Una scena dal film "Mare
dentro" di Alejandro Amenábar (2004) sul tema dell'eutanasia e della
libertà personale di scegliere di morire con dignità
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Io vivo in un mondo mio particolare: un mondo costituito
dalla mia Radio-Televisione via satellite sul desktop, grazie alla quale sento
soprattutto Radio Radicale o vedo Rainews24, e, ora che da due mesi ho
finalmente l'adsl "serio" via telefono fisso, delle volte, guardo Skytg24 in
streaming. Ma, questa ultima ipotesi, è meno frequente: è molto più facile che
io sia intento ad ascoltare Radio Radicale su Hotbird. Così, sabato 14 febbraio
scorso, ero in questo mondo particolare, perché veniva trasmesso in diretta
-audio- il seguente Convegno: "Verità e menzogne su eutanasia, Coscioni,
Welby, Englaro sotto il dominio violento e antidemocratico della partitocrazia".
E' vero, confesso di frequentare anche alcuni siti radicali, e, quindi, sarei
felice se una persona come Silvio Viale diventasse il nostro Ministro della
Salute.
Ero e sono dalla parte di Beppino Englaro, dalla parte della razionalità -
almeno secondo me - in quanto ritengo che quello che decide un individuo della
sua vita, senziente o non senziente, disabile grave o normodotato, sia in ogni
caso da rispettare, anche se decide di morire. Si tratta di essere liberali o
meno. Quattro mesi fa, mi è stato regalato, ed ho visto subito, il DVD di un
film spagnolo del 2004 dal titolo: Mare Dentro. E' la storia vera di un
pescatore iberico che si chiamava Ramòn Sampedro e che, per un incidente, nel
1968, all’età di 25 anni, divenne tetraplegico. Credendo che "una vita che
elimina la libertà non è vita", chiede che l'aiutino a suicidarsi. E’ così
convinto della sua scelta che intenta una causa legale contro il Governo
spagnolo per ottenere il diritto a morire, ma i giudici iberici gli negano tale
diritto. Alla fine Ramòn, nel 1998, riesce finalmente a suicidarsi, grazie
all'aiuto di una donna innamorata di lui. Io, forse anche perché sono
tetraplegico come lui, non solo ho capito perfettamente quest’uomo, ma mi sono
sentito Ramòn. E’ un film che vi raccomando. Forse, se lo vedessero pure certi
giornalisti e parlamentari nostrani, non avremmo il Decreto di Legge
anticostituzionale contro il testamento biologico. O mi illudo? Sia come sia,
non credo che, se il DdL dovesse divenire Legge, un referendum abrogativo
potrebbe essere la soluzione. Dico questo soprattutto per tre ragioni:
l'antidemocratico QUORUM del 50% + 1 degli elettori, le migliaia di parrocchie e
il solito giornalismo di regime raccontato dal Convegno del 14 febbraio scorso.
Che fare, allora? Non lo so proprio, ma confesso di essere molto pessimista, e
di non sperare nemmeno più in una veloce Legge sul voto domiciliare dei disabili
gravi, perché ritengo che l'attuale classe politica - anzi, partitica - sia
insensibile alle tematiche dei disabili sicuri
Due, dei video eliminati che contenevano la scena del film sopra inserita
e che YouTube ha fatto rimuovere solo in Italia.
Sembrerebbe che sui canali esteri, questo video non violi le condizioni d'uso
come nel nostro paese....
Ultimo aggiornamento: 29 Agosto 2009
Inserito da Redazione il 11/03/2009 alle ore 10:39:50 - sez. Diversabili - visite: 7058