C’è una “nuova stagione” per i territori montani
della provincia di Chieti. E’ la stagione dell’abbandono, prodotta da un
sistema di governo, principalmente regionale, che straccia bisogni,
diritti e sogni delle popolazioni del Sangro-Aventino. Ignorate,
calpestate, beffate. L’Abruzzo inizia a Teramo e finisce all’Aquila per
la Giunta Regionale e il suo Presidente, che i nostri paesi neppure li
conoscono. Diversamente avrebbero un’idea più compiuta di quanto si fa
fatica a vivere a Gamberale, Palena, Montenero solo per dirne qualcuno,
e dell’ostinato attaccamento alle origini di quanti scelgono di restarci
nonostante la carenza di servizi, collegamenti, opportunità, e una rete
viaria che ti ricorda ogni volta quanto sei lontano da scuole,
università, uffici. E ora anche dall’ospedale. Grazie a Chiodi. Che,
forestiero nella propria terra, ha delegato a un’altra forestiera di
rivedere l’organizzazione sanitaria regionale. E’ andata come tutti
sanno, e questa “grande” operazione, finalizzata a chissà quali risparmi
e ad assicurare più qualità all’assistenza, di nuovo ha solo qualche
ospedale in meno e neanche uno spillo di più: si è miseramente ridotta
alla chiusura dei presidi delle aree montane, facendo pagare ai
cittadini di quelle aree, e solo a loro, un prezzo altissimo.
E’ stato tolto a chi aveva già meno, a chi già patisce lo svantaggio di
abitare nell’entroterra, e si ostina a contrastare uno spopolamento che
sembra un destino ormai segnato. Per Chiodi queste vite valgono poco.
Diversamente non avrebbe permesso a una forestiera di disegnare il nuovo
corso della sanità affidandosi solo alle mappe telematiche per
verificare le distanze che separano i nostri paesi dagli ospedali
maggiori, nel vano tentativo di dimostrare che per chi vive in montagna
non è cambiato nulla, anzi sta meglio di prima. Quasi un favore alle
popolazioni dell’entroterra. Strano che questo “privilegio” non sia
toccato alle zone del Teramano! Presidente ……… che migliora la sanità e
non lo fa nel suo territorio!
Così adesso il cerchio si è chiuso. Nessun progetto di sviluppo per le
nostre aree interne, nessun investimento in infrastrutture, nessuna idea
di futuro, nessuna scommessa, nessuna prospettiva. Condannate
all’isolamento e a un’esistenza sempre più impoverita, mortificate da un
confronto sempre più impari con realtà favorite dalla politica di
governo, e adesso anche oltraggiata da una grossolana operazione di
tagli ai servizi sanitari, spacciata per riorganizzazione, che invece ci
rende più fragili, più esposti, più abbandonati. Restare è sempre più
difficile. Perché un territorio non campa solo dell’amore per le proprie
origini di chi ci vive. E oggi resta solo quello.
La politica miope e attenta solo alle aree metropolitane ha creato le
condizioni per tornare a trent’anni fa, quando andare via era una strada
obbligata per aspirare a una vita dignitosa. Sarà una nuova stagione di
spopolamento, di abbandono, di paesi fantasma abitati solo da anziani, e
i migranti saremo noi.
Bravo Chiodi, nuova promessa della politica, presidente del nulla.
Antonio Innaurato, Presidente Comunità Montana Aventino-Medio Sangro
Zona Q
Vice Presidente Uncem Abruzzo