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Intervista a Colleen Corradi Brannigan

Intervista a Colleen Corradi Brannigan

La pittrice, insieme ad altri artisti, sarà presente fino a domani alla mostra organizzata dall'associazione culturale "Tutt'Arte" di Pescara, inaugurata il 2 Luglio presso il Castello Ducale di  Casoli (clicca»)

Il quadro nella foto, rappresenta  Fedora, metropoli di pietra grigia dove sta un palazzo di metallo con una sfera di vetro in ogni stanza. "Guardando dentro ogni sfera si vede una città azzurra che è il modello di un'altra Fedora . Sono le forme che la città avrebbe potuto prendere se non fosse, per una ragione o per l'altra, diventata come oggi la vediamo." (da "Città invisibili" di Italo Calvino)

Intervista a cura di  Maria C. Ricci

Nelle sue raffigurazioni si percepisce l'influenza del metodo scompositivo cubista. Picasso è stato uno degli artisti che ha contribuito alla sua formazione artistica?
Picasso e Braque sono stati una importante fonte di ispirazione : per meglio capire i loro lavori e il loro metodo pittorico, ho ripreso alcuni elementi e li ho modificati . Nel tempo questi elementi sono rimasti presenti nei miei lavori, ancora oggi visibili, ma resi miei.

Quali altri artisti hanno influito sulla sua maturazione artistica ? 
Turner per le sue atmosfere cariche di emozione, Kandinski per la sua visione astratta, Picasso e Braque per la visione cubista ma anche tutti i futuristi a cui ho sempre guardato con ammirazione. Nel campo delle incisioni ha sicuramente influito Piranesi con le sue carceri di invenzione che mostrano volte ed elementi architettonici di tipo gotico con sotterranei, scale e macchinari di enorme potenza espressiva.

Con quale tecnica ha iniziato a dipingere i suoi quadri?
Già prima di imparare a scrivere avevo il pennello in mano ed usavo i colori ad olio che avevo trovato in casa.

Le sue opere si evolvono o si trasformano ?
Si evolvono sempre.

Che significato ha oggi la pittura, in un'epoca dominata dai moderni mezzi di comunicazione e da altre forme di espressione artistica ?
Ogni espressione artistica è arte. La pittura è solo un mezzo come un altro per esprimersi e far nascere nello spettatore delle emozioni.

Le sue raffigurazioni, sono in genere precedute da schizzi  a matita?
Quasi mai.  Anche quando lavoro sulle incisioni,  che richiedono necessariamente disegni preparatori, lavoro con un punteruolo direttamente sulla lastra di rame con una certa decisione. Una volta tracciata una linea non è più possibile cancellarla, ma raramente schizzo disegni. Lo faccio soprattutto quando sono in viaggio e mi vengono delle idee che abbozzo su un taccuino che porto sempre con me. Poi rielaboro il tutto quando torno nel mio studio.

Quando ha letto per la prima volta "Le Città Invisibili" di Italo Calvino?
All’Università. Faceva parte del programma del corso di letteratura italiana.

Quale, di queste città invisibili, vorrebbe che esistesse realmente?
Sicuramente Bauci (clicca»), città raggiungibile con delle alte scale che non ha contatti con il mondo esterno. Forse questa è la città che maggiormente rappresenta il mio modo di vivere.

Le immagini dei suoi quadri, spaziano dalle composizioni architettoniche delle città invisibili alle forme meno spigolose e più morbide dei violini (clicca»). Quale genere di raffigurazione corrisponde meglio all'espressione del suo temperamento?
Proprio perché sono due generi diversi traspare il mio modo di essere: ci sono dei momenti in cui mi sento sognatrice e da qui scaturiscono le città invisibili, e dei momenti in cui la forza delle mie emozioni fa nascere altre forme talvolta astratte, che non sono altro che forme espressive dei miei momenti di vita.

Preferisce il colore o il bianco e nero?
Entrambi. Dipende dal momento.

Le scene di distruzione rappresentate nei suoi quadri, come le guerre, il terrorismo, le sciagure naturali come lo Tsunami (clicca»), derivano da un lavoro pensato e meditato con calma, o sono opere create "impulsivamente" subito dopo all'evento? Inoltre, queste opere, cosa vogliono trasmettere allo spettatore ?
A volte sono opere molto meditate. Altre volte sono opere che nascono di getto immediatamente dopo una sciagura. Guardando i notiziari spesso rimango angosciata da tanto dolore e questa angoscia viene trasmessa in un lavoro nato di impulso per raccontare il momento. Non voglio trasmettere angoscia, ma questi lavori servono per ricordare e non dimenticare cio’ che è stato e ricordarsi di godersi la vita fino in fondo perche’ siamo fortunati ad essere qui per viverla.

Da piccola cosa sognava di fare da grande?
Lo scienziato

Lei è presidente dell'Associazione Culturale "Tutt'Arte" (clicca»)  di Pescara. Come e quando è nata questa associazione?
L'associazione è nata a ottobre nel 2004. Ci siamo conosciuti due anni prima grazie ad un'altra associazione che non dava nessun frutto. Allora ci siamo distaccati e abbiamo formato TA (Tutt'Arte) che vuole promuovere l'amore e l'interesse per l'arte.

In quali altre mostre sarà presente prossimamente?
Nel mese di Agosto sarò presente al Castello Ducale di L'Aquila con alcuni olii, mentre a Novembre, alcune mie miniature verranno presentate ad Osaka in una galleria specializzata in incisioni.

Quale libro consiglierebbe a uno studente che si avvicina al mondo dell'arte?
Un ottimo libro di storia dell’arte è un ottimo modo per capire cosa c’e’ stato e cosa ci puo’ essere. Un libro da solo non è sufficiente, consiglierei quindi di visitare molte mostre di arte contemporanea ed invito a visitare la Biennale di Venezia, possibilmente con una guida.

Tre parole oggi importanti.
Amore. Sogni. Speranze.

Inserito da Redazione il 16/07/2005 alle ore 11:20:40 - sez. Interviste - visite: 7503