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A nu paése vecine... Il primo CD dei Zarrafolk
Registrato presso i "Gentili", tra i resti dell'antica città di Cluviae nella contrada Piano Laroma di Casoli
I brani "Lu scicche d'Arche", un brano che ritrae l'atmosfera delle feste paesane; "Lu piande de le fòje", un brano che descrive l'atmosfera dell'autunno e gli umori dei contadini; "La callarèlle", un'ironica metafora sul duro lavoro del muratore, occupazione di tanti emigranti abruzzesi in Italia e all'estero; "L'acquabbèlle", una bella canzone scritta da De Titta rivisitata in chiave "arabeggiante"; "N'de dà scurdà", canzone d'amore; "Me ne vaje a lu Senegal", un brano per riflette sull'emigrazione come fondamentale scambio culturale tra popoli diversi; "Lu Reggae", il pezzo che meglio rappresenta la scelta di cantare canzoni nel nostro dialetto con la cadenza della musica reggae mista al folk, al rock e allo ska; "Lu setacce", omaggio a Nduccio che con ironia pungente ha saputo raccontare la drammatica realtà (di qualche decennio fa) di alcuni nostri contadini. I componenti Massimo Angelucci (voce), Paolo D'Angelo (voce e basso
elettrico), Mimmo De Iuliis (batteria e percussioni), Fiorindo Ricci (fisarmonica, tastiere e voce), Romeo Ricci (chitarra elettrica, chitarra
acustica, violino e "voci"), Donato Scoglio (congas, timbales, djambe,
tamburello). Ospiti speciali: Vincenti Naobly alle percussioni in "Me ne vaje
a lu Senegal" e "Lu reggae", Giacomo Ramondo al basso tuba in "Lu
scicche d'Arche" e "La callarèlle". |