|
CURE PRIMARIE A CASOLI SI SPERIMENTA UN'ASSISTENZA A MISURA DI PAZIENTI
Si chiama Unità Complessa di Cure Primarie la novità presentata il 20 Novembre presso il Presidio Territoriale di Assistenza (PTA) 'Consalvi' di Casoli
L'UCCP è basata sull’integrazione tra medici, servizi dell’Azienda sanitaria locale, specialisti ospedalieri e dell’area territoriale e personale infermieristico. La finalità è ridurre gli eventi critici e le complicanze, migliorare la risposta ai farmaci e fornire assistenza appropriata e puntuale ai pazienti cronici, misurando i risultati attraverso la riduzione di ricoveri e accessi al Pronto soccorso. News correlate | Video correlati | YouTube | Audio correlati | Foto correlate | Rassegna Stampa | Web Link Clifìcca sull'immagine per vedere le foto ad una migliore definizione La medicina del futuro passa per le aree interne e muove i primi
passi da Casoli, dove Asl e medici di medicina generale sperimentano
nuove forme di assistenza rivolta ai pazienti fragili, per età e patologie. Si
chiama Unità complessa di cure primarie la novità presentata questa mattina
presso il Presidio territoriale di assistenza (Pta) “Consalvi”, basata
sull’integrazione tra medici, servizi dell’Azienda sanitaria locale, specialisti
ospedalieri e dell’area territoriale e personale infermieristico. L’Unità Complessa di Cure Primarie (UCCP) realizza un’aggregazione multiprofessionale con la finalità della presa in carico del paziente con malattie croniche e degenerative, quali ipertensione arteriosa, scompenso cardiaco e malattie cardiovascolari, broncopneumopatie croniche, disturbi cognitivi e demenze. Funziona così: i soggetti identificati come fragili vengono individuati sulla base di alcuni parametri (numero dei ricoveri, accessi al Pronto soccorso, età, prestazioni specialistiche ambulatoriali ricevute), contattati per acquisirne la disponibilità a partecipare al percorso, e presi in carico in modo attivo, vale a dire sottoponendoli a un monitoraggio costante, in presenza e a distanza attraverso gli strumenti della telemedicina. Per ciascun paziente, quindi, viene stilato un piano di assistenza individuale che specifica il fabbisogno e gli obiettivi di cura da perseguire. Si tratta, in sostanza, di stabilire, in rapporto alle condizioni cliniche e generali, cosa è necessario per ognuno, dalla visita a domicilio al controllo dell’aderenza alla terapia, di parametri clinici e dei comportamenti del paziente, a programmi di riabilitazione. La finalità è ridurre gli eventi critici e le complicanze,
migliorare la risposta ai farmaci e fornire assistenza appropriata e puntuale ai
pazienti cronici, misurando i risultati attraverso la riduzione di ricoveri e
accessi al Pronto soccorso. Sulla valenza del lavoro fatto in questo territorio ha insistito anche l’assessore regionale alla Programmazione sanitaria Silvio Paolucci: «E’ il raffronto con il passato a raccontare quanto è stato realizzato in questi ultimi anni - ha detto Paolucci -. Quella di oggi è una condizione nemmeno paragonabile al deserto trovato nel 2014, dove a Casoli c’era solo un ospedale chiuso che ora per fortuna è tornato a essere luogo affollato e offre prestazioni a un’utenza che trova qui le risposte di salute adeguate. I soccorsi in emergenza sono garantiti oggi con tre ambulanze, così come tutto l’asse delle cure intermedie che non trovano spazio negli ospedali. Il diritto alla salute è stato ripristinato». L’Unità complessa di cure primarie è articolata in tre sedi, quella
principale a Casoli, con presenza di personale di studio dalle ore 8
alle 20, e quelle satellite di Lama dei Peligni e Torricella Peligna, attive
nella stessa modalità dalle ore 8 alle 14. L’Azienda sanitaria mette a
disposizione gli specialisti ambulatoriali, gli infermieri, addetti di
segreteria e gli ambulatori, facendosi carico delle spese di gestione e la
fornitura di attrezzature, computer, arredi e materiali di consumo. I medici
associati, per propria parte, garantiscono la loro attività a turno facendo in
modo da assicurare continuità assistenziale nelle ore diurne, prestata al di
fuori del servizio presso i rispettivi studi. |
|