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L’ospedale di Casoli deve assumere i connotati di Ospedale di Territorio
La proposta di riqualificazione del nostro ospedale inviata agli amministratori regionali dal Pres. del Comitato Civico pro Ospedale di Casoli, Dott. Pierluigi Natale.
Natale: «Un modello di ospedale concepito come nel Piano Sanitario non si addice affatto al nostro territorio, questa politica dei tagli a noi non piace, se va fatta una razionalizzazione, questa deve essere più equilibrata. Un ospedale ridotto così non è un ospedale, ma un cronicario! »
Non è la prima volta che il Comitato Civico in difesa dell'Ospedale di Casoli tenta di ovviare, con proposte più sensate e meno penalizzanti per il nostro nosocomio, alle disposizioni del nuovo Piano Sanitario Regionale. «Il 28 Febbraio 2007 - ha detto il Dott. Natale al convegno del 23 Novembre - prima dell'approvazione del Piano Sanitario del 28 Marzo, il nostro Comitato ha presentato delle proposte di ristrutturazione dell'Ospedale che non sono state neppure discusse. Non solo, ma durante l'anno le cose sono peggiorate - ha proseguito - poichè, dopo l'approvazione da parte del Consiglio Regionale della legge n. 6 del 5 Aprile 2007, la quale, prevedeva per un ospedale di territorio almeno 6 strutture complesse e 10 semplici, è stata approvata la Delibera n.809 del 2007 che modifica le integrazioni della Delibera n.562 rendendo le disposizioni precedenti ancora più restrittive. Questo significa - ha spiegato il presidente del Comitato Civico - che l'ospedale di Casoli al 31-12-2007 avrà 31 posti di Medicina, 4 di Chirurgia, 58 di Riabiltazione e di Lungo Degenza, per un totale di 93 posti letto e, se verrà approvato il Piano Sanitario resteranno solo: 7 posti a Medicina, 4 a Chirurgia (la Day Surgery) e 67 posti di Riabilitazione e Lungo Degenza, quindi, i posti letto scenderanno da 93 a 78 e mancherà il reparto Geriatria, indispensabile per un ospedale posto al centro di un territorio interno popolato prevalentemente da persone anziane.» «Un modello di ospedale concepito come nel Piano Sanitario - ha proseguito il Dott. Pierluigi Natale - non si addice affatto al nostro territorio, questa politica dei tagli a noi non piace, se va fatta una razionalizzazione, questa deve essere più equilibrata. Un ospedale ridotto così - ha esclamato - non è un ospedale, ma un cronicario! Inoltre, faccio rilevare che di questa ulteriore modifica il manager della Asl non ha dato nessuna spiegazione. Il nostro ospedale deve assumere la funzione di filtro che aveva in passato, quindi deve poter gestire l'urgenza, per le cose più importanti invece si va altrove. Noi vogliamo un ospedale che abbia il minimo necessario che funzioni e che dia la possibilità ad un paziente di pernottare almeno una notte. La One-Day Surgery non può essere sostituita dalla Day Surgery, chi si opera non può essere mandato immediatamente a casa, deve almeno restare una notte e poi può andare via. Inoltre, la Geriatria nella nostra zona è un reparto importante che non può essere soppresso, perchè popolata da molte persone anziane e la sua mancanza crea gravi disagi al paziente, ai parenti dei ricoverati ed aumenta il problema dell'intasamento degli ospedali di Lanciano, Chieti e Vasto, che già non riescono più a contenere tutte le richieste per la situazione (analoga alla nostra) che si è creata anche negli altri ospedali cosiddetti minori.»
La proposta agli amministratori regionali
Nel documento indirizzato alle autorità regionali invitate al Convegno del 23 Novembre, ed inviato per conoscenza anche al Presidente "V Commissione Sanità" Dott.ssa Antonella Bosco ed ai Sindaci dei comuni limitrofi, il Presidente del Comitato Civico in difesa dell'Ospedale di Casoli chiede che gli stessi si prodighino affinché il nostro ospedale funzioni come Ospedale di Territorio. «Il Convegno “Ospedali minori: quale futuro?” organizzato a Casoli il 23
Novembre - dice il Dott.
Pierluigi Natale nella lettera del 28 Novembre - ha avuto una
vasta eco a Casoli e nei comuni viciniori ed io, come promesso, invio la proposta minima affinché l’ospedale di Casoli possa
assumere i connotati di “Ospedale di Territorio”. Al di sotto di questa - continua il Dott. Natale - non si può proprio scendere vista la funzione importante
che riveste il nostro ospedale, ossia quella di “filtro” di tutto un retroterra
montano verso gli ospedali più grandi come quello di Lanciano che dovrebbe, a
nostro avviso, fare l’eccellenza.»
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