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Suore italiane e sex workers belghe nei miei ricordi

"Sono d'accordo con la recentissima Proposta di Legge per regolamentare la prostituzione "

di Severino Mingroni

Ci sono, invece, dei ricordi che non hanno bisogno di sogni per risvegliarsi: infatti, sono sempre vivi in noi ma, sono quasi sempre lampi. Ecco a voi quattro ricordi:
mi rivedo da bambino all'asilo dalle suore, con la cattiva suor Elisabetta, spesso con la bacchetta in mano; ad una certa ora (del pomeriggio?), ci costringeva a mangiare una fetta di pane su cui era stata spalmata della marmellata dal sapore molto sgradevole; e poi, dovevamo fare un pisolino sul banco, con noi seduti e la testa sulle braccia conserte che facevano da cuscino.
Ancora, mi rivedo piccolino (avevo 5 o 6 anni) che cerco di far pipì, nel nostro allora piccolo e angusto bagno; ma, appena il liquido dorato comincia ad uscire, sento un forte bruciore sulla punta del pisellino, e mi blocco; così, mezzo addormentato, mi ritrovai tra le braccia di mamma nel corridoio del vecchio ospedale di Casoli; successivamente, ero su un lettino in una stanza con molte lampade accese (una grande proprio su di me), e alcuni dottori intorno, e anche delle suore con forbici; poi, mi ricordo che andai di corsa verso un bagno dell'ospedale, ma la pipì mi cominciò a scappare nel corridoio; allora, una suora mi sgridò dicendo che ero un porcellino, ma un dottore sgridò ancora più forte la suora; ed io finalmente potei svuotare la vescica senza dolore perchè ero stato circonciso.
Nonostante suor Elisabetta, quelle con le forbici e quella antipipì, fui il migliore bambino al catechismo! Tanto che il vescovo, alle feste patronali, su segnalazione di suor Maria (la mia insegnante al catechismo) mi premiò con un diploma, in chiesa, davanti a tutti.
Tuttavia, non ero così buono o masochista (dipende dai punti di vista) da bambino: delle mie vicine molto devote, avevano una gatta che partorì dei gattini; le pie donne se ne liberarono buttandoli in un recipiente in un giardino incolto, ma sempre vicino casa loro; però, i gattini miagolavano disperatamente, così, le devote donne, mi pregarono di farli tacere; ed io, benchè andassi al catechismo, pensai bene di buttarli in una fogna, nonostante i loro miagolii disperati; tali miagolii disperati, mi perseguitano ancora oggi e, forse, anche per questo amo tanto i gatti ora.
Come avete visto, ero un bravo bambino sado-masochista e fervente cattolico! Da adolescente, diventai un po' più discolo: pure sessualmente mi svegliai un po', grazie soprattutto a madre natura, non certo alle suore e alla scuola. A sedici anni, durante le vacanze estive, andai in Belgio da solo, per due mesi, dai miei cugini, e vidi anche alcune...SEX WORKERS: che civile il piccolo Belgio! Ecco tre ricordi particolari di quella estate:
stavo passeggiando lungo una strada di una città, quando fui colpito da uno stupendo manichino in una vetrina; il bel manichino biondo era posto su di una sedia e mi sembrò che mi sorridesse; pensai, perciò, di avere le traveggole, ma sentii confabulare alle mie spalle; mi girai a vidi due nord africani che guardavano con insistenza il bel...manichino; così, capii di non avere le traveggole ma che il bel manichino era una stupenda ragazza bionda che non faceva di sicuro la ...vestale, e che, forse, non sorrideva a me; pertanto, pensai bene di andarmene, continuare la passeggiata e lasciar stare certi...manichini, almeno per allora.
Un altro giorno, ero a passeggio con mia cugina Mariapia e la sua famiglia, composta dal marito belga (Charles) e dai loro due figli (Francoise di 17 anni e Philippe di 9); accecati dalla sete nella calda giornata estiva, Charles cercò di entrare in un bar senza...vetrine, ma la porta era chiusa. Allora bussò e ci venne ad aprire una signora sulla cinquantina tutta truccata, che ci squadrò e, rivolgendosi a Charles con garbo, disse in francese: "Signore, non i bambini". Charles le chiese scusa e portò via la moglie e noi...bambini. Mi spiegarono, poi, che nei bar belgi c'erano ragazze che ti facevano...compagnia mentre bevevi; i nostri bar, invece, in Belgio, si chiamavano Caffè e i miei due maturi parenti avevano fatto un po'di confusione (forse, un colpo di sole!).
Un altro giorno ancora, passeggiavo in città con un diverso mio cugino (Santino), senza sua moglie e i suoi tre piccoli; una casa aveva la porta socchiusa e lasciava intravedere tre belle signore che, sedute, prendevano il caffè belga; Santino mi chiese se volevo prendere il caffè con loro, ma io lo lasciai sfottermi e tirai dritto, facendo finta di niente. Però il Belgio mi piaceva sempre di più e pensai: peccato essere ancora...bambini !
Quando ero bidello a Chieti, infine, qualche volta, in macchina, passavo lungo certe strade con tante ragazze discinte sui marciapiede, mai viste in Belgio. Ecco perchè sono d'accordo con questa recentissima Proposta di Legge per regolamentare la prostituzione: http://www.donatellaporetti.it/comu.php?id=442. Temo già di sapere come andrà a finire: i ragionevoli e razionali Deputati radicali non saranno ascoltati e, per di più, relegati nelle F0IBE come sempre (perciò le frequento così spesso, grazie al computer). Concludo, quindi, questo post con un invito: signore e signori parlamentari italici, la prossima estate, fatevi una vacanza nel cattolico Belgio e, poi, un giretto per certe nostre strade particolari.

Inserito da Redazione il 29/04/2007 alle ore 12:29:01 - sez. Politica - visite: 10824