CORONAVIRUS, IL CASO SOSPETTO DI ATESSA CHE HA CREATO TANTO ALLARMISMO TRA LA POPOLAZIONE A CAUSA DELLA DISINFORMAZIONE
A RACCONTARE COME SONO ANDATE REALMENTE LE COSE E' NICO RAMONDO DI CASOLI, IL PADRE DI DUE BAMBINE, PREOCCUPATO PER I DISAGI PROCURATI INGIUSTAMENTE ALLA SUA FAMIGLIA
CORONAVIRUS, IL CASO SOSPETTO DI ATESSA CHE HA CREATO TANTO ALLARMISMO
TRA LA POPOLAZIONE A CAUSA DELLA DISINFORMAZIONE
"Le persone hanno iniziato una sorta
di caccia all'uomo. Ma vi pare normale con due bambine a casa?
Mi chiedo se è questo il modo di gestire le
emergenze" ha detto Ramondo. Poi i ringraziamenti a chi ha sostenuto
la sua famiglia, a coloro che hanno saputo affrontare la situazione
con professionalità e al sindaco di Atessa, che alla fine ha chiesto
scusa alla signora per l'errore di comunicazione.
Link correlati
|
" Buonasera a tutti, - scrive Ramondo nel suo primo post su FB -
sono Nico Ramondo e la signora di cui si
è tanto parlato per il
sospetto coronavirus è la mamma delle mie bambine.
Preciso
che mi sono appena iscritto a Facebook (fino ad oggi non ho mai
avuto un profilo) perchè devo assolutamente fare
chiarezza su ciò che è realmente accaduto, visto che sono un papa'
ed ho il dovere di proteggere le mie figlie." " La signora
- precisa - si è recata giovedì a Bergamo, quando
non c'era ancora nessun caso di coronavirus in Italia, arrivando in serata nella citta' lombarda.. Ha
dovuto sostenere una visita specialistica da un neurochirurgo il
venerdì pomeriggio, giorno in cui a Codogno e' scoppiato il primo
caso." " Appena è venuta a conoscenza della situazione
creatasi (ripeto, lo stesso venerdì con solo un caso), -
continua - si eèsubito
prodigata per rientrare il sabato mattina in Abruzzo. Il martedi
successivo, in serata, ha accusato i sintomi febbrili e, ovviamente il
dubbio le è venuto, visto che nel frattempo da sabato a martedì era
scoppiata l'emergenza. Per non rischiare, si è trasferita a Piazzano
di Atessa a casa della madre. Il giorno successivo dietro consiglio
telefonico del suo medico di base ha chiamato il numero di emergenza
attivo per segnalare la sua condizione. La
risposta è stata che Bergamo non rientra come città nella zona rossa e che quindi non
c'era nacessità di fare il tampone, ma solo di segnalare ad un
numero locale di Chieti la sua condizione. Ha contattato anche
quest'altro numero dove le hanno riconfermato la NON NECESSITA' di
effettuare il tampone. A questo punto, tramite il suo medico di
base ha iniziato una terapia antibiotica che ha cominciato
a fare effetto." " Il problema - dice ancora Ramondo - si
è creato quando,
nonostante l'antibiotico
e la tachipirina, la febbre si abbassava ma poi risaliva.
A quel
punto un po' preoccupata, ha deciso di chiamare il 118,
il quale si è
attivato comunicando anche alla sua dottoressa che sarebbero andati
a fare un tampone. Il suo medico di base, venuto a
sapere di questa decisione, ha bloccato il 118, dicendo che avrebbe pensato di persona a tutto e, contattando la signora,
le ha detto di recarsi nel suo ambulatorio dove ha effettuato una
visita, controllando anche la saturazione dei polmoni e,
riscontrando la piena funzionalità degli stessi, ha escluso il
coronavirus." " Le ha prescritto un RX al torace
- racconta ancora Ramondo - e tramite
IMPEGNATIVA, (ripeto: IMPEGNATIVA; ripeto ancora: IMPEGNATIVA) l'ha
mandata in ospedale. Purtroppo il caso ha voluto
che la dottoressa le consegnasse l'impegnativa di un altro
paziente. In ospedale, quand si sono accorti dell'errore, per non far
ripetere tutta la trafila alla paziente, le hanno detto di passare tramite il
Pronto Soccorso. A quel punto dopo le domande di rito, venendo fuori
il viaggio a Bergamo è stata isolata per precauzione ed è
scattata la procedura."
"Adesso, - continua
- dopo tutta la cronistoria fatta per
gli ignoranti che hanno iniziato a sparare a zero senza sapere cio'
che dicevano, preciso: Il Sindaco di Atessa Dott. Giulio
Borrelli ha pubblicato il caso specificando anche luogo di residenza
e nascita, stato civile compreso figli (mancava solo il
codice fiscale e l'indirizzo) cosa che poteva evitare
perche' ha generato solo panico, visto che i risultati sarebbero
arrivati il giorno successivo. Si è scatenato il putiferio senza motivo.
Mi chiedo se è questo il modo di gestire le
emergenze"
"Poi le persone hanno
addirittura iniziato una sorta
di caccia all'uomo. Ma vi pare normale con due bambine a casa?
Detto questo, - dice Ramondo - ribadisco un concetto sul quale tutti dovremmo
riflettere: il coronavirus si combatte e si vince, l'ignoranza
purtroppo NO! Ed e' proprio l'ignoranza di quelle persone che
parlano senza sapere e solo per stoltezza che contribuisce alla
diffusione del peggior virus che colpisce il genere umano!"
"Voglio comunque ringraziare tutti gli amici che ci hanno sostenuto.
- conclude Ramondo - Ringrazio inoltre: il Sindaco di Casoli Dott. Massimo Tiberini per la grande
professionalità e competenza con le quali ha gestito la situazione; il Maresciallo Comparelli,
pure lui per la sua professionalità e delicatezza
nell'affrontare il caso; la Dottoressa Antonelli
sempre per la professionalità e discrezione nell'attivarsi senza creare panico;
la Preside Dottoressa Serafina D'Angelo per la sua competenza e
discrezione nel rimanere in contatto e relazionarsi con le autorità
competenti. ringrazio anche il Sindaco di Atessa Dott.
Giulio Borrelli, perchè, riconoscendo l'errore di comunicazione,
ha
contattato la signora scusandosi dell'accaduto e dei disagi
provocati a lei ed alla sua famiglia. Infine , ci tengo a dire che
ho scritto tutto questo per difendere le mie figlie da attacchi
indiretti sì, ma comunque ingiustificati. Vi saluto e vi prego di
far girare il messaggio visto che io mi sono appena iscritto sul
social. Grazie mille"
Vai al link del post di
Nico Ramondo su FB:
https://www.facebook.com/nico.ramondo/posts/102437398039136
Inserito da Redazione il 02/03/2020 alle ore 10:55:25
www.casoli.org
|
|
|