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La memoria storica delle pergamene approda on line

La memoria storica delle pergamene approda on line

Il Comune di Atessa mette a disposizione, di cittadini e studiosi, il suo passato, la sua memoria storica. Sono on line tutte le 134 pergamene relative alla città del basso Sangro, un pezzo di storia unico che racchiude in sé secoli di attività nella città abruzzese.

di Ernesto Valerio

La storia passa anche attraverso la rete, e il Comune di Atessa lo sa bene: infatti, grazie ad una completa e dettagliata homepage www.comunediatessa.it/pergamene, il comune nella bassa valle del Sangro completa il recupero delle antiche pergamene della città, conservate nell’archivio storico del comune.
Sono state infatti inserite on line fotografie relative alle 134 pergamene, tutte accompagnate da una breve ma completa descrizione (realizzata da Luigi Cocca nel 1891), con data di stesura ed eventuale particolare del sigillo (presente in 25 di esse).
E si spazia sia da un punto di vista temporale che descrittivo: dal 1273 (la prima delle 134), con Carlo I D’Angiò in relazione a territori boscosi e incolti “nelle pertinenze di Santo Stefano di Atessa”, al 1743 con reggente Papa Urbano, in cui troviamo un decreto della curia apostolica che dichiara nulla la “sospensione a divinis lato contro Padre Giuseppe Gualdo di Atessa domenicano” (la numero 131, visto che sulle ultime tre non ci sono informazioni al momento disponibili).
Anche per pura curiosità, è davvero intrigante viaggiare tra le pagine virtuali dell’archivio storico e delle pergamene, e vedere davanti a sé come un piccolo evento del passato diventi oggetto di studio e di ricordo, o anche occasione di apprendere. Scoprire come, ad esempio, Atessa fosse in passato sede universitaria: la pergamena n°94, del 1398, dove troviamo una “lettera regia diretta al secreto di Abruzzo e capitano di Lanciano, perchè non si molestasse l'Università ed uomini di Atessa per il pagamento della gabella della banilazione”; o scoprire le piccole “lotte” quotidiane degli atessani, quando nel 1320 (pergamena n°25) vedevano arrivare nella loro cittadina lettere relative alle modalità di pagamento delle tasse (“[…] perchè essendosi fatta una tregua tra Federico D'Aragona nemico e ribelle regio e la maestà del re, si ordina che quello che si pagava per provvisione di feudale servizio si spedisce direttamente alla regia camera”).

Questa pubblicazione on line è solo l’ultimo passo di un ben più ampio programma del Comune di Atessa, avviato nel 1993: uno studio decennale che ha portato l’amministrazione comunale a conoscere sempre di più del proprio passato, rendendo poi fruibile questa memoria storica a tutti gli atessani. Le pergamene, come spiega il sindaco Giuseppe Cellucci, oltre a costituire un personale patrimonio storico della città, come appena sottolineato, possono «essere oggetto di studio per gli specialisti del settore».
A tal proposito infatti, «l’obiettivo - spiega ancora Cellucci - è far diventare le pergamene un’altra attrattiva del nostro territorio sotto il profilo turistico-culturale»: un qualcosa che potrebbe culminare con la creazione di un museo permanente che abbia la possibilità non solo di far visitare le pergamene, ma anche diventare un polo culturale per lo studio delle stesse.
L’intero progetto, dal 1993 ad oggi, è stato complessivamente finanziato con poco meno di centomila euro, destinati alla sistemazione dell’archivio di deposito, al censimento completo degli archivi aggregati inseriti poi in quello storico e alla realizzazione delle immagini e del sito web, oltre che a completare il restauro delle pergamene.

Fonte: www.primadanoi.it del 17-02-2007

Inserito da Redazione il 26/02/2007 alle ore 10:14:23 - sez. Storia - visite: 14830