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Isreaele e Palestina, uno sterminio chiamato banalmente conflitto di guerra che si consuma nell’indifferenza del mondo

Isreaele e Palestina, uno sterminio chiamato banalmente conflitto di guerra che si consuma nell’indifferenza del mondo

Articolo di Ezio Pelino

Ma gli ebrei di Israele sono figli e nipoti di coloro che furono sterminati a milioni da Hitler? Cosa ha insegnato loro quel genocidio? Niente. Si vendicano, per quello che hanno sofferto, sul popolo palestinese, colpevole di vivere su quel territorio che fu loro duemila anni fa. Se per Hitler gli ebrei erano un problema razziale, i palestinesi lo sono per loro. Se tre adolescenti ebrei vengono uccisi, la responsabilità non è personale, non è degli assassini, da processare e condannare, come in tutti i paesi civili, ma della intera collettività palestinese. persino dei bambini in culla. Si deve fare terra bruciata, con le armi più sofisticate del mondo.
Per definire la vita a Gaza non ci sono parole. Inferno? Lo era fino a ieri, oggi è un inferno nell’inferno. I media lo chiamano banalmente “conflitto in medio oriente”. Ma è una guerra di sterminio, una guerra soprattutto contro i bambini. Nell’indifferenza del mondo. Cosa fa l’Onu? Quell’ enorme struttura fra New York e Ginevra, zeppa di funzionari e generosa di appannaggi. Cosa fa l’Europa? Manca, forse, la Mogherini?

I media presentano la questione come un conflitto irrisolvibile tra due parti uguali. Ma non è così. Gli attacchi degli estremisti palestinesi contro civili innocenti devono essere fermati e severamente condannati, ma il conflitto nasce dall'espropriazione che subisce il popolo palestinese. Israele occupa, colonizza, e, ora, bombarda. Attacca una nazione legalmente libera, riconosciuta dalle Nazioni Unite, e ne controlla l'acqua, il commercio e i confini. Ha creato la prigione all’aperto più grande del mondo e l’ha isolata. Ora, mentre cadono le bombe, le famiglie non hanno letteralmente alcuna via di fuga.

Sono crimini di guerra. Non li accetteremmo in nessun’altra parte del mondo. Perché li accettiamo in Palestina? Per la prima volta un famoso intellettuale ha il coraggio di sfidare l’omertà occidentale:"Israele è uno stato canaglia, stato nazista e fascista, peggio di Hitler. Andrei a Gaza a combattere a fianco di Hamas, direi che è il caso di fare le Brigate Internazionali come in Spagna, perché Israele è un regime fascista che sta distruggendo un popolo intero, in Spagna non era niente in confronto a questo. E' un genocidio in atto, nazista, razzista, colonialista, imperialista e ci vuole una resistenza. L'unica cosa seria è che ci vogliono le brigate internazionali".
Ma le parole degli intellettuali finiscono nel nulla.

Ezio Pelino

 

Inserito da Redazione il 22/07/2014 alle ore 16:05:57 - sez. Cronaca - visite: 3194