La domanda di Di Domenica, responsabile del Movimento Vita Indipendente Abruzzo, pone l'accento su un problema che coinvolge molti disabili e le loro rispettive famiglie
Quando un disabile grave potrà autogestirsi anche in Abruzzo?
Foto tratta dal sito:
consequor.it
Di seguito il contenuto integrale del comunicato:
Alla chiusura del terzo anno di mio costante impegno per
portare ai disabili gravi Abruzzesi un’assistenza migliore come la Vita
Indipendente citata nella legge 162/98, dopo numerose lettere inoltrate a
voi politici, dopo convegni e conferenze che hanno visto la mia assidua presenza
e ricevute solo promesse che puntualmente sono state disattese vogliate per
cortesia, a chiusura di quest’anno, prendere in visone il collegamento
ipertestuale qui sotto riportato pubblicato da Superando in data 30 c.m.
www.superando.it/content/view/5427/120
Come potete costatare pongo una precisa domanda “Quando un disabile grave
potrà autogestirsi anche in Abruzzo?” personalmente non so quando questo
sarà possibile perché nessuno mi ha dato ancora una risposta in merito, ma di
una cosa sono certo la Vita Indipendente diventerà una realtà anche nella nostra
regione come lo è altrove. A chiedere questo non sono più solo, ogni giorno
famiglie disperate mi chiamano per raccontarmi i loro problemi ho trovato
persone e associazioni che mi affiancheranno per far riconoscere questo diritto
inalienabile anche in Abruzzo. Mi auguro che qualche politico legga
quest’articolo e capisca l’importanza del contenuto. Chiedo solo di essere
ascoltato per proporvi un’assistenza migliore più qualificata e soprattutto
a minor costo perché gestita in forma indiretta eliminando le spese di gestione
poichè paragonate all’assistenza che forniscono le cooperative il costo è
dimezzato, mentre paragonate alle rette degli istituti il costo, viene ridotto
del 200/300%. La Vita Indipendente inoltre crea anche numerosi posti di lavoro
il rapporto, nei progetti di Vita indipendente è di un disabile grave con uno o
più assistenti personali, assunti in regola contrattuale, secondo della gravità
del soggetto, mentre nell’istituto il rapporto è di un operatore ogni 15
disabili. Volete continuare ancora a dare una scarsa, scadente e non
qualificata assistenza con i metodi tradizionali? Volete continuare
ancora a sperperare soldi pubblici in un momento in cui sapete solo operare
tagli con la giustificazione che non ci sono risorse? Volete continuare ad
ignorare questo formidabile strumento di risparmio che oltre tutto migliorerebbe
notevolmente la nostra qualità di vita? FATELO PURE! Ma sappiate che le regioni
che hanno adottato la Vita Indipendente sono definite “le Regioni più
civilizzate d’Italia”. Con affetto e con tenacia Vi auguro a tutti un buon
2010 con la speranza che per il nuovo anno qualcuno della politica che conta si
decida a riceverci.
Nicolino Di Domenica, responsabile del "Movimento Vita
Indipendente Abruzzo"