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La legge regionale sulla Vita Indipendente sarà approvata nel prossimo mese di Novembre

La legge regionale sulla Vita Indipendente sarà approvata nel prossimo mese di Novembre

di Nicolino Di Domenica Responsabile Movimento Vita Indipendente Abruzzo

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Nicolino Di Domenica alla Quinta Commissione Consiliare "Affari Sociali e Tutela della Salute" del 25 Luglio scorso

Ormai è solo questione di giorni perché la nostra Regione si doti della tanto attesa e sospirata Legge sulla Vita Indipendente,  non voglio farvi  un riepilogo di come ci stiamo arrivando, perché questo sarà oggetto di un eventuale convegno che si terrà dopo l’approvazione definitiva del Consiglio Regionale, che si presume avvenga nei primi giorni di novembre c.a.
Devo fare comunque un elogio particolare a chi ha creduto sin da subito a questa, nuova per l’Abruzzo, filosofia di dare assistenza alle persone con grave disabilità in maniera diversa dal consueto, come  avviene tuttora, con la gestione del servizio  da parte dei comuni e degli ambiti sociali attraverso l’affidamento a terzi. 
 Nei cinque anni trascorsi mi sono impegnato molto, assieme ad amici che mi hanno aiutato, per  far capire la necessità  di questa via alternativa, affinché i comuni, le province e gli Ambiti Territoriali anche in mancanza di direttive specifiche dessero avvio a dei progetti sperimentali di Vita Indipendente.
In verità pochi sono stati quelli che hanno recepito il messaggio di cui mi sono fatto carico: cioè dare una opportunità di scelta alla persona con disabilità, su come autogestire la propria assistenza in base alle proprie necessità personali evitando di essere vittima di standardizzazioni e oggetto di esigenze aziendali di gestione.  

Severino Mingroni, Adriano Perrotti, Camillo Gelsumini e Nicolino Di Domenica

Uno degli Ambiti territoriali, esattamente l’EAS n. 20 comunità montana Sangro Aventino, la cui gestione è affidata alla bravissima Rosella Travaglini si è distinto in modo particolare in quanto è stato il primo a credere ed attuare questi progetti di V.I. , i quali hanno mostrato concretamente, ai nostri politici,  la convenienza economica, il miglioramento delle condizioni di vita della persona con disabilità, e la loro affidabilità ed efficienza. 
Questo Ambito ha assegnato il primo progetto a Severino Mingroni ed i risultati sono stati immediati e ottimi:  le ore di assistenza sono raddoppiate, il costo è risultato inferiore alla gestione diretta, l’assistente scelta da Severino, che prima lavorava con una cooperativa, si è rivelata una bravissima assistente.  Ho avuto modo di verificare personalmente come veniva assistito Severino durante una convocazione all’ udienza presso la V° Commissione: la dedizione di questa donna per Severino è umanamente commovente.

Severino Mingroni e la sua brava assistente Lida

Il secondo progetto assegnato, chiamato “Progetto di Socializzazione”, ad una persona che purtroppo non c’è più,  nonostante la sua brevità, ha dato la possibilità di far capire quanto fosse importante per questa persona, dopo la grave disabilità che lo aveva colpito,  poter tornare a rivivere nel tempo libero i momenti di svago con gli amici e paesani, riprendere i suoi hobby, come seguire la squadra di calcio del suo paese o andare a vedere un film con gli amici, dando così anche un respiro alla sua famiglia che, nonostante tutto, non gli faceva mancare nulla  sia in assistenza che in affetto.

L'Aquila, 25 Luglio 2012, l'incontro con la Quinta Commissione Consiliare "Affari Sociali e Tutela della Salute". In fondo, alla destra di Severino, Rosella Travaglini

Infine mi è stato riferito, con un senso di orgoglio, dalla bravissima Rosella, che è stato  assegnato un altro progetto di V.I. sperimentale ad una ragazza, sposata con una bimbo di cinque anni,  la quale  ha avuto la sfortuna di essere affetta dalla sclerosi multipla da circa 7-8 anni. Con questo progetto Federica di Civitella Messer Raimondo avrà modo di gestire meglio le sue giornate avendo a disposizione un’assistente personale che si prenderà cura di lei e che svolgerà le mansioni che Federica le impartirà in base alle proprie esigenze riappropriandosi così, anche se in parte, delle facoltà che la malattia le ha tolto.
Concludo questo mio intervento dicendo che a tutto si può rimediare, ma bisogna impegnarsi ed avere la fortuna di incontrare persone in grado di capire ed ascoltare con umiltà e senso civico del dovere.

Inserito da Redazione il 28/10/2012 alle ore 07:50:41 - sez. DiversAbili - visite: 4296