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Sentiero della Libertà 2012: la relazione finale a cura dell'Associazione Culturale “Il Sentiero della Libertà”

Sentiero della Libertà 2012: la relazione finale a cura dell'Associazione Culturale “Il Sentiero della Libertà”

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Anche la XII edizione, appena conclusa, si è rivelata un’esperienza bella, interessante, avvincente. Lo hanno detto e scritto molti partecipanti. Uno studente di Brescia, dell’ITC Abba-Ballini, che vi ha partecipato insieme a 40 compagni di scuola, scrive:
Buongiorno profé, le scrivo per ringraziarla di averci dato la possibilità di provare un’esperienza speciale quale il sentiero della libertà. Sono rimasto molto colpito da questa avventura e sarei pronto a ripartire subito! Congratulazioni a lei che ha tenuto duro nonostante tutti i problemi sorti, grazie. In secondo luogo volevo sapere se l'anno prossimo potrò avere ancora la possibilità di partecipare all'evento nonostante sarò in 5a!

E la Prof.ssa Luisa Restivo, che li ha accompagnati, ha scritto:
«E' la seconda mia esperienza al "Sentiero della libertà", ma la prima insieme agli studenti della mia scuola. Ne conoscevo pochi, solo tre, miei ex alunni del biennio, gli altri sono tutti del triennio, non delle mie classi, non li conoscevo. La sera a Campo di Giove ero già innamorata di tutti, anche dei rompistorie. Vivere il Sentiero con loro ha tutto un altro sapore; la passione per quello che si sta facendo e per il senso che l'esperienza dà a se stessi e alla propria vita, viene moltiplicata dalla osservazione di ciò che i ragazzi percepiscono, assorbono e rimandano a noi, che siamo i loro punti di riferimento adulto. Sentir dire ai ragazzi, sul treno del ritorno, per di più in un viaggio travagliato, in cui alcuni stanno poco bene per un finale inaspettato, ma assolutamente possibile: "Allora chi di voi ci torna l'anno prossimo con me?" e vedere tante mani alzate, non può che rendermi sempre più convinta che qui sta il sale della vita.»

Silvia Fasciolo, del Convitto Nazionale di Roma, scrive:
«Cara Adelaide, la partecipazione a 11 edizioni della marcia da parte mia e della mia scuola mi convince ogni anno di più della bontà assoluta di questa iniziativa per il suo alto valore formativo che si trasmette e si consolida di anno in anno: i ragazzi sono sempre entusiasti e testimoni convinti della marcia presso i loro compagni e anche i docenti che si sono avvicendati insieme a me in questi anni hanno sempre sostenuto e difeso presso i colleghi la positività di questa esperienza come strumento di educazione alla cittadinanza, alla solidarietà, all'amicizia, al recupero del senso autentico della storia del nostro paese. Anche un piccolo incidente di percorso come quello che si è verificato quest'anno alla fine del percorso non intacca minimamente la ricchezza dell'esperienza di cui ciascuno può godere grazie anche a tutto il prezioso e complesso lavoro organizzativo di cui vi siamo molto grati. Questa volta in particolare avete retto egregiamente il carico dei 700 partecipanti in modo tale che chi è veterano come noi non abbia sentito differenze se non nel riconoscere sui sentieri un serpentone umano più lungo e allegro del solito

E Laura Vavassori, insegnante di Brescia, sottolinea: «Il sentiero della libertà è un'esperienza unica di vita comune, fatta con il cuore, i muscoli, il sudore e la passione di condividere ciò che ci accumuna tutti: il cammino su questa bella terra. Un cammino di pace, di speranza, di libertà che perciò non può mai dimenticarsi di colui o di colei che ci cammina accanto come dell'esempio di chi ci ha preceduti perché oggi possiamo vivere nel rispetto della libertà. E' un percorso duro, impervio, come lo è la vita, ma pieno di passione e di entusiasmo. La passione in primo luogo
di tutti i volontari che ci hanno accolto, ci hanno nutrito, ci hanno accompagnato con amore sul sentiero, sempre pronti a intervenire per soccorrere chi aveva bisogno di aiuto o semplicemente di sostegno. L'organizzazione è stata perfetta: "impressionante" sarebbe il termine esatto, se non che oggi è un aggettivo inflazionato dalla politica. Grazie, grazie e ancora grazie per il vostro lavoro che ci dà speranza e fiducia per il futuro. Arrivederci sicuramente per l'anno prossimo.»

E, infine, il prof. dr. Carlo Alicandri Ciufelli, che con la consorte e altri amici ha partecipato ai tre giorni della Marcia, ha siglato: “Al ritorno dalla edizione 2012 un grazie agli organizzatori e anche a tutti quelli che hanno condiviso con me i tre fantastici giorni. Al 2013!

Alla partenza, venerdì 27 aprile, sono presenti 474 marciatori, di cui 161 del Liceo Scientifico Fermi di Sulmona, 44 provenienti dal Liceo Classico di Cuneo, 41 dal Liceo Scientifico Galilei di Pescara, 40 dall’ITC di Brescia, 20 dal Convitto nazionale di Roma, 15 dal Liceo Scientifico di Castel di Sangro, 21 dal Liceo Scientifico Federico Caffè di Roma, 54 da varie scuole superiori di Sulmona, 26 studenti universitari da Milano, Roma, e altri da Firenze, Bologna, Ortona. Un piccolo gruppo di stranieri provenienti dall’Inghilterra e dall’Olanda.

Il personale di assistenza è formato dalle seguenti organizzazioni: CRI sez di Sulmona, Campo di Giove e Palena; Protez. Civile : Sulmona, Campo di Giove, Sangro-Aventino e Val Trigno di Casoli; AGESCI e MASCI; CAI sez. di Sulmona e Lanciano; Folletti del Morrone; Soccorso Alpino della Guardia di Finanza; Corpo Forestale dello Stato; Polizia Provinciale; Esercito; Granatieri di Sardegna sez. di Sulmona; Polizia Penitenziaria (con la sede della scuola che ha ospitato ben 110 persone); 10 docenti del Liceo Scientifico Fermi di Sulmona; 44 volontari per distribuzione acqua, vitto, trasporto zaini, montaggio tende; Pro-loco di Campo di Fano e Pro-loco di Taranta Peligna; Carabinieri. Sotto l’aspetto sanitario, il dr. Maurizio Balassone, che partecipa come marciatore si rende disponibile per eventuali interventi di assistenza medica. Anche il dr. Carlo Alicandri Ciufelli offre la propria disponibilità. Un terzo medico, il dr. Franco Di Girolamo, marito della presidente dell’Associazione, dott.ssa Maria Rosaria La Morgia, si presta a mettere a servizio la sua professionalità.

La sfilata iniziale, che si snoda dopo il raduno presso la sede del Liceo Scientifico di Sulmona, dopo la consegna del materiale e il deposito degli zaini da parte dei marciatori, viene aperta dalla piccola banda degli studenti del Liceo, dai rappresentanti delle istituzioni e dagli striscioni delle scuole e dell’Associazione.
A piazza XX Settembre, sul palco precedentemente allestito, prendono la parola l’assessore Lorenzo Fusco del Comune di Sulmona, il preside del Liceo Scientifico Fermi prof. Massimo Di Paolo, la presidente dell’Associazione “Il sentiero della libertà/Freedom Trail” Maria Rosaria La Morgia, alcuni studenti in rappresentanza dei gruppi partecipanti e la prof.ssa Adelaide Strizzi, vice presidente dell’Associazione e responsabile organizzativa della Marcia.

Al termine dei saluti e delle raccomandazioni, la colonna dei marciatori si protende lungo corso Ovidio e verso porta Napoli. Un sole cocente accompagna i marciatori muniti di zainetto e di cappellino bianco con il logo del “Sentiero”. Si attraversano le stradine di città e di campagna fino al sentiero che si inerpica sulla montagna e che conduce a Campo di Giove. Prima sosta e rifornimento di acqua potabile in bottiglie di plastica. Tra le ore tredici e le quattordici sosta per il pranzo a sacco sotto l’ombra delle piante secolari. Alle sedici arrivo all’entrata del paese di Campo di Giove e accoglienza da parte del sindaco, Vittorio Di Iorio, del parroco don Oliviero Liberatore, della banda del paese e della popolazione riunita in piazza. La cerimonia davanti al monumento ai caduti con la deposizione della corona e con l’intervento del sindaco, che si ricollega e approfondisce le sue parole pubblicate sul “Quaderno di Viaggio”, è uno dei momenti toccanti della Marcia. Finita la cerimonia ci si dirige verso il Camping “Orsa minore”, dove sono già state approntate le tende. Il tempo è splendido. La cima della Maiella, monte Amaro, domina il paesaggio. Assegnazione delle tende, doccia, momenti di relax, incontri tra vecchi e nuovi amici.

Alle ore venti, sotto un tendone da centinaia di posti a sedere, viene distribuita la cena. I primi ragazzi escono soddisfatti per il cibo, buono e abbondante, servito dai volontari. Anche la neopresidente dell’Associazione, Maria Rosaria La Morgia, che ha seguito i vari momenti della Marcia un po’ a piedi e un po’ in auto con il marito, distribuisce la cena ai partecipanti. In poco più di un’ora la cena viene servita per tutti. La prima giornata si conclude con la musica in piazza.
Per molti partecipanti adulti, che ne hanno fatto richiesta, il pernottamento ha luogo presso i vari alberghi del famoso paese turistico.

Al mattino di sabato 28 aprile, colazione per tutti al camping, distribuzione del pranzo a sacco, sfilata per il paese e inizio della salita verso il Guado di Coccia. Cielo tersissimo, aria fresca e sole più tenue del giorno precedente. La carovana che si incammina sulla montagna appare come una lunga striscia multicolore. Si sale insieme, a passo lento, per non interrompere la fila. Poco più di due ore di salita, a volte durissima, ma senza ostacoli pericolosi. Al Guado arrivano quasi tutti intorno alle ore tredici. Riposo sul vasto prato e consumazione del pranzo. C’è ancora un po’ di neve tra la Maiella e il Porrara.
Alle quattordici circa, grande raduno intorno al cippo che ricorda l’uccisione di Ettore De Corti, giovane tenente italiano di Udine, caduto mentre cercava di raggiungere gli Alleati. Nel testo del sindaco di Campo di Giove, Vittorio Di Iorio, sul “Quaderno di Viaggio 2012”, viene ricordata la figura di Ettore De Corti e la sua testimonianza di “martire per la libertà”. Al suono di tromba del silenzio, tutti i marciatori si stringono intorno alla lapide, mentre due ragazzi depositano una piccola corona di fiori, come gesto di riconoscenza. Il professor Mario Setta, dell’Associazione, ricorda brevemente il fatto di sangue, avvenuto in quel luogo il 18 ottobre 1943. Anche il professore e onorevole Giovanni Bachelet, presidente onorario dell’Associazione, rivolge parole di riflessione e di invito all’impegno civile e politico per costruire solide basi alla democrazia. Terminata la breve e toccante cerimonia, si scende verso Palena. Una discesa lunga e snervante, ma con la vista d’un panorama mozzafiato.

La traversata del 24-25 marzo 1944, alla quale prese parte Carlo Azeglio Ciampi, non seguì lo stesso percorso, ma si diresse più a nord-est, come è scritto nel Diario (cfr. “Il sentiero della libertà. Un libro della memoria con Carlo Azeglio Ciampi”, a cura del Liceo Scientifico Statale Fermi di Sulmona, Laterza 2003), scendendo quindi a Taranta Peligna, per evitare di cadere nelle mani dei tedeschi che si trovavano ancora a Palena.
Verso le diciassette ci si ritrova sulla strada asfaltata che da Palena conduce ai piedi della Grotta del Cavallone e al Sacrario della Brigata Maiella di Taranta Peligna. Dopo più di un’ora di cammino su strada asfaltata, si giunge al Sacrario. Il sindaco, Marcello Di Martino, e i rappresentanti dell’Amministrazione accolgono la lunga carovana in questo luogo straordinariamente bello e profondamente emozionante. La cerimonia di commemorazione dei 54 caduti della Brigata Maiella e delle sue gesta eroiche per liberare l’Italia ha inizio con le parole del sindaco e con la benedizione della lapide, affissa sulla roccia per tramandare la memoria di questa XII edizione del Sentiero della Libertà. L’intervento di Franco Contucci, figlio di Amleto, caduto in battaglia con la Brigata Maiella, crea momenti di grande emozione, quando legge tra le lacrime e la voce spezzata, la lettera inviata alla madre con la notizia della morte del marito. Conclusa la cerimonia e lasciato il luogo del Sacrario, i marciatori scendono a Taranta Peligna per la sistemazione nei luoghi di pernottamento e la consumazione della cena. Durante la cena preparata dai volontari di Taranta e dai collaboratori dell’Associazione, un complesso musicale allieta la serata.

Al mattino di domenica, 29 aprile, la colazione è servita, come la cena, sotto il tendone allestito in piazza. Vengono distribuite le buste col cibo e bottiglia d’acqua e ci si incammina lungo il fiume Aventino. Il sindaco, Marcello Di Martino, si mette in cammino con i marciatori. Tempo buono e percorso agevole, anche se lungo e spesso su strada asfaltata. Arrivati al camping “Ciclone” sulla riva dell’Aventino, sosta e pranzo sotto gli alberi. Qualche ragazzo comincia a sentire la fatica: una ragazza cinese, della scuola di Brescia, con i piedi doloranti viene trasportata in auto fino a Casoli. Si riparte verso le quattordici, costeggiando il lago di Casoli e arrivando verso le diciassette al campo sportivo di Casoli. Sosta sugli spalti per un breve riposo e ripresa della marcia per la sfilata conclusiva. Il sindaco, Sergio De Luca, con i sindaci del circondario e i rispettivi gonfaloni, preceduti dal complesso bandistico di Casoli, precede la sfilata accanto alla presidente dell’Associazione, Maria Rosaria La Morgia, la vice presidente Adelaide Strizzi, il presidente onorario Giovanni Bachelet e i rappresentanti delle Istituzioni pubbliche. Al monumento ai Caduti si procede alla deposizione della corona, con l’esecuzione e il canto di “Fratelli d’Italia”.
La sfilata prosegue, soffermandosi in piazza della Brigata Maiella, lungo le vie centrali di Casoli fino alla piazza dove si conclude la manifestazione e sono pronti i tavoli per la cena.

Sul palco, il sindaco di Casoli, Sergio De Luca, esprime parole di incoraggiamento per le prossime edizioni e di ringraziamento per questa XII edizione del Sentiero con un numero di partecipanti superiore alle precedenti edizioni. La dott.ssa Maria Rosaria La Morgia, in qualità di neo-presidente dell’Associazione, che ha seguito momento per momento l’itinerario della Marcia, ringrazia ed elogia i marciatori per aver offerto una testimonianza di grande civiltà, nel ricordo d’un passato che deve essere lezione di democrazia partecipata. Due studenti esprimono le loro valutazioni sull’esperienza vissuta: Lorenzo Perotti, del Liceo Classico Silvio Pellico di Cuneo, si dice contento e soddisfatto per una esperienza che ha più volte ripetuto e che lo ha arricchito di conoscenze storico-ambientali e di amicizie con studenti di varie parti d’Italia. Lorenzo Flavio dell’ITC di Brescia, che per la prima volta ha partecipato al “Sentiero della Libertà”, si dice entusiasta dell’esperienza e pronto a ripeterla altre volte, avendo sì sofferto per la fatica ma felice di aver superato la prova. A conclusione, la prof.ssa Adelaide Strizzi rivolge a tutti, marciatori, collaboratori, sostenitori, il suo più sentito ringraziamento, confidando nella collaborazione delle “nuove forze” (new-entry), dal momento che non rivestirà più, perché in pensione, il ruolo di vice-preside del Liceo, anche se resterà vice-presidente dell’Associazione.

Al termine della manifestazione, alcuni giovani manifestano un certo malessere intestinale. Interviene la CRI, sotto il coordinamento del Dr. Franco Di Girolamo. Si provvede subito ad accompagnare i giovani al pronto intervento di Casoli. L’organizzazione cerca di sostenere i ragazzi che avvertono malori e contemporaneamente punta ad accelerare la partenza dei 10 pullman per il ritorno a Sulmona. L’episodio, che inizialmente preoccupa lo staff dell’Organizzazione, si risolve grazie alla professionalità di coloro che intervengono: dal personale del Pronto soccorso al sindaco di Casoli, Dr. Sergio De Luca; dalla disponibilità della CRI e della Protezione Civile di Casoli all’operato dei collaboratori per riportare tutti a casa. Purtroppo la notizia del malore rimbalza sui mass-media, anche se non riesce ad oscurare nell’animo dei circa 700 partecipanti l’idea che si è trattato della “più bella edizione del Sentiero della libertà/Freedom Trail”.

Mercoledì 2 maggio ha luogo la consegna delle borse di studio intitolate a “Roberto Cicerone”. Come ormai da diversi anni, la cerimonia nell’aula magna del Liceo Scientifico Fermi di Sulmona, rappresenta non solo un momento per ricordare i protagonisti della “Resistenza Umanitaria”, ai quali il “Quaderno di viaggio” di quest’anno rivolge particolare attenzione, ma anche l’occasione per una riflessione sullo svolgimento della Marcia. Alla presenza del vice-presidente del consiglio comunale di Sulmona, Luciano Marinucci, che esprime parole di incoraggiamento per la manifestazione, il prof. Mario Setta delinea la figura di Roberto Cicerone, nel contesto della guerra a Sulmona, notando come la “Borsa di studio Roberto Cicerone” intende sollecitare i giovani alla realizzazione della Solidarietà, fondamento della convivenza civile. La prof.ssa Adelaide Strizzi, in qualità di vice preside del Liceo e vice presidente dell’Associazione, ripercorre idealmente le varie tappe della Marcia di quest’anno, descrivendone i vari aspetti e concludendo con un ringraziamento e un plauso ai partecipanti. Vengono premiati gli studenti: Martina Giraudo del Liceo Classico “Silvio Pellico” di Cuneo, Jenny Federico e Antonio De Capite Mancini del Liceo Scientifico Fermi di Sulmona. Infine, alla presenza del rappresentante dell’Ambasciata Britannica, Mr. Barnes, viene consegnata una targa in memoria della prof.ssa Rosalba Borri: «L’Associazione Culturale “Il Sentiero della Libertà/Freedom Trail” con sede nel Liceo Scientifico Statale Fermi di Sulmona, memore del fondamentale contributo culturale e operativo nella creazione e realizzazione della Marcia Internazionale Il Sentiero della Libertà/Freedom Trail/Freiheitsweg/Chemin de la Liberté ricorda Rosalba Borri Marinucci, madre amorevole e docente esemplare
 

Ass. Cult. “Il Sentiero della Libertà/Freedom Trail”

Inserito da Redazione il 11/05/2012 alle ore 16:52:56 - sez. Eventi - visite: 3557