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La decomposizione della società dei consumi devasta le nostre vallate

La decomposizione della società

Molte discariche abusive sono nascoste in zone verdi d’elevata qualità ambientale

Un comitato spontaneo di cittadini delle Valli del Sangro Aventino, al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica e coinvolgere le istituzioni, si è costituito per pulire e denunciare i rifiuti abusivamente abbandonati nella vallata del Rio Secco e zone limitrofe. L'operazione di pulizia continuerà anche nei prossimi giorni a partire da domenica 10 settembre nella discarica più grande in località "Scalelle" di Altino.

A cura di Maria C. Ricci per ilpiccolodabruzzo.it

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   La giornata ecologica del 27 agosto 2006, organizzata dal Comitato Spontaneo di Cittadini delle Valli del Sangro Aventino, al fine di denunciare e rimuovere tutta l'immondizia accumulata in decenni di trascuratezza e indifferenza, in un’area di Interesse Comunitario che si estende sul territorio di Altino, Casoli, Gessopalena e Roccascalegna (Zona SIC n. IT7140117 - Ginepreti a Juniperus macrocarpa e Gole del Torrente Rio Secco - vedi la mappa»), si è svolta grazie all'impegno di privati cittadini provenienti dai comuni interessati, che, rimboccandosi le maniche, hanno avuto la forza ed il coraggio di avventurarsi nei pericolosi dirupi che fiancheggiano le strade utilizzate da molti anni anche come accesso alle discariche abusive.
Un valido contributo è giunto dal Consorzio Comprensoriale Smaltimento Rifiuti di Lanciano, che ha supportato con le proprie strutture lo smaltimento finale del materiale raccolto. Lodevole è stato anche l'impegno dei ragazzi delle scuole medie di Roccascalegna, che hanno saputo ripulire in maniera minuziosa l'area a loro assegnata. L'impegno garantito dai Comuni interessati, si è concretizzato unicamente con la messa a disposizione di due pale meccaniche e un solo conduttore. Tutti gli altri mezzi, attrezzi e accessori necessari per la rimozione dei rifiuti ingombranti, appartenevano ai singoli privati. Erano presenti sul posto, anche tre amministratori e Legambiente di Lanciano che ha assistito alla pulizia di una delle discariche meno ampie in località “Piane”, lungo il tratto stradale che collega Torricella a Roccascalegna. Qualcun altro invece, ha saputo approfittare della generosità e del duro lavoro dei cittadini, per depositare rifiuti provenienti da tutt'altra parte, nei containers messi a disposizione unicamente per ripulire le discariche abusive. I volontari impegnati nella pulitura della vallata del Rio Secco e zone limitrofe, si sono trovati di fronte a delle discariche più grandi del previsto. Solo scendendo giù per le ripide scarpate, infatti,  hanno potuto costatare la reale situazione che si è aggravata enormemente in questi ultimi anni. Gomme, marmitte, autoradio e batterie d’auto, lavatrici, fornelli, frigoriferi, tubi catodici, ventilatori, sanitari e perfino una "Vespa" degli anni '50! Poi ancora, numerosi oggetti in metallo, vetro, plastica, materiale di risulta edile e altri rifiuti ingombranti di ogni tipo.
   Alto è il rischio in termine di salute pubblica e d’inquinamento ambientale, per la presenza di acidi, fosfori, grassi inquinanti, cromo, cadmio, piombo, ritardanti di fiamma, nichel e tante altre sostanze pericolose e cancerogene che si trovano nelle parti provenienti dalle auto, nei materiali plastici e nei vecchi elettrodomestici. Numerosi, infatti, sono gli oggetti inquinanti presenti nelle discariche in questione, come le batterie d’auto, le TV ed i frigoriferi trovati insieme agli altri rifiuti. Sempre in termini di salute, alto è stato il rischio anche di chi ha partecipato all'operazione di pulizia, soprattutto nella discarica più ampia, che si trova sul territorio di Altino in località “Scalelle” e che si estende su un tratto di bosco lungo circa 500 m e profondo una sessantina di metri.
  Anche in località “Grottarimposta” di Casoli, in piena zona SIC, il recupero dei rifiuti, costituiti soprattutto da elettrodomestici, è stato molto difficoltoso e rischioso. In una delle zone più belle e incontaminate del territorio, domenica scorsa sono stati recuperati numerosi tubi catodici e frigoriferi, abbandonati da decenni giù per un ripido dirupo. Tuttavia, l'operazione di pulizia non è stata terminata, bisognerà lavorarci almeno per un'altra giornata intera, sempre con l'aiuto di volontari e con l'ausilio di mezzi meccanici. Purtroppo le discariche nascono proprio nei posti ad alto valore ambientale e questo per il fatto che spesso, le aree intatte, si trovano nelle zone più nascoste e sfuggono a qualsiasi genere di controllo.
Nella grande discarica in località “Scalelle”, che si trova lungo un tratto di strada chiamata “strada dell’Acea” che collega la C.da Fontacciaro alla Provinciale Roccascalegna-Altino all’altezza dei “Colli di Altino”, si tornerà a lavorare domenica 10 settembre. Sarà stabilita una data anche per continuare a pulire la discarica abusiva di “Grottarimposta” in Casoli.
   Tutto dovrà svolgersi con la partecipazione di numerosi cittadini volontari e con un contributo più sostanziale delle amministrazioni locali. Queste giornate ecologiche, infatti, non sono finalizzate solo alla liberazione delle nostre scarpate dalla sporcizia, ma hanno anche lo scopo di sensibilizzare e denunciare alle istituzioni ed alle autorità competenti, una realtà che spesso loro stessi faticano a percepire come grave fenomeno di degrado ambientale, se tutto tornerà nel dimenticatoio, i cittadini volontari avranno bonificato inutilmente le discariche e i nostri luoghi saranno restituiti ed abbandonati nelle mani dei soliti irresponsabili.
Si spera che almeno questa volta, gli Enti locali, prendano definitivamente seri provvedimenti per arrestare la crescita di un fenomeno avviato decine d’anni fa e che provvedano loro stessi a continuare l’opera di bonifica delle discariche, oppure a far ripulire (ordinando ai proprietari il ripristino dei luoghi), tutte le discariche abusive individuate e/o segnalate dai cittadini. Non dimentichiamoci che prelevare i rifiuti da una discarica per trasportarli in un'altra autorizzata, ha un costo che grava sulla collettività, è meglio dunque vigilare prima, ricorrendo ad efficaci sistemi di controllo, piuttosto che spendere dei soldi dopo.

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Inserito da Carmen il 31/08/2006 alle ore 14:00:00 - sez. Ambiente - visite: 8553