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E' in restauro il monastero che ospitò i monaci di Prata in Calabria
Ad occuparsi del recupero di San Martino in Canale a Pietrafitta è la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Provincia di Cosenza sotto la direzione dell'Arch. Pasquale Lopetrone

E' in restauro il monastero che ospitò i monaci di Prata in Calabria

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di Maria C. Ricci

Alcuni resti dell'interno del monastero di San Martino in Canale. Foto Arch. P. Lopetrone

Oggi, 13 Gennaio 2015, dalle ore 18:00, Guardiagrele celebra la memoria del transito di San Nicola Greco, che prevede dopo la Celebrazione Eucaristica, la presentazione delle attività della Fondazione San Nicola Greco per l'anno 2015 e a finire, un aperitivo in piazza San Francesco con Vin Brulé.
Il corpo di San Nicola Greco,  Monaco Archimandrita succeduto a Sant'Ilarione, dopo più di trecento anni dalla morte, avvenuta nel primo decennio del XI secolo a Prata (località Torretta), fu traslato il 7 Agosto 1338  a Guardiagrele, nella chiesa di San Francesco.

Sono già trascorsi cinque anni dalla conferenza di Francavilla al Mare e giusto tre anni da quella di Guardiarele del 13 Gennaio 2012 (guarda i video della conferenza), che fu organizzata dal “Comitato Anno Nicolaiano”, in occasione della Celebrazione del Millennio dal transito del Santo, dove amministratori, storici locali, archeologi, soprintendenza e religiosi, si riunirono in un convegno, per relazionare e discutere del risultato di uno studio condotto da un'apposita commissione di Guardiagrele, fatto, inizialmente, partendo (e prendendo spunto) da ciò che casoli.org pubblicò ben dieci anni fa nel 2004 alla pagina (http://prata.casoli.org), nell'ambito di una ricerca approfondita (ed estesa a tutti i monaci basiliani venuti dalla Calabria e rifugiati a Prata) fatta da Elisio Cipolla e nata appositamente per il web, al fine di renderla non solo più fruibile ed accessibile a tutti, ma anche per lasciarla aperta ad ulteriori  ricerche che saranno effettuate  man mano nel tempo e quindi, aggiornarla in tempo reale con gli sviluppi che la ricerca stessa sta già facendo nascere.

Una storia vera dunque, che dopo qualche errore tramandato da alcuni testi (soprattutto di date), viene ricollegata al suo giusto periodo che va dal secolo X al secolo XI.
Una storia molto interessante anche dal punto di vista archeologico, alla quale Casoli (in questo caso protagonista) non vuole proprio dare il giusto risalto, a differenza di altre località coinvolte, come Francavilla al Mare e Guardiagrele, tant'è che non appartiene neppure alla "Storia di Casoli", quella immortalata nel volume presentato il 7 Giugno 2014 (guarda i video), dove non se ne fa alcuna menzione (tabù totale); neppure a citarla in sole due righe. Un tassello molto importante della storia casolana, è stato, per non si sa quale motivo, tralasciato! Forse non e' affar nostro. Sant'Ilarione e il monastero di Prata evidentemente non ci interessa, come tante altre cose che abbiamo perso e perderemo ancora.

Intanto alcuni giorni fa e' arrivata la prima bella notizia dell'anno: il monastero di San Martino in Canale, che ospitò i monaci basiliani a Pietrafitta, nella provincia di Cosenza, è in corso di restauro, i lavori sono finanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana e ad occuparsi del recupero è l'architetto della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Cosenza, Pasquale Lopetrone, che sta preparando anche una pubblicazione in merito, dove non sarà valutato solo l'aspetto architettonico dell'edificio, ma anche quello storico-religioso legato (oltre che ad altre importanti figure ecclesiastiche come l'abate Gioacchino da Fiore che si ammalò e morì il 30 Marzo 1202 nel monastero), anche alla vita dei monaci e del loro archimandrita Ilarione, trasferitosi e morto a Prata.

Inserito da Carmen il 13/01/2015 alle ore 17:43:10 - sez. Beni culturali - visite: 4540