In mostra fino al 30 settembre sette statue recuperate a L'Aquila. L'appuntamento inaugurale di Chieti è per domani 4 luglio alle ore 18.00
Terra Madre Abruzzo
Terra Madre Abruzzo è un abbraccio grande
quattro province. In mostra fino al 30 settembre sette statue che rappresentano
la Vergine recuperate a L'Aquila dai volontari di Legambiente.
Più che una mostra è un percorso: un abbraccio che vuole rincuorare e ricordare la sacralità di una terra che ha molto da offrire. Sette statue raffiguranti la Madonna e provenienti dal “Museo Nazionale d’Abruzzo” de L’Aquila saranno messe in mostra in sette musei delle province di Chieti, Teramo e Pescara: musei civici, statali e fondazioni private che per la prima volta interagiscono insieme. Il progetto “Terra Madre Abruzzo” nasce infatti da una collaborazione tra Regione Abruzzo, Mibac (Ministero per i beni e le attività culturali), ICOM Italia (International Council of Museums) e Legambiente, con l’obiettivo di superare la fase di emergenza nelle attività di recupero delle opere danneggiate dal sisma e di trasformarla in progetti di valorizzazione.
“Questo progetto – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – rappresenta un segnale di speranza per uscire dall’emergenza e una forte testimonianza del ruolo dell’identità nella ricostruzione. Credo infatti sia necessario dare un segnale positivo di volontà di ripresa, condividendo alcune idee fondamentali intorno a cui elaborare, per questi nostri territori, un disegno organico che consenta di costruire un progetto per il futuro con prospettive concretamente immediate. Dobbiamo ridare protagonismo ai sindaci, uscire dalle logiche dell'emergenza per condividere e approfondire con tutti i soggetti istituzionali, sociali, imprenditoriali, creditizi, associativi e culturali, un Patto per la ricostruzione che ponga al centro un'idea forte e moderna di territorio, libera dalla speculazione e capace di individuare i settori dell'innovazione, i criteri di qualità e i percorsi progettuali tangibili che diano nuova speranza ai cittadini di questi territori”.
Dal 29 giugno quindi, sette musei accoglieranno a turno una statua tra quelle recuperate dai volontari di Legambiente Protezione Civile - nell’ambito di una vasta operazione che ha permesso finora di recuperare oltre 2.500 opere - dedicandole una stanza accessibile gratuitamente al pubblico con allestimenti emotivi che rievocheranno le operazioni di salvataggio, grazie alla proiezione di un video realizzato dal volontario di Legambiente Giuliano Di Gaetano e all’accompagnamento musicale del brano “3.32”, composto appositamente dal Maestro Francesco Traversi per l’occasione.
29 GIUGNO - TERAMO
Madonna col Bambino,
primi decenni del XV secolo (clicca per ingrandire)
Il percorso è stato inaugurato lunedì 29 giugno a Teramo presso il Museo Civico Archeologico, alle 18.00, con un saluto del sindaco della città Maurizio Brucchi, dell’assessore regionale alla cultura Mauro Di Dalmazio, del direttore generale regionale Mibac Anna Maria Reggiani, del direttore della Direzione regionale allo Sviluppo del Turismo e Politiche culturali Gianluca Caruso, del presidente dell’ICOM Italia Daniele Lupo Jalla e del presidente Legambiente Abruzzo Angelo Di Matteo. È stato invitato a presenziare anche il Governatore della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. Ha coordinato Paola Di Felice, direttore dei Musei Civici di Teramo, che dichiarato: «Questo vuole essere un segnale forte dell’empatia che i musei visitabili dimostrano verso quelli non più visitabili: la sinergia deve essere il nostro elemento di forza, per far sentire la nostra voce e reinventarci un futuro per i beni culturali e per la città de L’Aquila».
Al Museo Civico Archeologico sarà messa in mostra una Madonna col Bambino dei primi decenni del XV secolo: un’opera lignea d’ispirazione toscana che operò stabilmente nella città de L’Aquila. L’opera costituisce una prova tangibile delle strette relazioni che intercorsero tra la Toscana e l’Abruzzo aquilano a cavallo tra Tre e Quattrocento, ed è difatti toscano l’ambito stilistico al quale il gruppo fu relazionato per la prima volta dal Moretti.
2 LUGLIO - PESCARA
Madonna del latte (clicca
per ingrandire)
Giovedì 2 luglio alle 18.30 si è inaugurata anche a Pescara la mostra “Terra Madre Abruzzo”.
«Questo progetto – ha dichiarato Angelo Di Matteo, presidente Legambiente Abruzzo – rappresenta un segnale di speranza per uscire dall’emergenza e una forte testimonianza del ruolo dell’identità nella ricostruzione».
Il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara ospita la “Madonna del Latte” originariamente custodita nella chiesa di Santa Maria in Pantanis di Montereale. Dopo il saluto che i rappresentanti degli Enti e delle Istituzioni coinvolte e il sindaco di Montereale, Lucia Pandolfi, hanno portato al pubblico intervenuto, presso l’auditorium Petruzzi ha avuto luogo una vera e propria processione lungo via delle Caserme per accompagnare la statua nei locali del Museo delle Genti d’Abruzzo, insieme alla banda municipale e al “Comitato Feste in onore della Madonna in Pantanis”. Ogni anno, infatti, la sacra immagine viene temporaneamente riconsegnata ai devoti dalla Soprintendenza del Museo aquilano, per celebrare i festeggiamenti per l’Assunzione di Maria al cielo il 14 e 15 agosto; questa sera, 3 luglio, questo rito sarà rinnovato con la partecipazione di numerosi pellegrini provenienti dal territorio montano che, gemellandosi con il museo pescarese, offriranno i loro dolci tipici. Durante la cerimonia l’attrice Franca Minnucci leggerà l’”Inno alla Vergine” dal Paradiso di Dante e sarà seguita da una selezione di brani del gruppo di ricerca musicale dei DisCanto. Per l’ideazione della manifestazione, così come per l’elaborazione dei pannelli didattici della mostra, il Museo si è avvalso della consulenza etnografica di Adriana Gandolfi, dell’Agenzia Promozione Culturale di Pescara, referente per l’Abruzzo della Simbdea.
«La Madonna in Pantanis – spiega Ermanno de Pompeis, direttore del Museo delle Genti d’Abruzzo – è una tavola databile alla seconda metà del XIII secolo, conservata nel Museo Nazionale da venti anni. È detta “in pantanis” perché la leggenda vuole che sia stata rinvenuta, in epoca medievale, nei pressi di un acquitrino: il simbolismo dell’acqua come fertilità e maternità ritorna, seguendo quel filone antropologico che il Museo delle Genti sente suo».
Madonna Adorante, prima
metà del XV secolo (clicca per ingrandire)
Dopo aver accompagnato la statua della Madonna del Latte al Museo delle Genti, ci si sposterà presso il museo Casa natale di Gabiele d’Annunzio, dove sarà esposta la Madonna Adorante proveniente dalla parrocchia di Atessa e custodita nel Museo Nazionale: una statua in legno policromo e dorato risalente alla prima metà del XV secolo e alta 95 cm e originariamente parte di un presepio smembrato.
«Terra Madre Abruzzo si propone come un tentativo di ricucire un tessuto formato da tanti piccoli elementi che vanno a comporre la storia artistica e culturale della Regione – aggiunge Anna Maria Reggiani, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici d'Abruzzo – Non a caso, la serie di Madonne con Bambino in mostra presentano un forte richiamo alla terra abruzzese e al suo passato»
4 LUGLIO - CHIETI
Madonna con Bambino, metà
del XIV secolo (clicca per ingrandire)
Domani sabato 4 luglio due statue della Vergine recuperate dal Museo Nazionale d’Abruzzo di L’Aquila arriveranno a Chieti.
«Il tema della Madonna in Abruzzo – spiega Antonella Nonnis, curatrice dell’allestimento e coordinatrice delle squadre di recupero di Legambiente in Abruzzo – riconduce idealmente al concetto preistorico di Magna Mater, simbolo di origine primordiale, vita, fertilità: un chiaro intento di rinascita dell’Abruzzo dopo il grave colpo inferto dal sisma».
L’appuntamento inaugurale a Chieti è alle ore 18.00 presso il Museo Archeologico Nazionale di Villa Frigerj, che ospiterà la Madonna lignea, policroma in trono con Bambino risalente alla metà del XIV secolo e restaurata negli anni ’50. Posizionata al centro dello scalone monumentale, verrà posta in relazione con la statuina di kourotrophos (nutrice) in argilla, modellata a stampo, proveniente dal deposito votivo del santuario peligno di Ocriticum di Cansano (AQ) e databile attorno alla fine del IV secolo a.C. «Come collocare un’opera di arte sacra in un museo archeologico e soprattutto perché? – spiega Maria Ruggeri, direttore del Museo Villa Frigerj - Una singola opera d’arte è capace di produrre museo, di creare un luogo dello spirito e delle emozioni, e questa in particolare invita a riflettere sul legame profondo e mai interrotto dell’uomo con il sacro, della sua capacità di ascendere, attraverso le cose materiali, a quelle spirituali».
Madonna Adorante, fine del
XV secolo (clicca per ingrandire)
Alle ore 18.30 ci si sposterà tutti nel vicino Museo Archeologico Nazionale “La Civitella”, per ammirare la Madonna Adorante della fine del XV secolo originaria della chiesa di San Panfilo a Spoltore. La statua sarà nella Sala dei Frontoni, in prossimità della statua di una divinità matronale in trono proveniente da Lucus Angitiae e risalente al periodo repubblicano, per metterne in evidenza le fattezze straordinariamente simili e rafforzare così la sacralità insita nel territorio. «In questo momento di difficoltà è fondamentale operare in sinergia – sottolinea Adele Campanelli, direttore del Museo “La Civitella” – ricordando insieme le radici arcaiche del sentimento religioso che in queste fattezze così raccolte della Vergine acquista una ulteriore profondità dell’anima».
11 LUGLIO - CELANO (intermezzo musicale)
Sabato 11 luglio alle 19,00 il percorso avrà una sorta di intermezzo musicale presso il Museo Preistorico di Celano Paludi, per indurre i visitatori a riflettere con il concerto Opera “03.32”, composto da Francesco Traversi per ottoni e che verrà interpretato dalla Italian Brass Ensemble diretta dal Maestro Luca Benucci.
18 LUGLIO - SAN BUONO
Da Sabato 18 luglio il Museo per l’Arte e l’Archeologia del Vastese a San Buono (Ch) accoglierà una Madonna col Bambino del XV secolo in legno intagliato e policromato, proveniente dalla chiesa di S. Margherita a L’Aquila.
25 LUGLIO - FRANCAVILLA AL MARE
Sabato 25 luglio, infine, la Fondazione Museo Michetti a Francavilla al Mare (Ch) ospiterà una Madonna delle concanelle del 1262, la più antica opera firmata del Duecento scolpita in terra d’Abruzzo e che probabilmente veniva esposta in occasione di feste religiose.
Al termine della manifestazione - con l’allestimento di un laboratorio aperto al pubblico presso il museo preistorico di Celano Paludi - le statue della Vergine saranno restaurate a cura della Soprintendenza regionale con il supporto scientifico dell’ICOM Italia, mentre Legambiente curerà la gestione didattica del laboratorio che sarà quindi aperto anche alle scuole, in previsione del successivo trasferimento delle statue verso la comunità museale internazionale coinvolta dall’ICOM.
Comunicato Stampa a cura di
Legambiente Abruzzo
Fotografie di
Maurizio Anselmi