetto
fondamentale per garantire la possibilità di riprodursi è la presenza della
vegetazione ripariale, visto che la Lontra come tana utilizza cavità lungo
le sponde formate da grandi alberi. Ad esempio, i tratti di sponda
artificiali e quelli in cui vi sia una forte escursione nel livello delle
acque, come avviene nei bacini artificiali, anche se pescosi, rendono
impossibile la riproduzione.”
Dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF “Questa
ricerca testimonia l'importanza delle Oasi del WWF e delle altre aree
protette diffuse sul territorio italiano, istituzioni che tutelano
l'ambiente e che sono promotrici di conoscenza del territorio e della sua
biodiversità. L'ambiente cambia ed è necessario attuare programmi di
monitoraggio costanti visto che fino al 2007, anno della ricerca promossa
dall'Oasi WWF Cascate del Rio Verde di Borrello (CH), la Lontra si riteneva
estinta in Abruzzo. Questa informazione è di fondamentale importanza per la
corretta gestione del territorio, visto che proprio il fiume Aventino, dove
è stato girato il video, è a rischio di una captazione a scopi idroelettrici
che lo ridurrebbe ad un rigagnolo per chilometri. Il WWF in extremis, con
una segnalazione al Ministero dell'Ambiente, ha bloccato l'opera che aveva
ricevuto inopinatamente tutte le autorizzazioni. Questo video e i segni di
presenza riscontrati in diversi punti di questo corso d'acqua, sia a monte
che a valle del lago di Casoli, confermano tutti i dubbi che avevamo. Dopo
tante alterazioni che questi fiumi hanno subito finora bisogna garantire la
possibilità di espansione in Italia di questa specie conservando i pochi
tratti di fiume integri e garantendo la rinaturalizzazione delle sponde. Il
Fiume Sangro, anche grazie alle due oasi del WWF – la già ricordata e
spettacolare Cascata del Rio Verde, la più alta dell'Appennino, e l'oasi di
Serranella che compie quest'anno 25 anni di vita – è potenzialmente idoneo
per questa specie fino alla foce che è tutelata dalla Riserva Naturale della
Lecceta di Torino di Sangro. E', quindi, uno dei pochissimi casi nella
fascia adriatica dove un fiume può ancora mantenere una certa naturalità
dalle montagne fino alla foce, nonostante gli attacchi subiti, come la
costruzione di una darsena a poca distanza dalla foce su cui peraltro vi è
stata la condanna dell'Unione Europea su denuncia del WWF. A scala nazionale
per la Lontra è fondamentale applicare il Piano d'Azione nazionale
ripristinando gli ambienti in grado di sostenere popolazioni vitali, come
esempio il ripristino degli ambienti allagati alla foce del fiume Sinni
nell’oasi di Policoro, in Basilicata, e fermando interventi infrastrutturali
e di eccessiva captazione delle acque che pone a rischio quegli assi
fluviali e quegli ecosistemi fluviali prioritari per la specie. L'azione del
WWF e in particolare la giornata delle Oasi 2012 del prossimo 20 maggio in
cui si chiede agli italiani di contribuire alla tutela di tre preziose oasi
costiere, è volta proprio a dimostrare che si deve ricomporre un paesaggio
frammentato, a partire dalle aree costiere che sono tra le più danneggiate
dall'azione dell'uomo”.
Non a caso proprio le foci dei fiumi sono tra le tre tipologie di zone
costiere, più fragili e preziose, scelte come simbolo della nuova campagna
WWF “Un mare di Oasi per te” avviata in vista della Festa delle Oasi
il 20 maggio, dedicata alla tutela delle coste, “profilo fragile
dell’Italia”, che quest’anno vuole coinvolgere gli italiani per
proteggere tre preziose aree costiere in Sardegna, Puglia e nel Delta veneto
del Po. Tutti possono contribuire inviando un sms di 2 euro al 45503
o presso agenzie e sportelli automatici UniCredit in tutta Italia*
(dettagli in coda e su
www.wwf.it)
E il 20 maggio, insieme alle oltre 100 oasi su tutto il territorio
nazionale, sarà possibile visitare anche le Oasi WWF dove la lontra è
presente e tutelata: in Abruzzo l’Oasi Cascate del Rio Verde
(Borrello, CH), l’Oasi del Lago di Serranella (comuni di Casoli, S.
Eusanio del Sangro e Altino, CH) e l’Oasi Lago di Penne, dove è
presente il Centro Lontra per la riproduzione della specie in cattività; in
Campania l’Oasi di Serre Persano (SA) e l’Oasi di Conza (AV);
in BASILICATA: l’Oasi di Policoro (MT), Oasi di San Giuliano (MT)
*UN MARE DI SMS! ECCO I DETTAGLI: Dal 29 aprile al 20 maggio tutti possono
dare il proprio contribuito: MANDANDO UN SMS DI 2 EURO AL NUMERO 45503 da
cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce, Tiscali e Noverca,
o chiamando lo stesso numero da rete fissa Teletu; DONANDO 2 o 5 euro con
chiamate da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb e Tiscali. Sarà
inoltre possibile donare su tutti gli sportelli automatici (ATM) UniCredit
dal 14 maggio al 27 maggio o presso le filiali UniCredit dal 14 maggio al 26
maggio. I fondi raccolti saranno utilizzati per prendere in gestione la
nuova area di Scivu ad Arbus e per avviare le azioni di tutela presso la
spiaggia delle Cesine in Puglia, e di Golena di Panarella in Veneto.