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- Testo e Regia di Michele Di Mauro - Musiche
di Alberto Grosso
- Grafica di Giorgia Starinieri
- Costumi a cura del TSP
- Assistente alla regia: Massimo Leone
- Supervisione Artistica: Federica Vicino
- Attori: Carlo Elpidio (Zampanò), Irene Marchetta
(La Donna Cannone), Valentina Papagna (La funambola),
Giulia Cipollone (La sposa barbuta), Lina
Bartolozzi (La domatrice di ricordi amari), Giorgia
Starinieri (La donna pagliaccio), Davide Clivio
(l'ammaestratore di donne), Massimo Leone (il
metamorfo) Rita de Bonis (la slava), Nicky De
Chiara (il nano forzuto), Federica Iacovone (la
donna immigrata), Rossella Remigio (la ballerina di
Carillon) e Alberto Grosso (il clown triste). |
“Signori e Signore, Kaleido: il circo delle donne.
Solo donne, signori! Donne orgogliose, donne tristi, donne ferite, donne
stanche, donne in carriera, donne pagliaccio, con il ghigno di chi
soffre dietro la maschera. E poi ci sono le giocoliere e le acrobate. La
zingara che traccia le linee dell’animo, una volta prostituta a buon
prezzo, signori…. Le ballerine ed il nano! E la domatrice! La soubrette
e l’attrice! La dama cannone e la sposa barbuta. Sole donne, signori, in
questo circo solo donne. Luci e ombre. Una creatura… mille sfumature….Vi
immergerete in un caleidoscopio vertiginoso!”
E’ questo l’annuncio iniziale del demoniaco Zampanò,
il direttore del Circo, il burattinaio che tutto muove!
Kaleido è un circo o forse sarebbe meglio definirlo un carrozzone, che
porta in giro, sera dopo sera, spettacolo dopo spettacolo, i suoi
fenomeni da esporre. Zampanò, il mefistofelico direttore del circo, gode
nel poter vantare questi esemplari “non rari”, queste rappresentanti di
un intero genere. Un genere che, come sostiene il Maraja, “si è fatta
carico di un fardello così pesante, mentre l’altra metà non fa nulla!”.
E così sfilano davanti al pubblico, avido di emozioni, la lesbica che
rivendica la sua “normalità”, l’attrice che ha visto svanire la propria
bellezza, la donna in continuo equilibrio tra carriera e famiglia, la
ballerina di carillon che nasconde un terribile segreto, la donna
cannone che odia la “paralisi” della vita quotidiana, il maraja e le sue
mille donne ammaestrate e lei, la donna pagliaccio, che fa volteggiare
in aria le sue palline colorate, vittima dell’inganno del maraja, e il
metamorfo, un essere al bivio, tra uomo e donna, e la slava, una volta
puttana e oggi…. ed il nano forzuto….e Jamila che viene dal sud del
mondo e Albert, il clown triste, il musicista che amalgama il tutto con
le sue melodie da menestrello.
“Donne signori, solo donne….perchè tutte le donne felici si
assomigliano, ogni donna infelice è infelice a modo suo”.
E’ forte l’ispirazione alla visione Felliniana del
mondo, in particolare stavolta si parla del mondo femminile. Il grande
Maestro, infatti trasformava il mondo in un circo e le persone in
circensi.
Kaleido è un luogo immaginario, è l’espiazione mai raggiunta, ma
ripercorsa ad ogni replica. Kaleido è la metafora della via di fuga
di queste donne dalla propria gabbia, da quella gabbia che la vita ha
imposto loro.
A che prezzo?
Il prezzo lo fissa Zampanò!