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Grotta Imposta, tagliate 180 piante di roverella in zona Sic
Il gruppo Forestale provinciale di Chieti č intervenuto denunciando alla procura di Lanciano due persone

Grotta Imposta, tagliate 180 piante di roverella

Vedi mappa della zona protetta»

Nuovo attacco ambientale al patrimonio boschivo nell'Aventino con il taglio di 180 piante di roverella. Il gruppo Forestale provinciale di Chieti è intervenuto denunciando alla procura di Lanciano due persone, l'imprenditore M.D. di Gessopalena, proprietario del terreno, e T.A.L., commerciante di Casoli, ritenuto l'esecutore materiale dell'illegale taglio boschivo, avvenuto in località Grotta Imposta di Casoli. Si indaga anche per esecuzione di opere senza autorizzazione paesaggistica dei Beni Culturali, deturpamento di bellezze naturali, e mancato nulla osta idrogeologico.
Indagini avviate dagli uomini della sezione di Casoli appena scoperto il copioso abbattimento boschivo in ambiente misto di latifoglie, circa 10 ettari, di 180 piante, in maggioranza roverella, ricadente su una superficie di 7 mila metri cubi. Una falcidiata di alberi eseguita con criteri non colturali con il sospetto ed unico intento di accatastare quanta più legna possibile. Deturpamento avvenuto peraltro in un sito di importanza comunitaria (Sic), denominato "Ginepreti a Juniperus macrocarpa e Gole del Torrente Rio Secco", riconosciuta dall'Unione Europea. Per Piero Di Fabrizio, comandante provinciale della Forestale, «sono irrisorie le sanzioni amministrative. L'augurio è che la nuova Giunta Regionale aggiorni gli gli importi sanzionatori». (W.B.)

Fonte: www.ilmessaggero.it


Bosco sventrato senza autorizzazione

Tagliati 180 piante di roverella in zona protetta per fare legname. La Forestale: «Sanzioni troppo basse»

Casoli - Settemila metri quadrati di bosco tagliati senza criterio, per di più in un sito di interesse comunitario, solo per fare legname: per questo venerdì scorso gli agenti della Forestale hanno segnalato alla Procura di Lanciano un 47enne imprenditore di Gessopalena un 68enne commerciante di Casoli per taglio boschivo non autorizzato in località Grotta Imposta.
Gli indagati sono stati ritenuti responsabili, uno come proprietario e l’altro come esecutore materiale, di aver fatto opere senza autorizzazione paesaggistica come prevede il Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Le indagini erano partite nei giorni precedenti, quando i forestali avevano accertato l’abbattimento di quasi 180 piante di roverella in un bosco di latifoglie esteso su 7.000 metri quadrati.

Il taglio, oltre che senza autorizzazione paesaggistica e nulla osta idrogeologico, è stato eseguito con criteri cosiddetti “non colturali”, ma con l’unico intento di ricavarne il maggior quantitativo di legna possibile.
In più, oltre al progetto di taglio, mancava anche la valutazione di incidenza prevista per i tagli ricadenti nei siti di importanza comunitaria (sic). Infatti la zona, che è sottoposta al vincolo paesaggistico del cosiddetto decreto Urbani, ricade anche all’interno del sic denominato «Ginepreti a juniperus macrocarpa e gole del torrente Rio secco».
Ai trasgressori saranno comminate anche le multe previste, che sono però molto poco rilevanti: «Abbiamo applicato sanzioni amministrative irrisorie, utilizzando tabelle che risalgono agli anni ‘60 - spiega il comandante provinciale Piero Di Fabrizio - se non ci fosse stato il reato, si sarebbe potuto distruggere un intero bosco a basso costo».
«Ci si augura - aggiunge il comandante Di Fabrizio - che la nuova giunta regionale possa sanare questa carenza, aggiornando almeno gli importi delle sanzioni».

Fonte: www.lanciano.it

Inserito da Redazione il 04/02/2009 alle ore 07:06:43 - sez. Ambiente - visite: 7967