Di seguito il contenuto integrale della lettera:
Sig. Presidente,
dalla stampa di questi ultimi giorni, ho appreso che avete
convocato per il 14-01-2010, un Consiglio Provinciale Straordinario sulla Sanità, alla presenza
dell’assessore regionale Dr. Venturoni. So benissimo che non è la prima
volta che v’interessate di sanità, nonostante la Provincia non abbia
particolari deleghe in merito, ma tutto ciò torna a vostro favore, perché è
giusto e doveroso interessarsi di argomenti di tale valenza sociale come la
salute dei cittadini. Io rappresento il Comitato Civico per la salvaguardia
dell’ospedale di Casoli, ch’è sorto circa 2 anni fa, subito dopo il naufragio
della Giunta Del Turco, soprattutto perché la Politica e le istituzioni
(Comune) non riuscivano a dare ai cittadini quelle risposte nei riguardi
della loro salute! Noi non rappresentiamo nessuna lobby, né difendiamo
campanili, noi abbiamo lottato, finora inutilmente, perché il nostro piccolo
ospedale è stato privato di interi reparti e di servizi essenziali che erano
diventati punti di riferimento dei cittadini di una vasta zona interna,
quella dell’Aventino. Oggi si parla tanto di ospedali nuovi a Lanciano e
Vasto, di accorpamenti vari di ospedali, come se fossero prede di guerra da
spartire. Sappiamo benissimo che in una guerra di numeri, vince chi ha più
abitanti e che nel nostro caso saremmo perdenti, ma la vera sconfitta è la
Zona Interna Sangro-Aventino che, con tutti i problemi del lavoro che manca,
delle strade tortuose, della popolazione più anziana, vede aggiungersene un
altro ben più grave: una risposta sanitaria difficile talvolta anche
negata! Questi paesi, come il comprensorio di Casoli ed Atessa, hanno
dato il loro apporto fattivo a cambiare una linea politica, la famosa
filiera di Del Turco, Coletti and company, che nel nome “noi non
chiuderemo i piccoli ospedali ma li potenzieremo” hanno, invece,
distrutto 2 ospedali, piccoli sì, ma ben funzionanti!
Ora, e veniamo all’avvento del centrodestra sia in
Provincia che in Regione, noi ci aspettavamo una inversione di tendenza e non
un prosieguo deleterio di ulteriori tagli per le nostre zone interne (se il
debito è regionale perché lo debbono pagare solo i piccoli ospedali ed altri
vengono premiati con ospedali nuovi?). Non voglio entrare, così, nei meriti
o nelle valutazioni politiche ad alto livello, ma sappiamo benissimo che un
Piano Sanitario fatto a Roma da persone che non conoscono il nostro
territorio, o la nostra realtà, sarà certamente riduttivo e penalizzante per
noi.
PERTANTO, non per fare polemiche, ma solo per un apporto fattivo, VI
SAREMMO IMMENSAMENTE GRATI PER UN VOSTRO INVITO PER IL 14 GENNAIO 2010 ALLA
RIUNIONE PROVINCIALE SULLA SANITA’.
Dr. Pierluigi Natale