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Fede, dedizione e ricordi in 'Memorie a Palazzo Tilli'. Altre visite ed altri eventi sono previsti fino al 14 Agosto
Nel cortile dello storico edificio settecentesco di Casoli, l'imprenditrice pescarese Antonella Allegrino, in presenza di numerosi casolani, ha raccolto varie testimonianze di vita legati al Palazzo e alla Palazzina della Memoria

 Fede, dedizione e ricordi in 'Memorie a Palazzo Tilli'. Altre visite ed altri eventi sono previsti fino al 14 Agosto

Al termine dell’incontro con i casolani, è stato possibile accedere alle visite guidate al Palazzo, che si ripeteranno il 23 e il 30 Luglio, e dal 3 al 14 Agosto (orario 18-20-22). Per prenotazioni e informazioni sull’acquisto dei biglietti d’ingresso si può telefonare al numero 342.5501354. Il 13 e il 14 Agosto, infine, alle ore 21, ci saranno rispettivamente un concerto sul terrazzo e una rappresentazione teatrale in cantina. 

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Fede, dedizione e ricordi si sono incontrati, l'altro ieri 15 Luglio 2017 a Casoli durante l’evento “Memorie a Palazzo Tilli”, organizzato dall’imprenditrice pescarese Antonella Allegrino, che ha riaperto l’edificio settecentesco di Casoli (Chieti) dopo averlo sottoposto a un complesso intervento di restauro conservativo.  Alle 17, la campana del Palazzo ha suonato consentendo l’accesso ai fedeli, che si sono riuniti per recitare il Santo Rosario alla Madonna del Carmine. In questo modo è stata ripristinata l’antica abitudine della famiglia Tilli di accogliere nella cappella gli abitanti del paese per le funzioni religiose. Subito dopo, Antonella Allegrino ha incontrato numerosi casolani nel cortile dell’edificio per ascoltare racconti di vita legati al Palazzo e alla Palazzina della Memoria dove, fino al 1943, c'era un campo di internamento.

Tra le testimonianze più interessanti c’è stata quella di Giancarlo Talone, profondo conoscitore delle vicende della famiglia Tilli, che ha ricordato le figure di don Innocenzo e della moglie Rosina: Alla fine degli anni Cinquanta - ha raccontato - ho fatto il chierichetto. Accompagnavo il sacerdote, don Tancredi, nella cappella per celebrare la messa. Confessava e dava la comunione a don Innocenzo, che aveva 90 anni ed era molto malato. Pensavo che Donna Rosina fosse sua figlia, perché aveva 20 anni meno di lui. Era una donna dal carattere forte, era molto energica. Ricordo il Salone della Armi, dove c’erano armature del Seicento, ritrovate nell’oliveto dei Tilli, e la Sala dei Merletti, dove Rosina invitava le donne a cucire e ricamare. C’era poi la Sala dei Colombi (in passato Salone dei Matrimoni) dove i Tilli stipulavano accordi prematrimoniali con notabili della zona. Verso questo palazzo don Innocenzo e donna Rosina hanno sempre manifestato un amore sviscerato, pur non avendo avuto figli. E’ stato tenuto sempre bene rispetto ad altri palazzi che, invece, sono andati in rovina”.

Le abitudini di donna Rosina sono state ricostruite anche attraverso i ricordi di Trieste Amoroso, un’anziana signora che per 7 anni è stata la sua dama di compagnia. Ogni mattina, dopo la colazione, la accompagnava a fare la spesa e poi la aiutava nella cucina. Al pomeriggio, mentre la nobildonna riposava, Trieste aveva il compito di aprire la porta e ricevere eventuali ospiti. Quando Rosina si svegliava, la invitata ad indossare un grembiule bianco per ricevere gli ospiti che si recavano al palazzo e offrire loro caffè e biscottini.

Pasquale Imbastaro, invece, di donna Rosina ha ricordato la sua bravura ai fornelli.Donna Rosina sapeva fare ottimi dolci - ha affermato - Preparava dei buonissimi biscotti all’anice, poi chiamava noi bambini e ce li regalava”.

Faustina Verratti, che risiede a Milano, ma per molti anni ha vissuto in Belgio, ha ricordato la sua infanzia nel paese natio segnata dall’incontro con i prigionieri del campo di internamento. “Mamma era vedova - ha detto Fustina - lavava i loro piatti. Poi, io li impilavo sulla testa e li riportavo al campo. Ricordo che c’era un giovane che era sempre sul terrazzo e leggeva. Tutti dicevano che era un bravo uomo perché studiava l’intera giornata, ma nessuno in paese aveva il permesso di parlare con lui o con gli altri prigionieri”.

E’ stato davvero interessante ascoltare tanti spaccati della vita della famiglia Tilli che non conoscevo, pur avendo cercato di ricostruirne minuziosamente la storia , anche attraverso documenti ritrovati nell'edificio - ha spiegato l’imprenditrice Antonella Allegrino - Ci sono stati anche momenti di commozione quando è stato ricordato il campo di internamento. E’ importante favorire questa conoscenza. A Casoli c’è una grande ricchezza documentale rispetto ad altre parti d’Abruzzo. La storia ci consente di capire quali sono i valori da coltivare e gli errori da evitare. Ho ascoltato anche ricordi della storia più recente legati ad abitudini e tradizioni del paese. Sono grata ai casolani che hanno accolto il mio invito partecipando all'incontro”.

Inserito da Redazione il 17/07/2017 alle ore 12:38:11 - sez. Storia - visite: 4103