Allarme per la chiusura dell’ospedale di Casoli
Mentre la sanità abruzzese finisce nel mirino dei magistrati,
con gli avvisi di garanzia al presidente Del Turco, a Lamberto Quarta e a sette
assessori regionali, il sindaco di Fara San Martino e consigliere provinciale di
An, Antonio Tavani, tuona contro le decisioni del centrosinistra in materia di
sanità che stanno decretando la tragica fine dell’ospedale Consalvi di Casoli,
che si è già visto chiudere il reparto di Chirurgia e che a breve perderà anche
quelli di Medicina e Geriatria, con la sola “sopravvivenza” di due reparti, per
i quali sono comunque previsti tagli.
Tavani, in particolare, ricorda che da più di un anno il centrodestra ha
organizzato manifestazioni e iniziative per scongiurare la chiusura
dell’ospedale, che sono rimaste però inascoltate, mentre solo ora, quando ormai
il peggio è stato fatto, ci si ricorda del Consalvi.
“Ma dove sono stati gli amministratori di Casoli e della Comunità montana
– si chiede il primo cittadino di Fara - in questo lungo tragico anno? A
poche ore dall’approvazione del Piano sanitario (che si trova però ora in piena
bufera giudiziaria) si risvegliano per ‘mettersi in pace con la loro coscienza’,
loro che dovevano essere i primi a scagliarsi prima contro questo scellerato
Piano di riordino della rete ospedaliera, e poi del Piano sanitario in
discussione. Questa è la fine – aggiunge Tavani - dell’ospedale Consalvi
decretata dal Governo regionale di centrosinistra di Del Turco, complice
l’assoluta indifferenza dell’Amministrazione provinciale di centrosinistra
targata Coletti. Il trio delle meraviglie, Del Turco, Mazzocca, Caramanico alla
guida della sanità abruzzese – rincara Antonio Tavani - era quanto di
peggio si potesse augurare il nostro comprensorio, che anche del suo ospedale
andava fiero. Il risultato: conti della sanità tutt’altro che in ordine, anzi in
assoluto disordine. Se qualcuno ci voleva far credere che sopprimendo
l’assistenza sanitaria del Medio e Alto Aventino si sarebbero rimessi in ordine
i conti della sanità abruzzese, ci deve spiegare in pubblica piazza come mai
questo non sta avvenendo. Anzi – conclude Tavani - queste scelte hanno
ulteriormente aggravato gli stessi conti”.