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La centrale idroelettrica di Gessopalena sul fiume Aventino non si farà
Il Tribunale Superiore delle Acque di Roma boccia l'ennesimo progetto di captazione della contestatissima centrale. Oltre all'Aventino sono salvi Lontra e Gambero di Fiume. Necessità di valutare l'effetto cumulo tra i progetti incidenti sulle stesse aree

La  centrale idroelettrica di Gessopalena sul fiume Aventino non si farà

La contestatissima centrale idroelettrica di Gessopalena sul fiume Aventino non si farà; sono salvi Lontra e Gambero di Fiume. "Dai giudici decisione che farà giurisprudenza sullla necessotà di valutare l'effetto cumulo tra i progetti incidenti sulle stesse aree" ha dichiarato il forum H2O.  Leggi la sentenza
Il comune di Civitella Messer Raimondo, con l'allora sindaco Paolo Di Guglielmo, aveva presentato ricorso al Tribunale superiore delle acque di Roma, competente in materia, contro il progetto di captazione del fiume ad uso idroelettrico portato avanti ed autorizzato dal Comune di Gessopalena.
L'intervento aveva sollevato forti critiche perché avrebbe comportato grossi lavori sulle sponde e la riduzione della portata del fiume del 75%, con l'acqua intubata per 2,5 km.
"La sentenza del Tribunale delle Acque - dichiara Augusto De Sanctis del Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua - ha annullato gli atti di autorizzazione rilevando un difetto di istruttoria proprio sugli aspetti naturalistici e, in particolare, in merito alla presenza stabile della Lontra e del Gambero di Fiume lungo questo corso d'acqua. Quando ero referente del WWF - continua De Sanctis -  avevo evidenziato questo aspetto e le più recenti ricerche delle Università di Isernia e di Roma , citate anche nel dispositivo, hanno confermato l'importanza del fiume per questa importantissima specie. La sentenza sarà molto utile anche in altri casi perché sottolinea la necessità di valutare attentamente il cosiddetto effetto cumulo tra vari progetti che incidono sulle medesime aree; quotidianamente ci imbattiamo in decisioni della regione o dei ministeri, compreso quello dell'ambiente, che non tengono in alcun conto di questo aspetto. Sull'Aventino - conclude De Sanctis -  esistono già numerosi sbarramenti e captazioni e di questo bisognava tenerne conto. Anche il necessario sviluppo delle fonti rinnovabili deve essere attentamente pianificato per ridurre al minimo gli impatti. In questo senso auspichiamo che la Regione Abruzzo cambi radicalmente approccio visto che esistono numerosi progetti in aree delicatissime o su tratti fluviali che sono già in precarie condizioni".

Inserito da Redazione il 01/11/2015 alle ore 13:00:12 - sez. Ambiente - visite: 3568