AREA

NEWS

 

 Notizie FotoNotizie
 VideoNotizie AudioNotizie

  

 
 

A CASOLI IL 27 GENNAIO 21018 UN 'GIORNO DELLA MEMORIA' CHE RESTERA' ALLA STORIA
INAUGURAZIONE DELLA PIAZZA DELLA MEMORIA, CITTADINANZA ONORARIA A SIROVICH E CONVEGNO SULL'INTERNAMENTO CIVILE NELL'ITALIA FASCISTA, CON LA PARTECIPAZIONE DI IMPORTANTI RELATORI

 A CASOLI IL 27 GENNAIO 21018 UN 'GIORNO DELLA MEMORIA' CHE RESTERA' ALLA STORIA

Il Comune apporrà una nuova Targa contenente tutti i 218 nomi degli internati civili ebrei stranieri, e degli “ex jugoslavi” sloveni e croati, che tra gli anni 1940 e 1943 furono internati nel campo fascista di Casoli. A seguire, il convegno internazionale di studi. Saranno presenti nell'arco della giornata: Carla Nespolo, Livio Isaak Sirovich, Vito Gironda, Alberto De Bernardi, Paolo Pezzino, Michela Ponzani, Carlo Spartaco Capogreco, Annalisa Cegna, Vito Gironda, Carla Nespolo e Giuseppe Lorentini. Aprirà il convegno il sindaco Massimo Tiberini

LEGGI TUTTI GLI ALTRI ARTICOLI CORRELATI SULLA SHOAH

 Clicca sulle locandina per ingrandire

INAUGURAZIONE DELLA 'PIAZZA DELLA MEMORIA' E CONFERIMENTO DELLA  CITTADINANZA ONORARIA A LIVIO ISAAK SIROVICH 

 PROGRAMMA DEL CONVEGNO DI STUDI PRESSO IL CINEMA TEATRO COMUNALE DAL TITOLO "MEMORIA E INTERNAMENTO CIVILE NELL'ITALIA FASCISTA"

Il 27 gennaio 2018, nel Giorno della Memoria, il Comune di Casoli intitolerà "Piazza della Memoria" lo spazio antistante gli ex locali del Campo di concentramento di Casoli, con l’apposizione di una Targa contenente tutti i 218 nomi degli internati civili internati a seguito delle prescrizioni del Regio Decreto Legge n.°1728 del 17 novembre 1938 “provvedimenti in difesa della razza Italiana” e delle successive disposizioni restrittive. Dieci internati ebrei finirono poi uccisi nei campi di sterminio. Si tratta di un gesto simbolico per ridare, postumo, quel diritto di cittadini liberi, che il regime fascista aveva barbaramente cancellato.

Nel corso della mattina verrà conferita la cittadinanza onoraria allo scrittore Livio Sirovich, che ha valorizzato i documenti conservati a Casoli relativi alla presenza sia dei prigionieri/internati ebrei stranieri e sia dei tanti civili sloveni e croati deportati in campi di concentramento e di internamento nel territorio italiano, e in specie abruzzese, dopo l’invasione del Regno di Jugoslavia nella primavera del 1941 da parte della monarchia e del Regime fascista italiano. Con il suo libro “Non era una donna, era un bandito”. Rita Rosani, una ragazza in guerra (Cierre edizioni 2014/2015) ha contribuito a far conoscere alcune delle vicende occorse a Casoli durante la guerra agli internati/deportati ebrei. Attraverso il ricorso a corrispondenze epistolari tra il 1940 e il 1943 e servendosi di interviste a testimoni dell’epoca, Sirovich ha saputo raccontare il comportamento della comunità casolana con competenza, manifestando anche un’insolita empatia con chi all’epoca fu travolto da vicende di imprevedibile tragicità. Il suo lavoro è stato uno dei punti di partenza, che hanno consentito a Giuseppe Lorentini, ideatore e responsabile del progetto di ricerca e documentazione on line sul Campo di concentramento di Casoli, di far rivivere attraverso il sito www.campocasoli.org parte della memoria storica del paese, favorendo una sorta di riconciliazione tra Casoli, incolpevole teatro delle sofferenze di molti internati, e le comunità allora ferite dai provvedimenti del regime.

La cerimonia si svolgerà nella mattinata del 27 gennaio 2018 dalle ore 9:00 alle 11:00 presso il Luogo della Memoria del Campo di concentramento di Casoli in Via Giuseppe Borrelli 14. Saranno presenti le autorità e la Neo-Presidente nazionale dell’ANPI, Carla Nespolo.

Nel pomeriggio seguirà, a partire dalle ore 15:00 presso il Cinema Teatro Comunale, il Convegno di studi sul tema “Memoria e internamento civile nell’Italia fascista” che vede la partecipazione di importanti relatori di università italiane e di Bielefeld. Tale convegno rappresenta un momento di confronto storiografico attorno alle varie manifestazioni delle memorie e delle rimozioni repubblicane del ventennio fascista. Una prima sezione si concentrerà sulle specificità del caso italiano con l’intento di costruire un quadro di riferimento generale all’interno del quale poi discutere i vari casi di studio della seconda sezione, il cui focus sarà il sistema di internamento fascista.

PROGRAMMA DEL CONVEGNO

Ore 15:00 Apertura del Convegno, saluto del Sindaco
Dott. Massimo Tiberini

Ore 15:15 Introduzione dei lavori
Prof. Vito Gironda, Università di Bielefeld

Ore 15:30 “Fascismo e memorie pubbliche nell’Italia del dopoguerra"
Prof. Alberto De Bernardi, Università di Bologna e Vicedirettore INSMLI

Ore 15:50 “La punizione dei crimini fascisti nell'Italia repubblicana
Prof. Paolo Pezzino, Università di Pisa

Ore 16:10 “Media e uso pubblico della storia
Dr. Michela Ponzani, storica e conduttrice televisiva Rai 3 e Rai Storia  (intervento annullato)

Ore 16:30 Pausa Caffè

Ore 17:00 “La memoria difficile dell’internamento civile fascista
Prof. Carlo Spartaco Capogreco, Università della Calabria e Presidente della Fondazione Ferramonti

Ore 17:20 “L'internamento femminile e il campo di Lanciano
Dott.ssa Annalisa Cegna, Università di Macerata e direttrice Istituto storico di Macerata

Ore 17:40 “I campi fascisti: il caso del campo di Casoli
Dott. Giuseppe Lorentini, Università di Bielefeld, ideatore e curatore del progetto www.campocasoli.org

Ore 18:00 Dibattito
Conduce il Prof. Vito Gironda

Ore 19:00 Chiusura dei lavori
Prof.ssa Carla Nespolo, Presidente Nazionale ANPI

Le due iniziative rappresentano un primo risultato del lavoro di cooperazione tra l’amministrazione del Comune di Casoli e le Università di Bielefeld (Germania) e di Bologna, le cui attività sono coordinate da Giuseppe Lorentini. Lo scorso anno, il 27 gennaio 2017 in occasione della ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell’Olocausto, su iniziativa dello stesso Lorentini è stato ufficialmente rilasciato su internet il sito www.campocasoli.org . Si tratta di un progetto di ricerca e documentazione on line sul Campo di concentramento di Casoli attivo dal 1940 al 1943 in tre diverse sedi: i locali dell’ex Municipio, le cantine di Palazzo Tilli, poi lasciate per l’edificio adiacente allo stesso Palazzo della gentilizia famiglia Tilli.

 Il progetto consiste di un archivio digitale che consente l’accesso e la consultazione a fini della ricerca storica di oltre 4.000 documenti contenuti nei 215 fascicoli personali degli internati conservati presso l’Archivio storico del Comune di Casoli. Il fondo è stato ordinato attorno a una serie di aree tematiche e concettuali, che permettono una consultazione del materiale su diversi piani della ricerca storica; esso costituisce una fonte preziosa e rara nel nostro Paese per ricostruire e comprendere la struttura organizzativa e amministrativa di un campo di concentramento fascista. L’iniziativa nasce nell’ambito di accordi bilaterali tra l’Università di Bologna e quella tedesca di Bielefeld. Grazie al lavoro di Giuseppe Lorentini si dispone ora di una grande mole di materiale documentaristico confluito nel portale open access  www.campocasoli.org. Il suddetto portale rappresenta un importante contributo didattico e di diffusione scientifica.
A seguito dell’uscita del sito  www.campocasoli.org, l’amministrazione comunale ha proposto il 3 aprile 2017 un primo atto concreto trasformando l’ex Municipio in Luogo della Memoria. A sua volta, la proprietaria del Palazzo Tilli, Dott.ssa Antonella Allegrino, ha poi intitolato la dependance settecentesca di Palazzo Tilli, Palazzina della Memoria. Dopo più di 70 anni, ha avuto così luogo per la prima volta la celebrazione delle dieci vittime della Shoah internate a Casoli dal 1940 al 1942, a seguito delle leggi razziste italiane del 1938 e del periodo bellico. La risonanza nazionale del lavoro di ricerca e documentazione di Lorentini ha permesso, ad esempio, a Miriam Hassid di riconoscere suo padre, Giuseppe Hassid, internato nel campo di concentramento di Casoli dal 1940 al 1941, e da li poi finito, attraverso varie detenzioni, nella risiera di San Sabba dove venne ucciso nel 1944.

Inserito da Redazione il 20/01/2018 alle ore 09:31:11 - sez. Storia - visite: 3074