Il Comune di Casoli è stato riconosciuto comune "Virtuoso"
insieme ad altri 142 comuni italiani; è rientrato in questa
speciale classifica nazionale fra tutti quelli che hanno una popolazione
che conta più di 5.000 abitanti e soggiacciono al patto di stabilità interno;
il risultato è già di per se straordinario, ma lo è ancora di più per Casoli, perchè è l'unico comune in Abruzzo ad aver avuto questo
riconoscimento (per approfondire leggi il
documento).
"Questo risultato che ci riempie di orgoglio e soddisfazione -
dice il Sindao di Casoli Sergio De Luca - è stato ottenuto per
una conduzione delle attività dell'ente volto al rispetto di tutte le
regole che sono state prese in considerazione per l'anno 2010, grazie
all'attività dell'amministrazione e del responsabile degli uffici
finanziari del Comune dott.ssa Giuseppina Verna.
In realtà i benefici che ne derivano sono importanti si, perchè
semplificheranno la gestione del bilancio nel 2012 in quanto il Comune
ha ottenuto di poter avere un saldo pari a zero, al contrario della
situazione molto più critica rispetto a prima e analoga ai comuni non
virtuosi."
"Però a mio avviso, - continua De Luca - è poca cosa se
si pensa alla ingente disponibilità di risorse di oltre € 1.200.000 di
avanzo di cui disponiamo, che però non possiamo mettere a disposizione
dei nostri concittadini realizzandoci le opere che abbiamo già previsto
e si potranno prevedere in futuro.
Io mi unisco a quanto richiedono tutti i comuni d'Italia per il tramite
dell'ANCI che ha anche certificato che i comuni dispongono di 35 mld di
euro cash per finanziare e realizzare infrastrutture per cifre pari a
quelle somme, ma per il rispetto del patto di stabilità interno, sono
tutti bloccati; situazione che fa ridere se si pensa alla fame di
sviluppo, ripresa e occupazione che il paese sta chiedendo in questo
momento di grave recessione; dire che è un paradosso è dire proprio
poco."
"Io - conclude il primo cittadino - resto un accanito
sostenitore della proposta, che nell'ambito del rispetto del patto
dell'Italia con l'Europa e del rispetto del 3% del limite defit/Pil;
gradirei che l'obiettivo si raggiungesse consentendo di spendere queste
risorse è non occupare quel rispetto con le spese per le "grandi opere",
che spesso devono essere ancora finanziate ed hanno una ricaduta
localizzata sull'area dell'intervento e non a contrario su tutto il
territorio italiano se si consentisse a tutti i comuni di investire le
risorse di cui già dispongono.
I governi che si susseguono, prima politici ed ora tecnici non vogliono
capire l'importanza e la necessità di fare gli interessi dei cittadini e
non dei grandi poteri economici e finanziari."