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Centro Storico violato e strade urbane dimenticate

Centro Storico e strade urbane dimenticate

di Maria C. Ricci

Il nuovo parcheggio nel Centro Storico

E' passato un po' di tempo ormai, dall'adozione del Piano di Recupero del Centro Storico, ma le violazioni  inerenti la manutenzione degli edifici (per i quali, va detto chiaramente che non c’è molta attenzione) continuano a estendersi senza alcun controllo. Uso di rivestimenti e colori inadeguati per le facciate, realizzazione di balconi e cornicioni in cemento armato sporgenti oltremisura, istallazione di infissi, parapetti e canali, in materiali e forme non consentiti dal regolamento, ecc..   
L'insieme dei colori delle facciate, come anche il mantenimento delle caratteristiche architettoniche dei vecchi fabbricati, rappresenta il primo elemento di identificazione dell'immagine di una città, per cui, è necessario conservare questa parte storica, nella maniera più consona al suo ruolo di "borgo antico". Alle violazioni dei privati, si aggiungono anche le scelte errate del Comune stesso, che oltre a non contestare chi non osserva e rispetta il regolamento del Piano di Recupero, realizza, per completare l'opera, un parcheggio in cemento armato a più piani, che si inserisce malissimo nel contesto storico del borgo, deturpandolo irrimediabilmente. E' vero che la parte più antica della città, va promossa anche tramite iniziative pubbliche che risolvono la richiesta di parcheggio legata all'incremento di veicoli,  ma è pur vero, che un Ente pubblico, deve prestare più attenzione anche all'aspetto estetico delle opere progettate, incaricando professionisti capaci di intervenire nella maniera più idonea in un tessuto urbano di interesse storico.

Nel borgo, che si è sviluppato nei secoli  intorno ad un tracciato ad anelli concentrici, è possibile individuare, oltre al nucleo più antico che si sviluppa intorno alla Torre, anche le altre due principali fasce di sviluppo: la prima, edificata dentro le mura dall’XI al XVI (città murata) e la seconda, edificata fuori le mura dal XVI secolo al XIX secolo, che vede la cinta muraria inglobata nelle costruzioni e la nascita di imponenti costruzioni settecentesche, come Palazzo De Vincentis e Palazzo Tilli e l’ottocentesco Palazzo Ricci sorto sui resti di una costruzione più antica.
Proprio all'interno di quest'ultima fascia, sviluppatasi dal XVI secolo in poi, un percorso chiamato via Maiella, è rimasto allo stato selvaggio nel puro senso della parola. Agli occhi di chi vi transita, appare simile ad un viottolo di campagna abbandonato, che in questa stagione, puntualmente si trasforma in un rigoglioso assetto "botanico" di erbe spontanee. Ma ciò che inquieta, è la spazzatura che costeggia il percorso e quella che viene buttata giù per il pendio, la mancanza di illuminazione e cosa ancor più grave, la mancanza di una condotta fognaria per la raccolta delle acque bianche e nere dei locali situati sotto il livello di vico Centrale. Cantine e locali di deposito ancora allo stato primitivo dunque, abitazioni che non possono ospitare ai piani inferiori  servizi igienici  e transito al buoi lungo la strada, col rischio di inciampare in qualche sasso un po' più grosso. Nei secoli passati e fino a pochi anni fa, i locali al pian terreno di via Maiella, erano cantine e stalle per asini, maiali, conigli e galline, ed un percorso in terra battuta era più che sufficiente ... ma oggi la strada va immediatamente ripulita, consolidata, urbanizzata e riqualificata con un'adeguata pavimentazione in materiale lapideo, al fine di eliminare il forte degrado che caratterizza questo angolo del nostro Centro Storico abbandonato da sempre e rimasto per la maggior parte degli abitanti un luogo sconosciuto e mai visto.  

Un tratto di via Maiella in pieno Centro Storico

Tuttavia, altre due strade in pieno centro (anche se non collocate all'interno del borgo antico) sono finite nel dimenticatoio:

1) via del Fiore, il percorso che collega largo del Fiore con via Aventino, pavimentata nel 1949 in ciottoli di fiume e ricoperta per metà lunghezza da un tappeto di cemento disteso dal Comune una ventina di anni fa. Questo tratto di strada, a ridosso del Centro Storico, situato nel quartiere che in dialetto si chiama "La Taverne" e rimasto parzialmente transitabile da veicoli provenienti da via Aventino, ha bisogno di lavori di riqualificazione urbana eseguiti sostituendo l'attuale colata di cemento con una nuova ed idonea pavimentazione e riconfermando i gradini ai due lati della rampa di accesso ai veicoli;

Via del Fiore nel quartiere denominato "La Taverne"

2) la strada che oggi collega Corso Umberto I all'area degli impianti sportivi, la stessa che il PRG, identifica come alternativa all'attuale accesso da via Montaniera. Oggi, questo tratto di strada non asfaltato e segnato da profonde crepe scanalate dallo scorrimento delle acque piovane, nonostante sia un percorso localizzato in pieno centro, è impercorribile anche a piedi. Eppure, è l'unico tratto di strada esistente che collega la scuola materna al Corso Umberto I direttamente.

Il tratto di strada che congiunge Corso Umberto I  all'area degli impianti sportivi

Inserito da Carmen il 26/05/2006 alle ore 11:01:38 - sez. Beni culturali - visite: 7450