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CASOLI (CH), RESTAURO DELLE SCRITTE DI D'ANNUNZIO AL CASTELLO DUCALE

SONO STATE RESTAURATE DA POCO LE SCRITTE A MATITA DI D'ANNUNZIO E DEGLI ALTRI AMICI DI PASQUALE MASCIANTONIO PRESSO IL CASTELLO DUCALE DI CASOLI.

CASOLI (CH), RESTAURO DELLE SCRITTE DI D'ANNUNZIO AL CASTELLO DUCALE

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Ospitato dal celebre avvocato e parlamentare Pasquale Masciantonio, Gabriele d'Annunzio dimorò in una stanza del Castello Ducale durante i suoi soggiorni a Casoli ed è lì, che da poco, sono stati eseguiti interventi di consolidamento e restauro dei graffiti del poeta e degli altri amici che frequentavano la casa dell'avvocato.

Il castello si sviluppò nei secoli attraverso la costruzione di tre corpi di fabbrica che affiancano l'antica torre normanna, questo per mano degli Orsini prima (XIV e XV secolo) e dei D'Aquino dopo (XVII secolo). Gli ultimi proprietari, prima della vendita al Comune, furono i Masciantonio, i quali effettuarono il completamento del corpo di fabbrica dal 1862 in poi. Il Comune ha effettuato dagli anni 80 ad oggi vari interventi al palazzo e alla torre, alcuni purtroppo discutibili (ormai lo sappiamo), altri invece, hanno reso gli ampi spazi interni fruibili sia come museo permanente, sia come sale per eventi culturali e gastronomici, disponendo soprattutto dei seguenti grossi ambienti: “Sala Wigram”, dedicato alla storia della Brigata Maiella, “Stanza del Silenzio”, dedicata ai carteggi tra Masciantonio e d'Annunzio, nonché ai personaggi che frequentavano il circolo culturale al castello e la “Sala Pascal”, che ultimamente ospita i pannelli che illustrano la storia dei campi di internamento fascisti in Abruzzo e a Casoli.
Nonostante i lavori effettuati fino ad oggi, il restauro delle scritte del d'Annunzio restava sempre un lavoro da rimandare a chissà quale data, rischiando così l'aggravarsi dello stato di deterioramento dell'intonaco, con il rischio di perdere anche questo prezioso patrimonio storico culturale appartenente alla comunità.
Con determinazione n. 300 dell' 11-12-2019, l'amministrazione comunale ha impegnato la somma di 23.000,00 Euro per procedere all'affidamento del servizio di restauro delle pareti della stanza, procedendo in forma diretta, previa consultazione di più soggetti. L'incarico è stato così affidato ai restauratori Annarita Di Nardo e Fausto Di Marco, che, appena dopo la fine dell'emergenza causata dalla pandemia, hanno potuto iniziare i restauri delle scritte ultimandoli circa un mese fa.

Il vano con i graffiti, posto all'ultimo piano e sul lato sinistro del castello (guardandolo da Corso Umberto I), in origine aveva un corpo scala e due ambienti adiacenti (stanza da letto e studio) divisi da un tramezzo con un'apertura circolare (fino a pochi anni fa tangente al pavimento) che richiamava quelle ancora presenti a Francavilla al Mare, presso la dimora storica “Convento Michetti”, casa e studio del celebre fotografo-pittore Francesco Paolo Michetti (vedi foto) il quale, insieme ad altri personaggi celebri come Paolo De Cecco, Francesco Paolo Tosti, Costantinno Barbella, Edoardo Scarfoglio con la moglie Matilde Serao, soleva frequentare il circolo culturale nella sala del castello dove sono esposti i ritratti e le notizie relative ai personaggi citati ed una collezione dei carteggi tra “Ariel”e “Pascal” (Gabriele d'Annunzio e Pasquale Mascianotnio). Nella grande sala è esposto anche il busto originale di Masciantonio, quando fu eletto deputato.

Gabriele d'Annunzio, in uno dei suoi soggiorni casolani, lasciò su una delle pareti dello studio, in data IX Ottobre 1894, la celebre frase: "La pazienza è l'immortal nepente che afforza i nervi e l'anima ristora!" e altri suoi scritti firmati “Ariel” che si mescolano alle citazioni dotte scritte dagli altri amici dell'avvocato e che si susseguono e si spandono su quasi tutte le superfici della dimora dannunziana.

L’intervento mira innanzitutto al consolidamento delle strutture al fine di mettere in sicurezza i graffiti presenti nelle tre stanze, - dicono i restauratori  nella relazione del 18 maggio 2020 accompagnata anche da una documentazione fotografica dello stato di fatto - consolidamento che deve essere sia coesivo rispetto ai materiali originali, sia adesivo, in modo da ripristinare le varie componenti strutturali degli intonaci, che in superficie si presentano molto eterogenei, per la presenza di varie stesure parziali, localizzate, multiformi, realizzate nel corso degli anni da imbiancature maldestre o piccole risarciture manutentive, per cui - dicono ancora - è necessario pensare ad una equilibratura cromatica finale che fungere da legante visivo e che unisce i vari brani critici tra loro.”

Riassumendo gli interventi di restauro eseguiti e finiti nel mese di agosto 2020, si può dire che i lavori si sono suddivisi in tre fasi principali: il primo di rimozione e gli altri due di ripristino e protezione.
L'intervento di rimozione ha coinvolto la patina superficiale, le vecchie risarciture delle lesioni, gli elementi non idonei e non più utili (come chiodi, perni, staffe, graffe e fili elettrici) e le vecchie stuccature.
Il lavoro minuzioso di ripristino, ha riguardato: il rifacimento di vecchie risarciture; la risarcitura delle altre lesioni (anche sulle volte) con l'uso di materiale idoneo per colore, tessitura e granulometria, in armonia con i manufatti circostanti; il ripristino e il consolidamento delle porzioni di intonaco distaccato; il ristabilimento dell'adesione tra l'intonaco e l'intonachino e il ristabilimento della coesione della pellicola pittorica.
Infine, l'ultimo intervento è stato di protezione, mediante l'applicazione di un film protettivo esteso sull'intonachino che funge da supporto alle frasi del poeta e alle citazioni dotte degli altri amici di Masciantonio.
I lavori descritti sono stati eseguiti con la supervisione dei funzionari che istituzionalmente sono preposti alla tutele dei beni storici.

Inserito da Redazione il 26/09/2020 alle ore 18:25:55

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