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Anche la XII edizione, appena conclusa, si è rivelata un’esperienza
bella, interessante, avvincente. Lo hanno detto e scritto molti
partecipanti. Uno studente di Brescia, dell’ITC Abba-Ballini, che vi ha
partecipato insieme a 40 compagni di scuola, scrive:
“Buongiorno profé, le scrivo per ringraziarla di averci dato la
possibilità di provare un’esperienza speciale quale il sentiero della
libertà. Sono rimasto molto colpito da questa avventura e sarei pronto a
ripartire subito! Congratulazioni a lei che ha tenuto duro nonostante
tutti i problemi sorti, grazie. In secondo luogo volevo sapere se l'anno
prossimo potrò avere ancora la possibilità di partecipare all'evento
nonostante sarò in 5a!”
E la Prof.ssa Luisa Restivo, che li ha accompagnati, ha scritto:
«E' la seconda mia esperienza al "Sentiero della libertà", ma la prima
insieme agli studenti della mia scuola. Ne conoscevo pochi, solo tre,
miei ex alunni del biennio, gli altri sono tutti del triennio, non delle
mie classi, non li conoscevo. La sera a Campo di Giove ero già
innamorata di tutti, anche dei rompistorie. Vivere il Sentiero con loro
ha tutto un altro sapore; la passione per quello che si sta facendo e
per il senso che l'esperienza dà a se stessi e alla propria vita, viene
moltiplicata dalla osservazione di ciò che i ragazzi percepiscono,
assorbono e rimandano a noi, che siamo i loro punti di riferimento
adulto. Sentir dire ai ragazzi, sul treno del ritorno, per di più in un
viaggio travagliato, in cui alcuni stanno poco bene per un finale
inaspettato, ma assolutamente possibile: "Allora chi di voi ci torna
l'anno prossimo con me?" e vedere tante mani alzate, non può che
rendermi sempre più convinta che qui sta il sale della vita.»
Silvia Fasciolo, del Convitto Nazionale di Roma, scrive:
«Cara Adelaide, la partecipazione a 11 edizioni della marcia da parte
mia e della mia scuola mi convince ogni anno di più della bontà assoluta
di questa iniziativa per il suo alto valore formativo che si trasmette e
si consolida di anno in anno: i ragazzi sono sempre entusiasti e
testimoni convinti della marcia presso i loro compagni e anche i docenti
che si sono avvicendati insieme a me in questi anni hanno sempre
sostenuto e difeso presso i colleghi la positività di questa esperienza
come strumento di educazione alla cittadinanza, alla solidarietà,
all'amicizia, al recupero del senso autentico della storia del nostro
paese. Anche un piccolo incidente di percorso come quello che si è
verificato quest'anno alla fine del percorso non intacca minimamente la
ricchezza dell'esperienza di cui ciascuno può godere grazie anche a
tutto il prezioso e complesso lavoro organizzativo di cui vi siamo molto
grati. Questa volta in particolare avete retto egregiamente il carico
dei 700 partecipanti in modo tale che chi è veterano come noi non abbia
sentito differenze se non nel riconoscere sui sentieri un serpentone
umano più lungo e allegro del solito.»
E Laura Vavassori, insegnante di Brescia, sottolinea: «Il sentiero della
libertà è un'esperienza unica di vita comune, fatta con il cuore, i
muscoli, il sudore e la passione di condividere ciò che ci accumuna
tutti: il cammino su questa bella terra. Un cammino di pace, di
speranza, di libertà che perciò non può mai dimenticarsi di colui o di
colei che ci cammina accanto come dell'esempio di chi ci ha preceduti
perché oggi possiamo vivere nel rispetto della libertà. E' un percorso
duro, impervio, come lo è la vita, ma pieno di passione e di entusiasmo.
La passione in primo luogo
di tutti i volontari che ci hanno accolto, ci hanno nutrito, ci hanno
accompagnato con amore sul sentiero, sempre pronti a intervenire per
soccorrere chi aveva bisogno di aiuto o semplicemente di sostegno.
L'organizzazione è stata perfetta: "impressionante" sarebbe il termine
esatto, se non che oggi è un aggettivo inflazionato dalla politica.
Grazie, grazie e ancora grazie per il vostro lavoro che ci dà speranza e
fiducia per il futuro. Arrivederci sicuramente per l'anno prossimo.»
E,
infine, il prof. dr. Carlo Alicandri Ciufelli, che con la
consorte e altri amici ha partecipato ai tre giorni della Marcia, ha
siglato: “Al ritorno dalla edizione 2012 un grazie agli organizzatori
e anche a tutti quelli che hanno condiviso con me i tre fantastici
giorni. Al 2013!”
Alla partenza, venerdì 27 aprile, sono presenti 474 marciatori, di cui
161 del Liceo Scientifico Fermi di Sulmona, 44 provenienti dal Liceo
Classico di Cuneo, 41 dal Liceo Scientifico Galilei di Pescara, 40
dall’ITC di Brescia, 20 dal Convitto nazionale di Roma, 15 dal Liceo
Scientifico di Castel di Sangro, 21 dal Liceo Scientifico Federico Caffè
di Roma, 54 da varie scuole superiori di Sulmona, 26 studenti
universitari da Milano, Roma, e altri da Firenze, Bologna, Ortona. Un
piccolo gruppo di stranieri provenienti dall’Inghilterra e dall’Olanda.
Il personale di assistenza è formato dalle seguenti organizzazioni: CRI
sez di Sulmona, Campo di Giove e Palena; Protez. Civile : Sulmona, Campo
di Giove, Sangro-Aventino e Val Trigno di Casoli; AGESCI e MASCI; CAI
sez. di Sulmona e Lanciano; Folletti del Morrone; Soccorso Alpino della
Guardia di Finanza; Corpo Forestale dello Stato; Polizia Provinciale;
Esercito; Granatieri di Sardegna sez. di Sulmona; Polizia Penitenziaria
(con la sede della scuola che ha ospitato ben 110 persone); 10 docenti
del Liceo Scientifico Fermi di Sulmona; 44 volontari per distribuzione
acqua, vitto, trasporto zaini, montaggio tende; Pro-loco di Campo di
Fano e Pro-loco di Taranta Peligna; Carabinieri. Sotto l’aspetto
sanitario, il dr. Maurizio Balassone, che partecipa come marciatore si
rende disponibile per eventuali interventi di assistenza medica. Anche
il dr. Carlo Alicandri Ciufelli offre la propria disponibilità. Un terzo
medico, il dr. Franco Di Girolamo, marito della presidente
dell’Associazione, dott.ssa Maria Rosaria La Morgia, si presta a mettere
a servizio la sua professionalità.
La sfilata iniziale, che si snoda dopo il raduno presso la sede del
Liceo Scientifico di Sulmona, dopo la consegna del materiale e il
deposito degli zaini da parte dei marciatori, viene aperta dalla piccola
banda degli studenti del Liceo, dai rappresentanti delle istituzioni e
dagli striscioni delle scuole e dell’Associazione.
A piazza XX Settembre, sul palco precedentemente allestito, prendono la
parola l’assessore Lorenzo Fusco del Comune di Sulmona, il preside del
Liceo Scientifico Fermi prof. Massimo Di Paolo, la presidente
dell’Associazione “Il sentiero della libertà/Freedom Trail” Maria
Rosaria La Morgia, alcuni studenti in rappresentanza dei gruppi
partecipanti e la prof.ssa Adelaide Strizzi, vice presidente
dell’Associazione e responsabile organizzativa della Marcia.
Al termine dei saluti e delle raccomandazioni, la colonna dei marciatori
si protende lungo corso Ovidio e verso porta Napoli. Un sole cocente
accompagna i marciatori muniti di zainetto e di cappellino bianco con il
logo del “Sentiero”. Si attraversano le stradine di città e di campagna
fino al sentiero che si inerpica sulla montagna e che conduce a Campo di
Giove. Prima sosta e rifornimento di acqua potabile in bottiglie di
plastica. Tra le ore tredici e le quattordici sosta per il pranzo a
sacco sotto l’ombra delle piante secolari. Alle sedici arrivo
all’entrata del paese di Campo di Giove e accoglienza da parte del
sindaco, Vittorio Di Iorio, del parroco don Oliviero Liberatore, della
banda del paese e della popolazione riunita in piazza. La cerimonia
davanti al monumento ai caduti con la deposizione della corona e con
l’intervento del sindaco, che si ricollega e approfondisce le sue parole
pubblicate sul “Quaderno di Viaggio”, è uno dei momenti toccanti della
Marcia. Finita la cerimonia ci si dirige verso il Camping “Orsa minore”,
dove sono già state approntate le tende. Il tempo è splendido. La cima
della Maiella, monte Amaro, domina il paesaggio. Assegnazione delle
tende, doccia, momenti di relax, incontri tra vecchi e nuovi amici.
Alle ore venti, sotto un tendone da centinaia di posti a sedere, viene
distribuita la cena. I primi ragazzi escono soddisfatti per il cibo,
buono e abbondante, servito dai volontari. Anche la neopresidente
dell’Associazione, Maria Rosaria La Morgia, che ha seguito i vari
momenti della Marcia un po’ a piedi e un po’ in auto con il marito,
distribuisce la cena ai partecipanti. In poco più di un’ora la cena
viene servita per tutti. La prima giornata si conclude con la musica in
piazza.
Per molti partecipanti adulti, che ne hanno fatto richiesta, il
pernottamento ha luogo presso i vari alberghi del famoso paese
turistico.
Al mattino di sabato 28 aprile, colazione per tutti al camping,
distribuzione del pranzo a sacco, sfilata per il paese e inizio della
salita verso il Guado di Coccia. Cielo tersissimo, aria fresca e sole
più tenue del giorno precedente. La carovana che si incammina sulla
montagna appare come una lunga striscia multicolore. Si sale insieme, a
passo lento, per non interrompere la fila. Poco più di due ore di
salita, a volte durissima, ma senza ostacoli pericolosi. Al Guado
arrivano quasi tutti intorno alle ore tredici. Riposo sul vasto prato e
consumazione del pranzo. C’è ancora un po’ di neve tra la Maiella e il
Porrara.
Alle quattordici circa, grande raduno intorno al cippo che ricorda
l’uccisione di Ettore De Corti, giovane tenente italiano di Udine,
caduto mentre cercava di raggiungere gli Alleati. Nel testo del sindaco
di Campo di Giove, Vittorio Di Iorio, sul “Quaderno di Viaggio 2012”,
viene ricordata la figura di Ettore De Corti e la sua testimonianza di
“martire per la libertà”. Al suono di tromba del silenzio, tutti i
marciatori si stringono intorno alla lapide, mentre due ragazzi
depositano una piccola corona di fiori, come gesto di riconoscenza. Il
professor Mario Setta, dell’Associazione, ricorda brevemente il fatto di
sangue, avvenuto in quel luogo il 18 ottobre 1943. Anche il professore e
onorevole Giovanni Bachelet, presidente onorario dell’Associazione,
rivolge parole di riflessione e di invito all’impegno civile e politico
per costruire solide basi alla democrazia. Terminata la breve e toccante
cerimonia, si scende verso Palena. Una discesa lunga e snervante, ma con
la vista d’un panorama mozzafiato.
La traversata del 24-25 marzo 1944, alla quale prese parte
Carlo Azeglio
Ciampi, non seguì lo
stesso percorso, ma si diresse più a nord-est, come è scritto nel Diario
(cfr. “Il sentiero della libertà. Un libro della memoria con Carlo
Azeglio Ciampi”, a cura del Liceo Scientifico Statale Fermi di Sulmona,
Laterza 2003), scendendo quindi a Taranta Peligna, per evitare di cadere
nelle mani dei tedeschi che si trovavano ancora a Palena.
Verso le diciassette ci si ritrova sulla strada asfaltata che da Palena
conduce ai piedi della Grotta del Cavallone e al Sacrario della Brigata
Maiella di Taranta Peligna. Dopo più di un’ora di cammino su strada
asfaltata, si giunge al Sacrario. Il sindaco, Marcello Di Martino, e i
rappresentanti dell’Amministrazione accolgono la lunga carovana in
questo luogo straordinariamente bello e profondamente emozionante. La
cerimonia di commemorazione dei 54 caduti della Brigata Maiella e delle
sue gesta eroiche per liberare l’Italia ha inizio con le parole del
sindaco e con la benedizione della lapide, affissa sulla roccia per
tramandare la memoria di questa XII edizione del Sentiero della Libertà.
L’intervento di Franco Contucci, figlio di Amleto, caduto in battaglia
con la Brigata Maiella, crea momenti di grande emozione, quando legge
tra le lacrime e la voce spezzata, la lettera inviata alla madre con la
notizia della morte del marito. Conclusa la cerimonia e lasciato il
luogo del Sacrario, i marciatori scendono a Taranta Peligna per la
sistemazione nei luoghi di pernottamento e la consumazione della cena.
Durante la cena preparata dai volontari di Taranta e dai collaboratori
dell’Associazione, un complesso musicale allieta la serata.
Al mattino di domenica, 29 aprile, la colazione è servita, come la cena,
sotto il tendone allestito in piazza. Vengono distribuite le buste col
cibo e bottiglia d’acqua e ci si incammina lungo il fiume Aventino. Il
sindaco, Marcello Di Martino, si mette in cammino con i marciatori.
Tempo buono e percorso agevole, anche se lungo e spesso su strada
asfaltata. Arrivati al camping “Ciclone” sulla riva dell’Aventino, sosta
e pranzo sotto gli alberi. Qualche ragazzo comincia a sentire la fatica:
una ragazza cinese, della scuola di Brescia, con i piedi doloranti viene
trasportata in auto fino a Casoli. Si riparte verso le quattordici,
costeggiando il lago di Casoli e arrivando verso le diciassette al campo
sportivo di Casoli. Sosta sugli spalti per un breve riposo e ripresa
della marcia per la sfilata conclusiva. Il sindaco, Sergio De Luca, con
i sindaci del circondario e i rispettivi gonfaloni, preceduti dal
complesso bandistico di Casoli, precede la sfilata accanto alla
presidente dell’Associazione, Maria Rosaria La Morgia, la vice
presidente Adelaide Strizzi, il presidente onorario Giovanni Bachelet e
i rappresentanti delle Istituzioni pubbliche. Al monumento ai Caduti si
procede alla deposizione della corona, con l’esecuzione e il canto di
“Fratelli d’Italia”.
La sfilata prosegue, soffermandosi in piazza della Brigata Maiella,
lungo le vie centrali di Casoli fino alla piazza dove si conclude la
manifestazione e sono pronti i tavoli per la cena.
Sul palco, il sindaco
di Casoli, Sergio De Luca, esprime parole di incoraggiamento per le
prossime edizioni e di ringraziamento per questa XII edizione del
Sentiero con un numero di partecipanti superiore alle precedenti
edizioni. La dott.ssa Maria Rosaria La Morgia, in qualità di
neo-presidente dell’Associazione, che ha seguito momento per momento
l’itinerario della Marcia, ringrazia ed elogia i marciatori per aver
offerto una testimonianza di grande civiltà, nel ricordo d’un passato
che deve essere lezione di democrazia partecipata. Due studenti
esprimono le loro valutazioni sull’esperienza vissuta: Lorenzo Perotti,
del Liceo Classico Silvio Pellico di Cuneo, si dice contento e
soddisfatto per una esperienza che ha più volte ripetuto e che lo ha
arricchito di conoscenze storico-ambientali e di amicizie con studenti
di varie parti d’Italia. Lorenzo Flavio dell’ITC di Brescia, che per la
prima volta ha partecipato al “Sentiero della Libertà”, si dice
entusiasta dell’esperienza e pronto a ripeterla altre volte, avendo sì
sofferto per la fatica ma felice di aver superato la prova. A
conclusione, la prof.ssa Adelaide Strizzi rivolge a tutti, marciatori,
collaboratori, sostenitori, il suo più sentito ringraziamento,
confidando nella collaborazione delle “nuove forze” (new-entry), dal
momento che non rivestirà più, perché in pensione, il ruolo di
vice-preside del Liceo, anche se resterà vice-presidente
dell’Associazione.
Al termine della manifestazione, alcuni giovani manifestano un certo
malessere intestinale. Interviene la CRI, sotto il coordinamento del Dr.
Franco Di Girolamo. Si provvede subito ad accompagnare i giovani al
pronto intervento di Casoli. L’organizzazione cerca di sostenere i
ragazzi che avvertono malori e contemporaneamente punta ad accelerare la
partenza dei 10 pullman per il ritorno a Sulmona. L’episodio, che
inizialmente preoccupa lo staff dell’Organizzazione, si risolve grazie
alla professionalità di coloro che intervengono: dal personale del
Pronto soccorso al sindaco di Casoli, Dr. Sergio De Luca; dalla
disponibilità della CRI e della Protezione Civile di Casoli all’operato
dei collaboratori per riportare tutti a casa. Purtroppo la notizia del
malore rimbalza sui mass-media, anche se non riesce ad oscurare
nell’animo dei circa 700 partecipanti l’idea che si è trattato della
“più bella edizione del Sentiero della libertà/Freedom Trail”.
Mercoledì 2 maggio ha luogo la consegna delle borse di studio intitolate
a “Roberto Cicerone”. Come ormai da diversi anni, la cerimonia nell’aula
magna del Liceo Scientifico Fermi di Sulmona, rappresenta non solo un
momento per ricordare i protagonisti della “Resistenza Umanitaria”, ai
quali il “Quaderno di viaggio” di quest’anno rivolge particolare
attenzione, ma anche l’occasione per una riflessione sullo svolgimento
della Marcia. Alla presenza del vice-presidente del consiglio comunale
di Sulmona, Luciano Marinucci, che esprime parole di incoraggiamento per
la manifestazione, il prof. Mario Setta delinea la figura di Roberto
Cicerone, nel contesto della guerra a Sulmona, notando come la “Borsa di
studio Roberto Cicerone” intende sollecitare i giovani alla
realizzazione della Solidarietà, fondamento della convivenza civile. La
prof.ssa Adelaide Strizzi, in qualità di vice preside del Liceo e vice
presidente dell’Associazione, ripercorre idealmente le varie tappe della
Marcia di quest’anno, descrivendone i vari aspetti e concludendo con un
ringraziamento e un plauso ai partecipanti. Vengono premiati gli
studenti: Martina Giraudo del Liceo Classico “Silvio Pellico” di Cuneo,
Jenny Federico e Antonio De Capite Mancini del Liceo Scientifico Fermi
di Sulmona. Infine, alla presenza del rappresentante dell’Ambasciata
Britannica, Mr. Barnes, viene consegnata una targa in memoria della
prof.ssa Rosalba Borri: «L’Associazione Culturale “Il Sentiero della
Libertà/Freedom Trail” con sede nel Liceo Scientifico Statale Fermi di
Sulmona, memore del fondamentale contributo culturale e operativo nella
creazione e realizzazione della Marcia Internazionale Il Sentiero della
Libertà/Freedom Trail/Freiheitsweg/Chemin de la Liberté ricorda Rosalba
Borri Marinucci, madre amorevole e docente esemplare.»