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CLUVIAE UN 'MUNICIPIUM' DA RISCOPRIRE
CASOLI 6 -7 GIUGNO 2019, CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA AL PROF. ADRIANO LA REGINA E SEMINARIO SU CLUVIAE

CLUVAIE UN 'MUNICIPIUM' DA RISCOPRIRE

La cittadinanza è invitata a partecipare

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PROGRAMMA  DEGLI  EVENTI

GIOVEDI' 6 GIUGNO

C.da Laroma - Ore 15:00: visita guidata sito di Cluviae.

Aula Consiliare Comune di Casoli - Ore 18:30:  Consiglio Comunale per il conferimento della Cittadinanza onoraria al prof. Adriano La Regina


VENERDI' 7 GIUGNO

Seminario presso il Cinema Teatro Comunale di Casoli - Ore 9:30:


- Presentazione del progetto di ricerca degli studenti dell’Istituto «A. Marino».

- Saluti e apertura dei lavori: Dott.ssa Rosaria Mencarelli, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo.

- Adriano La Regina e il Sannio: Prof.ssa Raffaela Papi, già Professore associato Etruscologia e Antichità Italiche Università «G. d'Annunzio» di Chieti-Pescara.

- Divagazioni su Cluviae, municipio dei Carricini: Prof. Adriano La Regina, Professore ordinario Etruscologia e Antichità Italiche nella Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza - Università di Roma.

- Il Progetto Iuvanum e le possibili interazioni con il territorio - Dipartimento di Scienze Psicologiche della Salute e del Territorio Università degli Studi «G. d'Annunzio» di Chieti-Pescara - Prof.ssa Oliva Menozzi (Docente di Archeologia Classica), Prof.ssa Maria Carla Somma (Docente di Archeologia medievale), Dott.ssa Patrizia Staffilani (Responsabile del Laboratorio di Archeologia).

Interventi - Dott.ssa Rosanna Tuteri (Responsabile area Patrimonio archeologico della Soprintendenza), Arch. Vincenzo Scarci (Responsabile area Patrimonio paesaggistico della Soprintendenza), Prof.ssa Marida De Menna (Vicepresidente Fondazione Accademia d’Abruzzo), Ing. Danilo Giangiulio (Presidente Associazione La Roma Antica)


DA "PAGUS URBANUS" A "CLUVIAE": NOTIZIE  SULLA  ZONA  ARCHEOLOGICA E IL PROF. ADRIANO LA REGINA

L'archeologo Giulio De Petra in "
Not. scavi" del 1895 e lo studioso Antonio De Nino in "Frammenti epigrafici tracce di acquedotti e avanzi di costruzioni romane a Casoli" del 1900 (leggi il documento), fecero una descrizione dei resti di costruzioni romane individuati in Piano La Roma nella zona allora conosciuta come "Pagus Urbanus".

Nel 1940, fu trovato un ritratto (guarda la foto) dai caratteri stilistici attribuibili all'età Giulio-Claudia, murato sull'abitazione di un agricoltore. La Soprintendenza, nel 1941, venuta a conoscenza del suo ritrovamento, lo fece sollecitamente ritirare per assicurarlo al museo archeologico di Chieti. Su questa pregevole scultura, è possibile leggere un articolo scritto dal Verlengia pubblicato su "il Messaggero" nel 1942. (leggi l'articolo)

 Nel 1966 il nostro concittadino Nicola Fiorentino, nella zona archeologica di Piano Larma, conosciuta fino ad allora come "Pagus Urbanus", condusse una lunga ricognizione fotografica dei reperti ancora esistenti, descrivendo ed evidenziando su una mappa la collocazione topografica di ogni ritrovamento descritto dal De Nino 66 anni prima e, segnalando anche le nuove scoperte. Il tutto avvenne sotto la supervisione del Prof. La Regina, che fece pubblicare il lavoro di Fiorentino sulla rivista Archeologia n. 36 del 1966 con il titolo "Localizzazione topografica dei reperti descritti da Antonio De Nino e altri recenti rinvenimenti archeologici" (leggi il documento) . Il prof. La Regina, a sua volta, nell’estate dello stesso anno, fece un sopralluogo a Piano Laroma, dove, tra l’altro, per mezzo della fotografia aerea, scoprì anche il teatro.
 
Contemporaneamente si rinvenne a San Salvo la Tabula Patronatus (guarda la foto), una tavola di bronzo su cui è incisa la formula del decreto con cui i Cluvienses Carricini nominavano patrono della cittadinanza un tal Aurelius Evagrius. Questa Tabula Patronatus, fu l’elemento decisivo che concorreva, insieme ad altre deduzioni filologiche, a ubicare Cluviae nel nostro territorio: un Municipium dunque, e non un modesto Pagus.

Inizia quindi, tra il 1966 e il 1967,  un'ampia e approfondita operazione di rilevamento topografico, guidata da Adriano La Regina.
  Durante i lavori fu individuato il tracciato quasi completo delle mura di recinzione dell'abitato, conservato per lunghi tratti e in qualche luogo per notevole altezza. Sul versante orientale è stato riconosciuto un teatro in parte coperto da una costruzione  recente, ma completamente leggibile nella sua planimetria; all'interno dell'area recinta, esistono numerosi allineamenti di muri che fino al 1966 si presentavano agli occhi della Soprintendenza ben conservati, e dietro la cavea del teatro vi era un edificio termale. Le strutture hanno quasi tutte paramenti in opera reticolata e in opera incerta. Ciò, ha consentito di attribuire lo sviluppo urbanistico del centro urbano, ad un periodo compreso tra la metà del I secolo a. C. alla metà del secolo successivo. Fuori del perimetro urbano, a circa 140 metri a nord del teatro, vi sono ruderi di un edificio costruito in opera misto con  pavimenti a mosaico.
Alla città si accedeva mediante cinque porte di cui due sono ancora in parte conservate con torri quadrate sul lato prospiciente l'Avello.
  La città di Cluviae è lunga  680 metri ed il suo perimetro è di 1560 m., se confrontata con l'antica Isernia (lunghezza 870 m e perimetro 2000 m) e con l'antica Sulmona (lunghezza 450 m e 1500 metri di perimetro) ci rendiamo conto di trovarci di fronte ad un abitato di notevole dimensione e quindi di un "municipium" e non di un semplice "pagus" o "vicus".

  Nel 1967, dopo i citati rilevamenti effettuati, Adriano La Regina in "Cluviae e il territorio carecino - Rendiconti degli atti dell'Accademia dei Lincei", (vai pagina con il documento), fa una descrizione dettagliata dell'antico Municipium che viene rappresentato in mappa (guarda il disegno) alla fine del documento dal De Marco. Su questo argomento, sempe nello stesso anno, La Regina pubblica anche un articolo su "ARCHEOLOGIA - problemi, ricerche e scoperte"; praticamente un  un riassunto dei Rendiconti degli Atti dell'Accademia Nazionale dei Lincei sempre del 1967 (leggi la'rticolo).

 Nel 1972, Adriano La Regina pubbica in "Archeologia Classica", l'articolo "Cluviensis Carricini" (vai al documento) dove fa una descrizione dettagliata della citata Tabula Patronatus trovata nel 1966 in località Bufalara nel Comune di S. Salvo. Il restauro del reperto, oggi conservato nel Museo dell'Abruzzo Bizantino ed Altomedievale di Crecchio, rese possibile dopo sei anni, una presentazione più accurata dell'oggetto.

Per tutti i motivi sopra esposti, Casoli è onorata di annoverare tra i suoi cittadini il Prof. Adriano La Regina, che vanta un prestigioso curriculum, da cui si estrapolano soltanto pochi dati:

Posizione attuale:
- Professore ordinario di Etruscologia e Antichità Italiche nella Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza - Università di Roma.
- Presidente dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte, Roma.
- Presidente dell'Associazione Internazionale di Archeologia Classica.

Istituti e Accademie:
- Membro ordinario dell'Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici.
- Membro ordinario dell'Istituto Archeologico Germanico.
- Honorary Fellow of the British School at Rome.
- Socio corrispondente della Pontificia Accademia Romana di Archeologia.
- Socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

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Inserito da Redazione il 31/05/2019 alle ore 16:11:23 - sez. Archeologia - visite: 3992