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I ringraziamenti di Massimiliano Travaglini
Massimiliano Travaglini, in qualita’ di organizzatore del convegno “Le nuove mafie dei colletti bianchi” svoltosi a Casoli il 27-11-2010, ringrazia tutti coloro che hanno partecipato e collaborato alla riuscita dell'evento.
Gioacchino Genchi e Massimiliano Travaglini Una premessa d’obbligo: la giornata del convegno-dibattito e presentazione del libro, “Il caso Genchi”, nel suo complesso, non è stata e non può essere, per le tematiche peculiari trattate, di rilevante contenuto civico-sociale, motivo di strumentalizzazione politica-partitica in senso lato. Ringrazio tutti i partecipanti intervenuti così numerosi, ringrazio l’Amministrazione Comunale di Casoli tutta, nella persona del Sindaco Dr. Sergio de Luca, sempre pronto e disponibile a recepire le istanze degli interlocutori. Ricordo bene, quando mesi addietro, nel prospettargli la realizzazione di questo evento, egli ne comprese e condivise subito l’alta valenza etico-morale, pur non conoscendo quali sarebbero stati i relatori e fidandosi della mia persona. Ringrazio la Comunità Montana Aventino Medio-Sangro, la Protezione Civile gruppo “Eugenio Rossetti” di Casoli, nel ricordo dovuto e mai sopito dell’amico Eugenio, grande per eroismo sul campo (mi fece vedere personalmente un giorno le alte benemerenze e riconoscimenti ricevuti) vigile del fuoco di Casoli, prematuramente scomparso e che ho avuto la fortuna di conoscere bene perché abitava nel mio stesso palazzo quando ero adolescente. Ringrazio l’amico Massimiliano Monaco di vasto, che ha seguito tutto l’aspetto tecnico ed il montaggio dei video, la cara moderatrice Lea Del Greco per quello artistico e Giuseppe Borea per le letture. Ringrazio l’amica Lea Del Greco per le cortesi parole rivoltemi durante il convegno e che probabilmente non merito, in quanto le ritengo eccessive per una semplice e comune persona quale sono. Da cittadino di Casoli, seppur non residente, ma con il cuore che batte in questo amato paese, rivolgo la mia lettera, non agli ateniesi, ma agli abruzzesi, e parafrasando Pericle nel discorso agli ateniesi del 461 a.c., dico a voi, qui a Casoli: noi vorremmo fare così, no alle mafie dei colletti bianchi. Ringrazio casoli.org, il sito ufficiale del nostro paese, la Florgarden di D’Andrea che ha messo a disposizione gratuitamente l’addobbo di piante e fiori. Ringrazio inoltre tutti quanti non espressamente citati, ma che con il loro impegno e collaborazione hanno partecipato fattivamente alla ottima riuscita dell’iniziativa. Ringrazio il Prof. Leoluca Orlando, che e’ dovuto andare via anticipatamente per impegni urgenti ed improrogabili, ripetendogli le sue stesse parole impresse sulla sua maglia vista nel filmato del 1990 “Io ho un sogno”. Ringrazio il Dr. Gioacchino Genchi, vice questore di Palermo, consulente delle autorità giudiziarie, già collaboratore dei giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, vero uomo delle istituzioni con la i maiuscola, nonostante tutto, e mi riferisco ai tanti codardi che in tutti i modi hanno cercato di deleggittimarlo ed infangarne il proprio nome. Dr. Genchi, non si preoccupi, che, facendo le debite proporzioni con i suoi, ci sono anche dei codardi artigianali locali, che a volte, oltretutto, hanno la presunzione e l’arroganza di ergersi a paladini della giustizia. Il Dr. Genchi che seppur impegnato dalla sua attività professionale, Sabato 27 Novembre ha fatto i miracoli per essere con noi Sabato. Voglio ricordare pubblicamente quanto dettomi telefonicamente, alla mia richiesta di conferma di presenza: “Max ho tantissimi impegni professionali che non mi fanno garantire la presenza a Casoli. Purtroppo dobbiamo sospendere tutto”. Poi, probabilmente, anche al cospetto della mia insistenza ed invadenza, e di questo mi scuso pubblicamente, mi ha detto: ”ma io, se non ricordo male, te lo avevo già promesso. Allora stai tranquillo che una soluzione la troviamo”… quando si parla di coerenza nella vita! Li ringrazio entrambi, di vero cuore, per averci onorato della loro presenza e perché hanno contribuito, con le loro rispettive testimonianze di vita, a far sì che soprattutto i giovani e le popolazioni di Casoli, della Provincia di Chieti e dell’Abruzzo, oggi abbiano riscoperto, ove ce ne fosse la necessità, ed io penso proprio di sì, purtroppo, quei valori e quei principi etici e morali che dovrebbero essere insiti e propri di ogni onesto cittadino. Come ringrazio gli uomini e le donne appartenenti alle istituzioni tutte dello stato italiano e della regione Abruzzo, presenti e non, che ispirati da sacrosanti principi costituzionali e di legalità, quotidianamente, nello svolgere il proprio dovere, in modo “indipendente, terzo ed imparziale”, dovrebbero (il condizionale è d’obbligo, purtroppo e me ne scuso!) Rendere giustizia alla memoria di coloro che li hanno preceduti ed alla dignità delle genti che dovrebbero rappresentare. Scusate per la mia sincerità, ma in questo momento mi viene alla mente “La leggenda del porto delle nebbie”, che poi, secondo il mio modesto parere, tanto leggenda non è, come ho potuto apprendere nel libro “Il caso Genchi. Storia di un uomo in balia dello stato” alle pagine 656 e seguenti. Come altresì mi viene alla mente in modo del tutto personale e discrezionale, la leggenda, ancora da scrivere, di qualche “porticciolo delle nebbie di provincia ed i relativi attraccatori…purtroppo”. A proposito, il libro, “Il caso Genchi”, è stato acquistato all’uscita ad un prezzo ridotto rispetto a quello reale, perché ci e’ stato permesso grazie al Dr. Genchi che ha rinunciato ai suoi compensi/diritti. Voglio ricordare le parole del giudice Dr. Paolo Borsellino: “parlatene della mafia, in televisione, sui giornali, però parlatene della mafia”. Aggiungo io, umilmente, oggi abbiamo cercato di parlarne, con la speranza di averlo fatto, tutti assieme, nessuno escluso, nel modo migliore e più opportuno, in virtù anche e soprattutto, delle condizioni oggettive e soggettive degli intervenuti tutti, dei propri vissuti e delle proprie storie personali di ognuno di noi. Vi racconto, non certamente per sminuire quanto detto al convegno, ma per rendere al meglio un sacrosanto principio di vita comune, una massima dialettale popolare che era di moda negli anni 70 a Casoli e che mi torna molto alla mente di questi tempi. All’indomani di fatti di cronaca giudiziaria: corruzioni, concussioni, truffe, falso in atto pubblico, diffamazioni (quelle vere non quelle create ad hoc!), appropriazioni indebite, evasione ed elusione fiscale, truffe aggravate ai danni dello Stato, ed oggi alla Comunità Europea, del sistema bancario, false fatturazioni, ricorso abusivo al credito bancario, riciclaggio, false comunicazioni sociali, dichiarazioni infedeli, e per concludere, non per importanza, associazione a delinquere, in poche parole, tutte attività poco nobili e degne delle mafie dei colletti bianchi, a livello, nazionale e soprattutto locale ove ce ne fossero. Come dicevo, quell’umile ed onesto cittadino, seppur semplice, andava ripetendo ad alta voce per Casoli: “...scippe, scippe, lazzaròne armìtte le suòlde a lu pòste, cà la robbe té le pàdrune…” Tradotto per i non addetti ai lavori dialettali: “ruberie, ruberie, delinquente rimetti i soldi a posto che le cose hanno i loro legittimi proprietari”. Mi chiedo e vi chiedo e cercate di rifletterci sopra, che fine hanno fatto le centinaia e centinaia di milioni di euro di finanziamenti pubblici, sotto le varie forme, Docup, Fas, Por-Fers 2007-2013, ricevuti e da ricevere dalle aziende dell’Abruzzo e, nella fattispecie della Provincia di Chieti, che sarebbero serviti a creare ricchezza (aggiungo io: di chi?), del territorio ed occupazione stabile e definitiva, (aggiungo io: quando?), dei tanti lavoratori precari, padri e madri di famiglie risbattuti dall’oggi al domani per strada? Quando è misero e ridicolo assistere oggigiorno a taluni comportamenti dettati, a volte, da delirio dell’onnipotenza al fine di perseguire solo potere e profitto a discapito dell’onestà, della coerenza, della moralità. Un grazie di cuore ed un abbraccio ideale a tutti voi, ancor più a chi ci ascolta ed osserva da lassù. Massimiliano Travaglini |
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