PIZZOFERRATO PER IL GIORNO DELLA MEMORIA CONFERISCE LA CITTADINANZA
ONORARIA A LILIANA SEGRE
LILIANA SEGRE ALL'ETA' DI 13 ANNI
LA TARGA DI INTITOLAZIONE A NINO CONTINI
Pizzoferrato è stato il luogo di confino di molti
internati, come per l’appunto il giovane avvocato di Ferrara
Nino Contini, a cui il Comune ha dedicato una Strada per ricordare la
sua vicenda e più in generale la vicenda della Shoah.
Pizzoferrato
oltre che luogo di confino è stato anche luogo di rifugio e riparo di
molti fuggiaschi dagli orrori della guerra.
Pizzoferrato anche luogo
della Prima Battaglia della Brigata Majella, battesimo di fuoco in cui
trovò la morte, insieme a molti suoi compagni d’armi, il maggiore Lionel Wigram,
anch’egli ebreo.
Pizzoferrato anche Comunità che respinse ben
diciotto attacchi da parte dell’armata del Terzo Reich, con una propria
formazione partigiana costituita anche di donne e bambini, documentate
storicamente dai reporter dell’Ottava Armata inglese.
Pizzoferrato,
dunque, luogo fisico perciò di incontro di esperienze di vita, morte e
lotta per la libertà, che non può rimanere estraneo a quanto accade oggi in
Italia e nel mondo rispetto alle conquiste dei diritti civili e politici, delle
libertà democratiche e del rispetto per la vita.
Pizzoferrato quindi
con il suo Consiglio Comunale, non poteva non concedere la Cittadinanza Onoraria
a Liliana Segre, che assistito dal Segretario Comunale Dott. Luca Di Eugenio ha
deliberato la massima onorificenza alla Senatrice a vita per il suo impegno e
testimonianza.
Liliana Segre, nata a Milano il 10 settembre 1930
in quanto ebrea, rimase vittima delle leggi razziali fasciste all'età di solo 8
anni. Il 6 febbraio veniva internata nella sezione femminile al campo di
concentramento di Birkenau-Auschwitz. Il 27 gennaio 1945, per sfuggire
all'avanzata dell'Armata Rossa, i nazisti sgomberarono il campo di
concentramento di Birkenau-Auschwitz trasferendo a piedi 56.000 prigionieri tra
cui anche Liliana Segre, in un viaggio della morte verso la Germania. Fu
liberata il 1° maggio 1945, dopo l'occupazione del campo di Malchow da parte
dell’Armata rossa. Tornando a Milano solo nell'agosto 1945, Liliana
Segre è una dei 25 sopravvissuti dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14
anni che furono deportati nel campo di concentramento di Auschwitz.
«Alle minacce subite dalla Senatrice Liliana Segre,
- dice il sindaco di Pizzoferrato Fagnilli - superstite
dell’Olocausto, nel clima di odio e violenza che si sta diffondendo negli ultimi
anni, che si insinua nelle crepe di una società colpita e indebolita
profondamente da una pesante crisi economica, il Comune di Pizzoferrato non può
rimanere indifferente al richiamo dell’obbligo morale di affermare con forza che
le azioni contro Liliana Segre sono un attacco ai valori fondanti della nostra
Repubblica, delle Istituzioni democratiche e dei principi profondi sui quali si
è scritta e si basa la nostra Costituzione, che come sosteneva uno dei più
autorevoli padri costituenti Piero Calamandrei ,“è nata in montagna”. La
Senatrice ha ringraziato i “suoi cari concittadini di Pizzoferrato”, con un
messaggio nel quale sottolinea che “la Memoria è il più potente antidoto contro
la barbarie, è il passaporto per il futuro, è un rammendo imperfetto di un
percorso di guarigione civile, percorso che serve a mantenere in buona salute la
democrazia”.»