La Asl promette lavori di adeguamento entro il 2008. Il Sindco di Fara: «Il Consalvi buono per le riunioni politiche»
La Asl illustra ai sindaci la riorganizzazione del Consalvi. Il Sindaco
Tavani protesta.
Casoli - L’ospedale resta un punto di riferimento per
l’entroterra ma cambiano le forme di assistenza e l’organizzazione. Il direttore
generale della Asl Michele Caporossi rassicura così sindaci della Comunità
montana Aventino-Medio Sangro nel corso dell’incontro nel quale è stato
presentato il progetto aziendale per rinnovare la funzionalità del presidio di
Casoli .
«Un modello organizzativo diverso, non più appiattito su un’idea della cura
che coincide con l’ospedale», spiega Michele, che insiste sul «nuovo
concetto di assistenza dove pari importanza viene attribuita alla medicina
territoriale». Per il manager il luogo di sintesi di questa nuova cultura
sarà l’ospedale di Casoli, «ripensato secondo livelli di cura dove saranno
concentrate tutte le attività sanitarie al fine di realizzare un unico, grande
polo della salute».
Al pianterreno del Consalvi saranno sistemati punto di primo intervento,
distretto sanitario, Dialisi, Radiologia, Cup e ambulatori dell’Unità
territoriale di assistenza primaria (Utap) affidata ai medici di medicina
generale associati. L’Utap garantisce ai pazienti di trovare dalle 8 alle 20 un
medico sempre disponibile, anche fuori dal consueto orario di ambulatorio del
proprio curante, che grazie al collegamento in rete ha a disposizione tutti i
dati relativi alla storia clinica degli assistiti.
Al primo piano dell’ospedale invece ci saranno attività pensate per dare
risposte di tipo medico e chirurgico a patologie che possono essere trattate con
la degenza di una sola giornata, e i letti dell’ospedale di comunità, la cui
gestione è affidata ai medici di medicina generale. Per i ricoveri tradizionali
ci saranno secondo e terzo piano, dove ci sono spazio Medicina, Geriatria,
Riabilitazione e Lungodegenza, con un totale di 73 posti letto, tra i quali i
sei attribuiti dal Piano sanitario alla costituenda unità speciale di assistenza
prolungata.
Nel 2007 a Casoli sono stati eseguiti 552 interventi, di cui 375 dall’équipe
chirurgica del posto, 45 da quella di Lanciano, 37 dall’Ortopedia di Lanciano e
95 da quella di Atessa. Numero questi già superati nei primi sei mesi del 2008,
per cui si ipotizza un raddoppio dell’attività per la fine dell’anno.
«Entro il 2008 sarà attivata l’Utap, mentre occorrerà un anno per l’Unità
speciale di assistenza prolungata, che dovrà essere preceduta da lavori di
adeguamento e per trasferire all’interno dell’ospedale anche le attività del
distretto», spiega Caporossi, «così da realizzare una reale integrazione
tra le aree del sociale e del sanitario, per dare risposte a tutto campo ai
bisogni dei cittadini».
Fonte:
www.lanciano.it del 26-06-2008
Il Sindaco di Fara San Martino protesta: «Ospedale di
Casoli svuotato di pazienti e servizi.»
Casoli - «Adesso che non ci sono più pazienti e
servizi in ospedale, tanto vale farci le riunioni, anche quelle politiche»:
così il sindaco di Fara San Martino ironizza sulla recente iniziativa della Asl
Lanciano-Vasto nell'ospedale Consalvi per illustrare la riconversione della
struttura. «Una grave mancanza di forma istituzionale» secondo Tavani è stata alla base della riunione, comunicata
con «una frettolosa convocazione via fax con alcuni sindaci clamorosamente
ignorati, come per esempio il sottoscritto e quello di Palombaro».
Il primo cittadino farese denuncia «la mancanza di senso della realtà nei
confronti di un ospedale di fatto svuotato da tutti i suoi contenuti».
Nell'elenco di Tavani ci sono «laboratorio analisi che si avvia alla
chiusura, chirurgia chiusa da tempo, 25 pensionamenti non rimpiazzati, mancanza
di reperibilità dei tecnici radiologi, Pronto soccorso che magicamente cambia
nome per assumere quello di “Primo intervento”».
«L’ospedale di Casoli potrà presto essere destinato solo alle riunioni
politiche di una maggioranza, quella di centrosinistra, che ha perso il lume
della ragione per seguire i diktat di Del Turco & company», accusa Tavani, «e
avalla scelte sciagurate che stanno mettendo in crisi l’intero sistema sanitario
regionale, dal grande policlinico al piccolo ed efficiente ospedale e di
periferia».
«Spiace molto, e va denunciato, che tanti sindaci e uomini e donne politiche
del territorio», conclude il sindaco di Fara, «abbiano abdicato al loro
ruolo tradendo definitivamente l’elettorato abruzzese».
Fonte:
www.lanciano.it
del 30-06-2008