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Contrasto della povertà e dell’esclusione sociale

Contrasto della povertà ed dell’esclusione sociale

Sostegni agli strati più deboli della popolazione residente nei Comuni dell'Ambito Territoriale Sociale n. 20 Aventino, attraverso un programma che prevede la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale

L’EAS n° 20, ha inviato il 19 Febbario 2007 alla Regione Abruzzo, il quadro economico del Piano di Zona del I° semestre 2007 e l’apposito programma stralcio semestrale per l’area integrazione e inclusione sociale.
Uno degli obiettivi di fondo dei servizi e delle politiche sociali, è la promozione dell’inclusione sociale e la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana.
Da sempre l’Ambito Territoriale Aventino Medio Sangro è impegnato a promuovere e sviluppare adeguati sostegni agli strati più deboli della popolazione residente, alle persone e ai nuclei familiari svantaggiati, in particolare quelli monoparentali, con minori e anziani a carico o con familiari disabili.
«Occorre tener ben presente -  dice l’Assessore ai servizi sociali Dr. Massimo Tiberini - che accanto alle povertà tradizionali, sono venute emergendo in questi anni forme nuove di esclusione sociale e vulnerabilità. La povertà si sta diversamente caratterizzando, oggi, accanto ai portatori di bisogni più tradizionali, come gli anziani poveri e soli, le persone con disagi psichici, nuclei familiari problematici, ecc., ci sono le cosiddette “nuove povertà”, caratterizzate da bisogni di diversa natura, segnalato da più parti in forte crescita sul territorio, spesso non si trovano forme di disagio estremo ma, frequentemente, in situazioni di sofferenza, spesso di natura economica, che, se non affrontate, possono aggravarsi: qui rientrano, infatti, quelle persone che a volte oscillano al di sopra e al di sotto della linea di povertà o che presentano sia segnali di una certa integrazione, come un lavoro stabile, legami sociali saldi, sia tratti che espongono la persona a potenziali rischi di esclusione , come basse retribuzioni o basse pensioni. Si tratta di soggetti che hanno difficoltà a rivolgersi e riconoscersi come utenti dei servizi sociali. La crescita di queste nuove forme di povertà - continua l'Assessore - appare legata alle problematiche socio-economiche degli ultimi anni: lavori sempre più precari, alto costo per abitazioni, elevato costo della vita a fronte di una diminuzione o di una stagnazione di stipendi e pensioni ma anche difficoltà ad abbandonare stili di vita dispendiosi, improntati su un livello di benessere divenuto eccessivo rispetto alle attuali disponibilità economiche. Espressioni come “cittadinanza dei diritti”, “inclusione sociale”, “valorizzazione delle capacità individuali”, - conclude Tiberini - ricorrono come parole d’ordine nella definizione dei progetti che si rivolgono in maniera specifica alle fasce deboli della popolazione, quasi a voler sottolineare il rapporto interattivo fra chi propone l’azione (soggetto pubblico o privato) e chi la fruisce. Bisogna coniugare il diritto del cittadino all’informazione con il diritto alla partecipazione

Gli obiettivi operativi che l’Ambito si prefigge per assicurare coesione ed inclusione sociale, sono i seguenti:

Contrasto alla povertà ed all’esclusione sociale
- Studio, ricerca e creazione di un database che raccolga i nominativi ed i bisogni personalizzati;
- Creare un sistema di indagine sulle condizioni di vulnerabilità delle famiglie conseguenti a crisi economiche/produttive;
- Promuovere interventi personalizzati di sostegno alle famiglie;
- Attivare una rete integrata pubblico/privata tra soggetti che operano nell’ambito della povertà e dell’esclusione sociale;
- Fronteggiare le nuove forme di incertezza sociale e di sostegno al lavoro attraverso la creazione di micro-contratti di lavoro presso enti e strutture dell’Ambito (borse lavoro).

Integrazione sociale degli immigrati
- Implementare gli sportelli di segretariato sociale per lo svolgimento di funzioni di informazione, consulenza ed assistenza;
- Creare una collaborazione e integrazione con i Consultori della Asl;
- Diminuire le situazioni di disagio e di isolamento culturale e sociale delle donne a riguardo dei temi del lavoro, della maternità e della salute;
- Elevare il livello professionale degli operatori sociali attivi sul territorio dell’ambito, in contatto con le realtà immigrate relativamente alle capacità di divulgazione dei diritti e alla consulenza professionale per i problemi familiari e dei singoli;
- Incrementare la presenza dei minori immigrati nelle attività del CDM e nelle attività scolastiche riducendo i fenomeni legati alle difficoltà di apprendimento e di ambientamento;
- Aumentare la sensibilità della programmazione locale dello sviluppo verso le problematiche dell’immigrazione;
- Progettare un programma linguistico di ambito;
- Promuovere progetti di educazione interculturale attraverso l’organizzazione di feste, incontri ed iniziative gastronomiche.

Applicazione dello strumento dell’ISE
- Adottare l’ISE come strumento di accesso prioritario per tutti i servizi offerti.

Inserito da Redazione il 01/03/2007 alle ore 23:18:07 - sez. Comunità Montana - visite: 3082