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La fatica e il coraggio di Severino
Un filmato documenta il tragitto casa-seggio del disabile di Casoli

Appello di Severino a Berlusconi e Napolitano: "occorre subito una legge che garantisca il voto a domicilio"

di Mario Giancristofaro

Casoli - I deputati radicali del Pd Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni e Maurizio Turco, presenti Domenica 15 Dicembre al tragitto casa-seggio elettorale di Severino Mingroni, sono tra i primi firmatari di una proposta di legge bipartisan che chiede che venga eliminata dalla legislazione italiana la discriminazione che non permette il voto a casa dei disabili gravi. «Severino - dice l'on. Bernardini - è un esempio e il nostro leader in Abruzzo. Il filmato del suo viaggio casa-seggio sarà presentato al Capo dello Stato, al Presidente del Consiglio e al Presidente della Commissione affari costituzionali. Della nostra proposta di legge si tornerà a parlare il 5 gennaio: speriamo che arrivi in porto in tempi brevi».

Sul piano umano, il risvolto più significativo della giornata delle votazioni in Abruzzo è stato vissuto a Casoli, comune dell'interno della provincia teatina. Protagonisti un disabile gravissimo, Severino Mingroni, 49 anni, e un gruppo di parlamentari ed esponenti radicali, con a capo l'onorevole Rita Bernardini. Severino vuole esercitare il suo diritto al voto, ma non ha il permesso di farlo in casa. Per questo ha rivolto anche un appello al presidente Berlusconi. La legge, promossa dai radicali, che va incontro a lui e a tanti altri disabili, è ancora in itinere. E così Severino si è sottoposto ad una fatica immane per andare al seggio della scuola elementare del paese, aiutato dai famigliari e dagli esponenti radicali. I quali hanno ripreso tutte le "operazioni" del viaggio e del voto di Severino: il filmato andrà a supporto della proposta di legge in favore del voto nella propria casa dei disabili gravi.
Severino Mingroni, a Casoli, vive nella sua abitazione di via Umberto I, tetraplegico e muto dal '95, quando venne colpito da una da una trombosi all'arteria basilare destra. Ma non si è mai arreso alla sua malattia, chiamata "Locked-In Syndrome". Adesso gestisce uno speciale computer attraverso cui parla, scrive e si relaziona con gli altri. E il contatto con l'associazione "Luca Coscioni", di cui è diventato un esponente e un emblema, ha fatto il resto.
Tra le cose a cui non vuole rinunciare, Severino mette il diritto al voto. Ma per lui raggiungere il seggio è un calvario: non rientra tra gli autorizzati a votare in casa perché non è "legato" ad una apparecchiatura medicale. Così, un mese fa ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Questo il succo: «Io voglio votare sempre, per questa volta andrò al seggio, ma per il futuro vorrei poter votare restando nella mia abitazione».
Nel pomeriggio di Domenica, a Casoli, nella casa di Severino, sono arrivati i deputati radicali del Pd Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni e Maurizio Turco, insieme a Mina Welby, «per documentare, nel tragitto casa-seggio elettorale, la vera e propria tortura a cui si deve sottoporre un disabile intrasportabile come lui per esercitare il proprio diritto di voto». Severino è stata imbracato e messo su una sedia più piccola di quella usata abitualmente per poter entrare in ascensore. Una volta in strada, è stato "tirato" dentro un "Ducato" adeguatamente attrezzato e portato al seggio a circa 400 metri di distanza. Con una accompagnatrice è entrata in cabina per il voto; quindi, il percorso inverso tra disagi e grandi sofferenze. Per la politica e la società, una vergogna da spazzare via al più presto.

Fonte: "Il Messaggero"

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Inserito da Redazione il 20/12/2008 alle ore 19:35:46 - sez. Diversabili - visite: 3964