Vince il Palio la Contrada Colli con 272 punti. Sancito anche un ex aequo per il secondo posto, per le contrade Altino e Quart a mont, con 255 punti
		
		
		
5mila visitatori al primo festival del peperone dolce di Altino
di 
Cristina Mosca
Grandissimo successo lo scorso fine settimana per la prima 
iniziativa della giovanissima associazione del Peperone dolce di Altino Oasi di 
Serranella, il primo Festival del peperone dolce.
Nei giorni di sabato e domenica, dalle 17 a sera tardi, sono stati calcolati ben 
5mila visitatori, con 3mila pasti venduti dalle sette contrade in gara, 
in un grande clima di festa che si è mantenuto intenso fino a tarda notte con 
strumenti musicali popolari, karaoke, band dal vivo, laboratori di vimini e 
degustazioni nel centro storico di Altino (Ch).
La Contrada Colli ha vinto il primo palio culinario delle 
contrade, con 272 punti assegnati al menu costituito da “pulènde a la vrace 
'nghe le savecicce”, “pène vreugnause 'nghe lu cace”, “ciucciarielle 'nghe lu 
pepèune pestiete”, baccalà lacce e pepèrune arroscte e “cellucce a le cèice e lu 
mmestecòtte”. A lei il diritto di esporre il trofeo, una grande “piletta” in 
legno (mortaio usato per polverizzare il peperone seccato), realizzato 
dall’artigiano Franco Pugliese.
I punti attribuiti da una giuria composta da giornalisti ed esperti del settore 
hanno sancito anche un ex aequo per il secondo posto, per le contrade Altino 
e Quart a mont, con 255 punti.
«Con soddisfazione enorme in termini di presenze e di qualità abbiamo 
raggiunto l’obiettivo primario – dichiara il sindaco di Altino Camillo Di 
Giuseppe – di valorizzare sia il nostro centro storico sia il nostro 
prodotto principe, il peperone dolce, protagonista in squisitezze come la 
Ventricina del Vastese o il Brodetto e che oggi è ancora motivo di orgoglio per 
i produttori di Altino».
«Questa manifestazione è riuscita perfettamente grazie all’entusiasmo e alla 
collaborazione di tutte le contrade – aggiungono il presidente 
dell’associazione del Peperone Dolce Tino Bellisario e l’organizzatore 
del Festival Giovanni Rosato – È viva la necessità di riconoscersi in 
una identità definita, che non può che raccogliersi intorno a questo prodotto. 
Ci diamo appuntamento al prossimo anno con mille altre ricette e idee... da 
diffondere come il seme del peperone».