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Programma: |
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1° Tappa: sabato 3 agosto: Casoli-Bussi sul Tirino (km
160)in ABRUZZO-LAZIO-MARCHE (tra giugno e ottobre 1944):
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2° Tappa: domenica 4 agosto: Bussi sul Tirino-Acquasanta
Terme (km 143)
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3° Tappa: lunedì 5 agosto: Acquasanta Terme-Recanati (km
133)
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4° Tappa: martedì 6 agosto: Recanati-Pesaro (km 153) in
TOSCANA-ROMAGNA-MARCHE (tra novembre 1944 e febbraio 1945):
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5° Tappa: mercoledì 7 agosto: Pesaro-Brisighella (km 123) in
ROMAGNA-EMILIA (aprile 1945):
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6° Tappa: giovedì 8 agosto: Brisighella-Bologna (km 63) |
Il progetto nasce dall’idea di toccare cinque
dimensioni della cittadinanza attiva e consapevole, collegandole in modo
fecondo e originale tra loro: la storia complessiva dell'Italia
contemporanea; la memoria storica di momenti fondativi della democrazia
repubblicana attuale: seconda guerra mondiale e Resistenza al
nazifascismo; la pratica dei valori positivi dello sport; la diffusione
di una sensibilità ecologica; la fatica e la testimonianza di una
particolare forma di impegno civile.
Tali premesse progettuali sono state stimolate dal settantesimo
anniversario (1943-2013) dell'arrivo della seconda guerra mondiale sul
suolo del nostro paese e della nascita delle prime forme di Resistenza
nell’Italia centro-meridionale. Ci si è proposti così di celebrare
adeguatamente, e di far conoscere soprattutto ai giovani, la
straordinaria storia della formazione partigiana abruzzese detta “Banda
patrioti della Majella”, i cui primi nuclei si radunarono a Casoli (Ch),
alle falde della Majella orientale, intorno al 5 dicembre 1943 e poi
divennero famosi in tutta Italia con il nome di "Brigata Majella".
Gli abruzzesi che ne fecero parte, al comando di Ettore Troilo, non si
limitarono a lottare e morire per la libertà italiana nelle proprie
terre d'origine (come accadde alla gran parte delle organizzazioni
resistenziali nel centro-nord della penisola), ma scelsero invece di
continuare a combattere oltre i confini dell’Abruzzo. Risalendo il
territorio italiano attraverso Lazio, Marche, Romagna, Emilia e Veneto,
essi rimasero pertanto al fronte fino alla Liberazione della primavera
1945.
Da un certo punto in poi aggregata all’VIII Armata britannica, la
Brigata Majella portò i suoi uomini ad entrare tra i primi in grandi
città liberate, come Pesaro o Bologna. Essa raggiunse un totale di mille
e cinquecento effettivi; contò quasi trecento tra caduti, feriti e
prigionieri; venne decorata di medaglia d'oro al valore militare, caso
unico tra le formazioni della Resistenza italiana.
Con le sei tappe del Giro ciclistico denominato “della Brigata Majella”
si intende, altresì, rendere omaggio alla bici, quale mezzo non soltanto
ecologico, salutare ed economico, ma anche sinonimo di “libertà”.
La bicicletta infatti, storicamente, è stata spesso considerata
nell'Italia contemporanea come evocatrice di uno spirito libero, capace
di far muovere senza steccati uomini e donne su due ruote, quando non
addirittura di rivelarsi "sovversiva", dagli eccidi del 1898 a Milano
(quando venne emesso il primo editto che vietava esplicitamente l'uso
della bicicletta in quanto mezzo di sovversione dell'ordine costituito)
fino alla Resistenza e alle sue straordinarie donne, le “staffette
partigiane”.
Il Giro ciclistico, aperto a chiunque avesse voglia e gambe, ha
l’ambizione di promuovere presso i cittadini con i quali si verrà a
contatto durante i quasi mille chilometri del percorso forme di impegno
civile diverse dal solito, forse più accattivanti e dirette.
Coinvolgendo i comitati ANPI, istituzioni pubbliche e associazioni dei
territori attraversati, alcuni mezzi di informazione, nelle città sedi
di arrivo di ogni tappa saranno organizzate serate con iniziative
pubbliche aperte a tutti i cittadini (conferenze o tavole rotonde, con
slide o video, sulle vicende della Brigata Majella, della Resistenza
italiana in generale, della guerra combattuta in Italia nel 1943-45;
rappresentazioni teatrali della "Compagnia dei Guasconi", che ha
realizzato un bellissimo spettacolo che ripercorre la straordinaria
storia della Brigata Majella, dal titolo: "Banditen: i partigiani che
salvarono l'Italia"). In tal modo, si potranno anche riattivare gli
storici legami che la memoria della Brigata Majella conserva ancora, in
modo molto forte e sentito, in numerose città al di là dell’Abruzzo,
come Pesaro, Brisighella, Bologna.
Pedalando con indosso una maglia ciclistica celebrativa, i partecipanti
potrebbero essere accompagnati da “staffette” composte da appassionati
ciclisti, rappresentanti delle istituzioni, iscritti ANPI o cittadini in
genere dei territori attraversati. Da una tappa all'altra, così, si
potrebbe realizzare davvero una sorta di piccolo “giro d'Italia” della
Libertà e della Resistenza, che coinvolga tutte le comunità toccate
dalla vicenda della Brigata Majella ed abbia una risonanza nazionale in
occasione del Settantesimo del 1943, lungo un percorso che segue in modo
storicamente corretto proprio l’itinerario bellico seguito dagli
abruzzesi tra 1943 e 1945.