Petizioni per richiedere Bura online gratis
Il Bollettino Ufficiale della regione, versione cartacea, è 
a pagamento in tutta Italia; la versione on line è, invece, ovunque gratuita, 
tranne in una regione: l’Abruzzo.
"In un momento storico in cui la trasparenza delle 
decisioni appare l’unica salvezza per la credibilità delle istituzioni, 
questo non è certamente un punto a favore della relazione ente 
pubblico-cittadino"
Firma le petizioni per chiedere il BURA on line gratis:
«Il Bura - dice Ernesto Valerio nell'articolo 
intitolato "La trasparenza si paga a caro prezzo" (leggi) 
- è il Bollettino ufficiale della Regione Abruzzo. Il 
sito della 
nostra regione ce lo definisce come “lo strumento legale per 
la conoscenza delle leggi e dei regolamenti regionali, nonché di tutti gli atti 
in esso pubblicati” , un modo insomma di far conoscere l’operato di 
coloro che sono stati da noi scelti (e che vengono, sostanzialmente, da 
noi stipendiati) nell’ambito della gestione regionale
In sostanza il contenuto del Bura è composto dalle leggi e i 
regolamenti della regione, dai decreti del presidente e del 
Consiglio, dalle leggi nazionali ad interesse regionale e da tutta una serie 
di annunci e avvisi di pubblico interesse territoriale. Un insieme informativo, 
insomma, di indubbia importanza per il cittadino, oltre che per le istituzioni.
«La versione cartacea del bollettino - continua il giornalista -
è a pagamento (per la precisione, il costo annuale è di 77,47 euro), cosa 
giustificabile ovviamente dalle spese di stampa, rilegatura, eccetera (il 
cartaceo a pagamento come in tutta Italia, del resto).
La versione on line però non comporta nessuna spesa, da parte 
dell’organizzazione regionale, né impegni sostanziali di tempo, se non quello 
della trasposizione html (o pdf) del documento. Eppure, anche questo servizio 
è a pagamento. 
Nel portale infatti è ben specificato che "l'abbonamento al cartaceo 
offre anche la possibilità di consultare i bollettini sul sito tramite 
un'apposita password da richiedere compilando la scheda sul sito oppure 
specificando tale richiesta nel fax inviato": dunque, solo con la 
sottoscrizione dell’abbonamento cartaceo si può accedere anche al documento on 
line. 
Stessa cosa, purtroppo, anche 
per l’archivio storico , addirittura ancora non ultimato.
Non si specifica in alcun modo la libera possibilità di volere solo la modalità 
web del bollettino e, inoltre, non c’è libertà di lettura gratuita delle 
delibere nell’archivio, recentissimo o passato che sia.»
Abruzzo caso isolato. Nelle altre regioni la versione on line non si paga
«L’anomalia del caso abruzzese - afferma Ernesto Valerio -  
viene però anche amplificata dal confronto con le altre regioni: dando 
un’occhiata a tutte le altre 
raccolte regionali  si può ben vedere come ci sia una distinzione 
ben precisa tra cartaceo e on line. Mentre il primo viene, 
ovviamente, rilasciato tramite pagamento, la versione on line è consultabile 
gratuitamente da ogni cittadino.» 
E le delibere della Giunta dove sono? 
«Nel mare magnum delle informazioni spiattellate dal ricchissimo 
portale della Regione - continua Valerio  - di una cosa si è certi: 
il fatto di non accorgersi che la cosa che si sta cercando non c’è.
Così per giorni e settimane abbiamo cercato l’elenco delle delibere della 
giunta (altro atto pubblico e che deve essere pubblicato). 
Noi non le abbiamo trovate. Possibile che non ci siano?
L’unico modo per trovare on line qualcosa di simile, è andare a cercare i 
documenti nei singoli portali: andando su quello di “formazione 
e istruzione” , alla voce delibere, trovate consultabili quelle 
relative all’argomento di interesse del portale. Anche qui, dolenti note: i 
documenti disponili sono datati al massimo maggio 2006, e non sono presenti le 
ultime decisioni in materia. 
Che per caso i cittadini paghino il servizio di aggiornamento? Stesso dicasi per
l’istruzione, 
dove però fortunatamente troviamo anche materiale relativo allo scorso dicembre, 
mentre la “direzione 
politica del lavoro”  conferma il trend: poca disponibilità di 
materiale on line e datato al massimo maggio 2006.
Insomma qualche delibera c’è ma relativa a specifici argomenti. Un elenco 
completo e consultabile monumento alla trasparenza invece no.
Che l’Abruzzo sia rimasto indietro ancora una volta?»
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