L’Abruzzo, la Provincia di Chieti e lo scrittore-illustratore inglese Edward Lear
Bicentenario della nascita di Edward Lear, un uomo che ha amato dipingendo e scrivendo la nostra terra in modo meraviglioso
L’Abruzzo, la Provincia di Chieti e lo scrittore-illustratore inglese
Edward Lear
Edward Lear "Pizzoferrato”, veduta della città tratta dal
“Illustrated Exursion in Italy”, Londra 1846.
Aderire e promuovere iniziative proprie e di
Associazioni o altri Enti, per ricordare la figura di
Edward Lear nel bicentenario della sua nascita. In particolare,
intestare una strada provinciale, per esempio la S.P.164, che da
Quadri porta a Pizzoferrato e quindi penetra i Monti Pizzi.
Realizzare un pianoro belvedere sulla SP ,164 nel punto in cui il
pittore-disegnatore inglese sedette a ritrarre il paese di Pizzoferrato
e così per le altre località, città e paesi visitati e ritratti.
Redigere un progetto dell’itinerario seguito da Lear nella visita al
territorio della Provincia di Chieti e dell’intero Abruzzo coinvolgendo
altri Enti, Regione e le altre Province. Queste le proposte contenute
nell’Ordine del giorno presentato in Provincia di Chieti dal consigliere
Palmerino Fagnilli per celebrare il bicentenario della nascita
del pittore-disegnatore, viaggiatore-scrittore, Edward Lear. Nato ad
Halloway presso Londra, nel maggio 1812 da una famiglia
povera, Edward Lear amante del viaggiare e abile nello scrivere e nel
disegnare, visitò l’Egitto, il Mediterraneo, il Medio Oriente, l’Europa
e tra i vari Stati europei, l’Italia e tra le varie regioni d’Italia
l’Abruzzo, quello impervio e remoto del tempo, con le sue valli e le sue
città, i suoi paesi e paesini e luoghi legati a vicende e personaggi
storici, costumi e tradizioni.
«L’opera e la vicenda personale, storica e
pittorico-letteraria di Edward Lear - dice Fagnilli in un
comunicato - devono interessare alla politica, quindi alle
Istituzioni e quindi alle sue attività, poiché oltre ad essere stato
certamente tra i primi a promuovere positivamente l’immagine
dell’Abruzzo nel mondo, egli è anche tra i primi e più importanti
personaggi che in Abruzzo praticò inventandolo il trekking, anglo
versione del nostrano escursionismo, l’albergo diffuso , le passeggiate
naturalistiche, i percorsi natura, tutti conditi e fondati sugli
elementi antropologici e sociologici tipici degli abruzzesi e della
società abruzzese, delle bellezze del suo territorio, la sua
trasformazione e documentazione, da cui landscape painter, pittore di
paesaggi: franchezza descrittiva nel disegno-scrittura.»
«Nelle linee strategiche dei vari Piani e
Masterplan; - continua il consigliere provinciale - nei tratteggi
politici degli scenari del terziario avanzato; nelle analisi dello
sviluppo turistico sostenibile e compatibile con il territorio, traspare
la filigrana della esperienza leariana. Infatti ricorre e si rincorre
chiaramente nei documenti quanto, in altri termini, Edward Lear praticò
direttamente come modello di un turismo verde e culturale su cui
l’Abruzzo moderno può scommettere per il suo futuro. È questa la
PROSPETTIVA LEAR da seguire, pianificare e sviluppare. Ma, guarda caso,
bisogna ricordare che Lear fu anche l’inventore dello stile
letterario così detto “non sense”, ossia dei limericks. Tra questi
uno dei più famosi è proprio “Where the old man of Abruzzi”, in
cui un vecchio d’Abruzzo non poteva vedere il suo piede. Parafrasando,
celebrare il bicentenario della nascita di Edward Lear magari può
aiutare molto la politica dell’Abruzzo e della provincia di Chieti a
sfidarsi nel “sense” e “a vedere oltre il naso…”.»
Palmerino Fagnilli (Consigliere provinciale IdV)
Inserito da Redazione il 23/05/2012 alle ore 19:49:08
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