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Rifondazione Comunista dice no all'assalto al fiume Avello

Rifondazione dice no all'assalto al fiume Avello

Secondo il progetto della ditta Aquavis Srl di Ortona, una centrale idroelettrica da realizzare sul territorio comunale di Casoli, sfrutterà il tratto del fiume Avello tra Limiti di Palombaro e Piana La Fara con gravi conseguenze ambientali sugli ecosistemi fluviali

Rifondazione: "Il progetto autorizzato dall'Autorità di Bacino secondo il principio del consenso assenso, è stato presentato da una Società privata alla Regione senza essere stato preventivamente concordato con l'Amministrazione locale e senza il coinvolgimento della popolazione". Il Circolo PRC di Palombaro chiede l'impegno da parte dell'Amministrazione comunale di adoperarsi affinché la Provincia non dia la concessione alla Società di procedere alla realizzazione della centrale idroelettrica

Nell'immagine, il tratto di fiume Avello da quota 315m slm a quota 195m slm

Il progetto depositato presso il Genio Civile di Chieti ed esposto al pubblico fino al 5 Marzo 2007 per eventuali opposizioni o osservazioni (leggi articolo), prevede la realizzazione di una piccola centrale idroelettrica con potenza inferiore a 3000 KW, sfruttando il piccolo salto di quota (circa 120 mt) che il fiume Avello ha tra la località Limiti di Palombaro, dove avverrebbe l'intercettazione delle acque, e la zona di Piana La Fara nel Comune di Casoli, dove appunto si realizzerebbe la suddetta centrale. Tutto questo accompagnato dall'intubazione di un tratto di fiume lungo 3,6 km e dalla realizzazione di un bacino di accumulo con capacità di 10.000 m3.

«Apprendiamo solo dai giornali - dice il comunicato di Rifondazione Comunista (leggi) - la proposta di captazione di acqua dal fiume Avello, presentata dalla Società Acquavis srl e depositata al Servizio del Genio Civile Regionale.
Ma perchè costruire questa centrale?
Perchè ormai l'acqua è diventata un
affare - continua la sezione PRC di Palombaro - con l'aggravante che la legislazione aiuta questo tipo di interventi perchè producono energia pulita e rinnovabile. Con il Decreto Bersani infatti i produttori di energia sono costretti a immettere sul mercato almeno il 2-3% di energia da fonte rinnovabile, energia che viene ben pagata (ottengono i cosiddetti certificati verdi). I certificati verdi si possono scambiare come veri e propri titoli finanziari per cui se un produttore non è in grado di produrre energia da fonti rinnovabili può comprare direttamente il certificato da chi lo ha e mettersi in regola.
Inoltre oltre al mercato dei certificati verdi bisogna tener presente che centrali come quelle che vorrebbero costruire sul fiume Avello rendono molto bene: si stima che per una potenza pari a 700KW si guadagnino dai 500.000 ai 700.000 € all'anno, tutto questo a fronte delle sole spese di investimento e di bassissimi costi di gestione, visto che questi impianti sono totalmente automatizzati e non hanno bisogno dell'impegno di personale se non in caso di guasti.»

«Sono diverse - spiega Rifondazione - le cose che ci sentiamo in dovere di contestare duramente in tutta questa storia:
1
. La presentazione di un progetto da parte di una Società privata alla Regione senza che questo sia stato preventivamente concordato con l'Amministrazione locale e senza il coinvolgimento della popolazione;
2. Il fatto che l'autorizzazione da parte dell'Autorità di Bacino sia stata data secondo il principio del consenso assenso, a causa della colpevole “dimenticanza” dell'Autorità di rispondere nei termini previsti dalla legge;
3. Se da un lato l'energia idrica è una fonte rinnovabile e pulita, purtroppo gli impianti per la sua produzione hanno un fortissimo impatto ambientale sugli ecosistemi fluviali, impatto legato alla sottrazione di acqua dal fiume che determina: distruzione di flora e fauna e dei loro habitat, alterazione della continuità del corso d'acqua, alterazione delle falde acquifere, alterazione del paesaggio naturale, disboscamento, scavi, cementificazioni e riversamento dei materiali di risulta.»

Il PRC di Palombaro, chiede l'impegno da parte dell'Amministrazione comunale di adoperarsi affinchè la Provincia (Ente competente) non dia la concessione alla Società di procedere alla realizzazione della centrale; la valutazione di un progetto alternativo che riguardi da una parte lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili e pulite ma a basso impatto ambientale (es. l'utilizzo di turbine che sfruttando le infrastrutture già esistenti lungo il corso del fiume permettano la produzione di energia a servizio della comunità locale e non di qualsivoglia Società esterna) e dall'altra la valorizzazione e il ripristino dell'habitat naturale del fiume Avello (es. creazione di un piccolo parco fluviale); il massimo coinvolgimento della popolazione in tutte le decisioni inerenti le risorse del nostro territorio e l'appoggio di tutti i cittadini e le cittadine di Palombaro all'Amministrazione in una comune battaglia di democrazia e partecipazione.

Chiunque ne abbia interesse, potrà partecipare al sopralluogo nelle zone interessate dall'intervento previsto per il 28 Marzo alle ore 10.30, con ritrovo presso il Municipio di Palombaro.

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Inserito da Redazione il 10/03/2007 alle ore 11:17:19 - sez. Ambiente - visite: 4802