«In merito alla chiusura dell’Ospedale G. Consalvi di Casoli, - dice in un comunicato Antonio Innaurato, Presidente della Comunità Montana Aventino Medio-Sangro - credo che quella dei sindaci, in questa circostanza, non sia una protesta che si manifesta in una cieca e ostinata difesa dell'esistente, la nostra non è una posizione del tipo "giù le mani dall'ospedale punto e basta".
Abbiamo raggiunto invece un grado di informazione e consapevolezza che ci permette di distinguere con cognizione, e perciò di difendere ciò che funziona, non è diseconomico e soprattutto è importante per la salute dei cittadini del nostro territorio.
Non siamo contro qualunque, riordino, - continua Innaurato - ma avversiamo con forza un sistema viziato in partenza, perché nell'attesa di un progetto di riorganizzazione di là da venire non si può decidere di portare via da un ospedale delle attività che sono produttive economicamente, appropriate ed efficaci, e che sono già il frutto di un profondo processo di rivisitazione, che ha eliminato sprechi, migliorato la sicurezza ed ha contribuito al risanamento della Asl Lanciano-Vasto (ex), infatti non solo ha azzerato una perdita di 65 milioni di euro ma ha prodotto per il 2009 addirittura un utile di quasi 4 milioni.
La nostra, perciò, non è una difesa ad oltranza insensata, ma il desiderio di presidiare una realtà che non ha più aree oscure da sanare. Mi viene piuttosto un dubbio: non è che alla Asl di Chieti servono altri posti letto per collocare altri pazienti di Villa Pini che non sa più dove mettere? D'altra parte abbiamo visto che per sistemarli la Asl è capace di fare miracoli, come l'apertura a velocità della luce della Rsa di Casoli.
Se questa struttura fosse servita ad accogliere i nostri anziani, - conclude il presidente della Comunità Montana - vi sarebbe stata uguale solerzia?
E’ legittimo pertanto chiedere di sapere perché c'è tutta questa fretta ad agire su Casoli quando il piano di riorganizzazione nel suo complesso è ancora tutto da pensare.»
Intanto il Sindaco Sergio De Luca, continua lo sciopero della fame ad oltranza, in attesa di un comunicato ufficiale che riguarda il congelamento del provvedimento disposto per l'ospedale di Casoli ed espresso finora solo a voce dal manager della Asl durante l'assemblea dei sindaci tenutasi ad Ortona il 21 Aprile.