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Di seguito gli Articoli, i Video e le Immagini pubblicati nella giornata richiesta.
Incontro per discutere sulla nuova politica sanitaria
Finalmente anche Casoli ha il suo Happy!
Una mostra per i 120 anni del Touring Club Italiano
E' stato proiettato durante la presentazione il
filmato girato a Casoli nel 1922. La mostra sarà aperta fino al 31
Ottobre. Ingresso libero
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Clicca sull'immagine per vedere il breve filmato del passaggio a
Casoli dell’escursione nazionale in Abruzzo del TCI che si tenne dal 17
al 23 settembre 1922
"Durante la presentazione della mostra sui 120
anni del Touring Club Italiano e l’Abruzzo, pubblicata sull’ultimo
numero del mensile Touring (leggi
l'articolo), è stato proiettato il breve filmato del passaggio a Casoli
dell’escursione nazionale in Abruzzo del 1922 che si tenne dal
17 al 23 settembre 1922 - dice Antonio Bini in un
comunicato pervenuto alla redazione - e che vide la presenza del
v. presidente del TCI di allora, prof. Giovanni Bognetti
(successivamente presidente del TCI). Nelle immagini è l’interlocutore
dell’on. Masciantonio."
"Si parla di Casoli anche nell’articolo-relazione
di viaggio di L.V. Bertarelli, - continua Antonio Bini
- mitico fondatore e presidente del TCI, che raggiunse in treno
l’Abruzzo a Fossacesia per poi salire in bicicletta alla Grotta del
Cavallone. Era l’estate del 1907. L’articolo è riproposto su
un pannello."
"La mostra è stata organizzata senza soldi
pubblici (L’Archivio di Stato ha prestato le bacheche e la Fondazione
Pescarabruzzo ha messo solo a disposizione i locali) - racconta
A. Bini - e grazie alla collaborazione di vari collezionisti e
all’unico sponsor che ha stampato i pannelli che ho elaborato sul piano
dei contenuti, andando indietro nel tempo per capire l’influenza del
Touring nella promozione dell’Abruzzo durante i primi anni di vita del
sodalizio milanese. Nella locandina una foto del 1898 (due escursionisti
cesenati dell’allora Touring Club Ciclistico d’Italia durante una sosta
in p.zza S.Tommaso ad Ortona)"
Il servizio di Rete8 del 19 Ottobre 2014
La locandina dell'evento. Clicca sull'immagine per ingrandire
Presentato a Trieste e Verona il libro di Sirovich
Una biografia storica
'molto raccontata' nata attraverso i colloqui epistolari di Rita Rosani con il
fidanzato Giacomo Nagler (Kubi) internato a Casoli insieme al padre Salo. In una
delle lettere si cita Casoli,
che viene chiamato anche "il presepe abruzzese" descrivendo il paese come un
ambiente non ostile.
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Il libro di Sirovich è tato presentato a Trieste Venerdì 10 Ottobre,
alle 17:00 presso l'Auditorium del Museo Revoltella (Via Diaz 27) e Sabato 18
Ottobre a Verona, alle 16:30 nella sede dell'Istituto veronese per la storia
della resistenza e dell'età contemporanea (Via Cantarane 26).
"Della storia davvero inconsueta - dice l'autore del libro - di
questa maestra ebrea triestina ventitreenne (unica italiana medaglia d'oro al
valor militare, caduta in combattimento nella Resistenza) a Trieste parleranno
la prof. Tullia Catalan e l'autore del volume, introdotti dagli Istituti storici
della Resistenza di Verona e di Trieste.""Nel settembre del 1943,
- continua Sirovich - Rita si rifugiò nel Veneto con i genitori per
poi arruolarsi in una piccola unità partigiana autonoma a nord di Verona. Altri
personaggi del libro sono il suo fidanzato "Kubi", internato in un campo di
concentramento per ebrei stranieri in Calabria e poi in Abruzzo, da dove finì ad
Auschwitz con papà e mamma, e il bizzarro colonnello Ricca, compagno di Rita
nella guerra partigiana. Il libro si basa soprattutto sull'epistolario 1940-1943
tra Rita e Kubi, rinvenuto avventurosamente da Sirovich in un palazzotto
pericolante in Abruzzo, e sugli atti dei processi a carico dell'assassino di
Rita." |
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Clicca sull'immagine per accedere ad altre informazioni sul
libro e l'autore |
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Di seguito pubblichiamo una traccia del libro dove si parla
di Casoli |
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Rita cerca di vincere la depressione, causatale dal forzato
abbandono della scuola, accentuando una falsa spensieratezza da adolescente e fa
qualche passo falso. Mille chilometri lontano, il fidanzato deve adattarsi
alle baracche ed al filo spinato di Ferramonti (CS) e poi alle umide camerate ed
agli usi di Casoli.
testo:
Fra i confinati sbattuti dai quartieri buoni di Trieste,
di Vienna o di Dresda nel presepe abruzzese, ci sono anche giovani in età
da moglie, ma non possono partecipare allo struscio [...]. Da
generazioni, fra le cinque e le sette il Corso diventa il poligono di tiro degli
sguardi fulminanti dei giovani maschi del paese. Qui si mira sparato negli
occhi e non si guarda la donna per un istante, ma per un minuto, e in un minuto
intero una donna - si dice - fa a tempo a salire al color rosso, garantito! Lei
non ricambia mai le occhiate, ma sai che a un certo punto... a un certo punto ti
ammicca dalle palpebre basse e allora tu devi farle «il» gesto, mentre dalle
soglie i genitori o i loro onnipresenti ed innumerevoli parenti ti stanno tutti
a guardare, senza darlo a vedere: ti passi la mano di sotto in su dai coglioni
al membro, e le dai l'occhiata finale, quella che le dà la vampa e la brucia
dalle dita dei piedi fino alla radice dei capelli. Vhum!, una sola fiammata come
il roveto ardente. [...] Ma, a parte la gelosia dello struscio,
l'ambiente non è ostile. Non ci sono antisemiti a Casoli, solo un paio di
fascisti sfegatati e quindi non ci vuole molto perché le più nominate famiglie
del paese comincino ad aprire discretamente le porte dei loro salotti a qualcuno
dei giovani stranieri dal contegno così distinto, ed imparino ad apprezzarli.
I due ragazzi non possono rivedersi né scambiare frasi troppo intime per paura
che i censori ne ridano. Così, mentre a Trieste sale la tensione antisemita e si
verificano alcuni veri e propri pogrom, nei lunghi mesi di separazione il loro
rapporto si sfilaccia e finisce. Continueranno a scriversi fino all’8
settembre del ‘43, ma solo da buoni amici.
Intanto, gli alleati risalgono la penisola, ma il ragazzo di Rita e i genitori,
ormai riuniti a Castel Frentano in Abruzzo, esitano a varcare le linee
per mettersi in salvo.
testo:
[...] Fa di nuovo freddo. 1940, 1941, 1942, 1943, è il
quarto autunno che vede i ghiaioni del Monte Amaro coprirsi di bianco e gli
aceri accendersi di giallo in mezzo al rosso cupo della faggeta della Majella
...il colore delle gite più ardite con Rita e con l'allegra compagnia di Trieste
nella Selva di Tarnova, prima che l'intolleranza scoppiasse di nuovo. Monte
Amaro, pochi chilometri da Casoli e da Castel Frentano, ma non c'è mai potuto
andare. Quant'è amara la vita.
Adesso, si combatte sotto Vasto e anche sul versante tirrenico
dell’Appennino; mentre, poco a nord di Trieste, in quella mitica Selva dove si
poteva andare a tagliare le stanghe di ghiaccio in grotta perfino in agosto, c'è
la guerriglia senza prigionieri. I partigiani sloveni colpiscono «a tradimento»
lasciando morti e feriti. L'Esercito italiano e le Camicie nere rispondono con
«fucilazioni esemplari», incendi di villaggi, finendo i partigiani feriti col
«colpo di grazia».
Cresce l'odio, la Bestia urla. |
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Le immagini di seguito riportate riguardano Salo e Giacomo Nagler, un padre ed un figlio internati a Casoli. |
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I 50 ebrei stranieri deportati
da Trieste a Casoli nel Luglio 1940. In penultima fila, il terzo da
sinistra, con gli occhiali, Nagler Salo (fu Giacomo) il padre di
Jakob-Giacomo Nagler (chiamato Kubi) deportato a Casoli
dal campo di internamento di Ferramonti. |
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Jakob-Giacomo Nagler, fidanzato di
Rita Rosano fino al '42, da tutti a Trieste chiamato Kubi.
Indossa gli occhiali ritrovati a Castel Frentano oltre 60 anni dopo. |
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Una lettera per Salo, il papà di Kubi, inviata da Trieste
a Casoli nell’Ottobre del 1940 |
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Al centro Giacomo Nagler (Kubi) |
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Luglio 1943. Cartolina ricevuta da Kubi a Castel Frentano da
un ex-compagno di prigionia a Casoli,
Lager Sigfrido (n. 18 della lista dei nomi) poi detenuto nel Campo di Campagna (SA). |
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Novembre 1943. L'ultimo segno di vita di Kubi e dei suoi
genitori, una cartolina spedita ad un indirizzo di comodo (Maria
Rulli) per l’amico Arturo (Weintraub).
L’ha scritta Kubi, che l’ha fatta firmare al papà Salo facendogli ingenuamente
aggiungere il falso cognome “Bucci”. Sono prigionieri dei Tedeschi in un ex
campo di detenzione per soldati anglo-americani. Salo aveva cominciato a
tracciare la «N» di Nagler, ma poi ha corretto in «Salo NBucci - Chieti». |
Corso per Tecnici del Suono
Clicca sulla foto per ingrandire
Il corso SE Sound Engineering di Spray Records, azienda dalla
carriera ventennale e leader nel settore audio professionale (service
audio-luci), punta alla formazione professionale dei tecnici del suono
grazie al contatto diretto tra gli allievi e i docenti, che in questo
caso sono professionisti del settore (3 in residence e 5 esterni, tra
cui Oliver Marino, Francesco Apolloni e Domenico Pulsinelli, tutti
tecnici dall’esperienza pluriennale in campo nazionale) che mettono a
disposizione tanto la loro filosofia quanto la loro esperienza.
«La riuscita perfetta di uno spettacolo dal vivo è determinata da un
perfetto lavoro dietro le quinte. – spiega uno degli organizzatori
del corso, Maurizio Lattanzio – Il ruolo del tecnico del
suono, fatto di precisione, capacità di analisi e dialogo con chi sta
sul palco, è fondamentale tanto per chi sceglie il mondo della musica,
del teatro o della tv, quanto per chi organizza un convegno medico».
Organizzato con il Patrocinio della Provincia di Pescara, della
Provincia di Chieti e del Comune di Pescara, il corso è aperto a tutti e
richiede un minimo di dimestichezza con l’utilizzo del computer,
affinità con la lingua inglese e passione per la musica. Non
occorrono conoscenze di base pregresse. Il corso inizia il 5 novembre
2014 e termina a marzo 2015; si svolge principalmente nella sede
di Spray Records, a Moscufo, dal martedi al venerdi dalle 15,00
alle 20,00, per un totale di 380 ore a frequenza obbligatoria
divise fra “Live Education” e “Studio Recording”, con
stage finale presso aziende del settore.
Il corso è a numero chiuso (max 20 allievi).
Le iscrizioni si chiudono il 6 novembre o al superamento del
numero previsto di allievi. Maggiori informazioni sulla quota di
iscrizione su
www.sprayrecords.it , su Facebook (Se SoundEngineering) o
allo 085-975031. Contatti via E-mail:
marianna@sprayrecords.it.
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Nota (ndr): per quanto
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pubblicazione nei termini e modi indicati nel
precedente Art. 97, è vietata solo per i minori
coinvolti in vicende giudiziarie (art.13
D.P.R. 22/09/88 n.448 ed art.50 D.L. 30/06/03
n.196, che estende il divieto anche ai casi
di coinvolgimento a qualunque titolo del minore
in procedimenti giudiziari in materie
diverse da quella penale). |
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