Hanno detto sì all'aumento dell'acqua? E noi ci tagliamo le bollette del 7%
Dopo l'aumento ingiustificato della tariffa dell'acqua nel Chietino, nasce la campagna di disobbedienza civile: "tagliamoci le bollette dell'acqua del 7%" . La proposta la lancia lo sportello provinciale di Chieti del Codacons Abruzzo
Hanno detto sì all'aumento dell'acqua? E noi ci tagliamo le bollette
del 7%
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Una vera e propria campagna di «disobbedienza
civile»: l’associazione che tutela i diritti dei consumatori
invita tutti, associazioni, comitati spontanei e più in generale tutti i
cittadini a farsi promotori di una campagna di autoriduzione delle
bollette dell'acqua che arriveranno prossimamente nelle case dei
cittadini abruzzesi del 7%. «La campagna», spiega il vice coordinatore
Vittorio Ruggieri, «è la risposta all’aumento
ingiustificato delle tariffe relative al servizio idrico, quindi
alla gestione di essenziale e pubblico bene quale è l’acqua, deciso
dagli Ato provinciali, (ossia l'assemblea dei sindaci). Se aspettiamo
che i nostri amministratori o i nostri politici applichino le nuove
regole sul settore - così chiare, coincise e costituzionalmente
incontrovertibili - dettate dal recente Referendum sull’acqua al
quale hanno partecipato ed espresso la propria volontà la maggioranza
assoluta dei cittadini abruzzesi non vedremo mai il giorno».
Ecco perché il Codacons Abruzzo propone una vera e
propria rivolta fiscale come forma di protesta da parte del
cittadino utente, come modo di alzare la testa, far sentire la propria
voce e cercare la soluzione “concreta” al problema. «I soldi
incassati dagli enti gestori con la tariffa non sono mai stati
utilizzati, come prevedevano i piani d'ambito, per migliorare il
servizio realizzando nuovi impianti e investendo, appunto, nella
gestione dell’acqua pubblica. Allora i cittadini - utenti da gennaio in
poi sono invitati a decurtarsi dall’ammontare delle propria bolletta la
somma stabilita dal Referendum ossia il 7% del totale».
Questa forma di protesta è già stata annunciata in
altre località italiane, poiché le tariffe stanno aumentando un po’
in tutta Italia, facendo leva sull’immediata applicabilità di quanto
dispone il Referendum abrogativo delle vecchie norme. L’esito della
abrogazione referendaria, infatti, si è già prodotto ed è immediatamente
operativa, non serve attendere alcun intervento legislativo, in quanto
il risultato referendario è stato sancito con il Decreto del Presidente
della Repubblica n. 116 del 18 luglio 2011, pubblicato in Gazzetta
Ufficiale Serie Generale n. 167 del 20 luglio 2011. Cosa si prevede a
riguardo delle tariffe stando all’esito abrogativo del Referendum?
Presto detto: l’adeguamento della tariffa del servizio idrico integrato
consistente nella riduzione delle medesima rimuovendo dal computo della
stessa la quota relativa alla remunerazione del capitale investito. E a
quanto ammonta questa quota? Al 7%. «Speriamo - dice
Ruggieri - che tutte le associazioni e i comitati cittadini
raccolgano questo invito a una vera e propria battaglia civile che oltre
a beneficiare le tasche degli abruzzesi serve a salvaguardare il
significato del voto popolare espresso nel referendum».
Fonte:
primadanoi.it del
03/01/2012
Inserito da Redazione il 03/01/2012 alle ore 12:58:54
www.casoli.org
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