I "Contratti di Quartiere II" ed il Palazzo Scolastico
2.330.000 Euro (di cui 516 mila euro a carico del Comune) è
l'importo previsto per l'intervento della parte pubblica che prevede un
intervento edilizio sul "Palazzo Scolastico": "Una soluzione
drastica e complessa, che ci restituirà un edificio menomato, rifatto a metà,
piuttosto che restaurato con criterio". Nel frattempo, l'edificio sarà occupato da alcune associazioni locali.
di Maria C. Ricci
Nell'immagine, il colore rosso delimita tutta
l'area d'intervento fino al Palazzo Scolastico e il colore azzurro
evidenzia il
Centro Storico.
|
Il Comune di Casoli, con delibera di Giunta Comunale n.8 del 23 Gennaio 2004,
al fine di partecipare alla gara indetta dalla Regione Abruzzo per programmi innovativi in ambito urbano denominati
“Contratti di Quartiere II”, ha individuato un'area d'intervento costituita
da un'ampia zona urbana che dal nucleo antico si estende fino al Palazzo
Scolastico. Al bando hanno partecipato anche più soggetti privati con progetti
di recupero di abitazioni ricadenti nell'area circoscritta.
Il progetto presentato dal Comune nel mese di Febbraio 2004, non è stato finanziato nel precedente bando,
però è rimasto in graduatoria per un eventuale nuovo finanziamento. Così, in
seguito al Decreto del Ministero delle Infrastrutture dell`otto Marzo 2006 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 61 del 14
Marzo), che ha dato l'avvio ad un nuovo bando relativo al completamento del programma nazionale di edilizia residenziale,
la Giunta ha riapprovato il progetto precedente, per un importo complessivo di 3.303.601
euro, di cui 973.601 euro sono relativi agli interventi di soggetti
privati.
La parte pubblica del progetto, riguarda un intervento edilizio sul Palazzo
Scolastico di 2.330.000 euro (di cui euro 516 mila sarà a carico del Comune)
che non sarà più riutilizzato come scuola.
Cosa sono i "Contratti di Quartiere II"
I Contratti di Quartiere sono programmi innovativi di recupero e riqualificazione urbana e sociale, localizzate principalmente in
aree di degrado edilizio e urbanistico, a scarsa coesione sociale, in presenza di carenza di servizi, con grave disagio abitativo ed elevata vulnerabilità
sismica, queste aree di degrado, nelle grandi metropoli in genere, coincidono con i
quartieri di periferia, mentre nei medi e piccoli centri, le zone degradate sono localizzate nelle aree più centrali dei tessuti consolidati e appartenenti ai
primi nuclei abitativi della città.
L'art. 1 del Bando di gara della Regione Abruzzo, prevede la partecipazione al programma di almeno un soggetto privato che contribuisca con fondi propri (per un importo non inferiore al 5% del costo totale del programma) alla realizzazione del "Contratto di Quartiere" . Il programma quindi, coinvolge anche i soggetti privati, che con i singoli interventi edilizi finanziati con una quota massima pari al 30% del recupero e fino ad un tetto massimo di 30.000 Euro per ogni unità abitativa, dovrebbero contribuire a migliorare la qualità dell'area d'intervento. Per ogni Comune, la richiesta non può superare la somma di 2.000.000 di Euro. Tra i criteri prioritari per l’assegnazione dei finanziamenti, oltre ai parametri economici, c'è ovviamente, anche l'attenzione sulla qualità progettuale ed all’indice di fattibilità degli interventi proposti.
Con il nuovo finanziamento di cui al D.M. 8 Marzo 2006, si prevede l'impiego di fondi residuali che ammontano a
311.455.000 euro.
Restano invariati i contenuti del programma i cui relativi interventi devono essere compresi:
· nei piani per l`edilizia economica e popolare di cui alla legge 167/1962;
· nelle zone di recupero di cui all`art. 27 della legge 457/1978;
· in comparti di edifici particolarmente degradati di cui all`art. 18 della legge 392/1978;
· nelle aree assoggettate a recupero urbanistico di cui all`art. 29 della legge 47/1985
· in aree degradate ed in quelle soggette a recupero a causa di eventi sismici
o di pubblica calamità.
Il "Palazzo Scolastico": dalla chiusura ai
"Contratti di
Quartiere II"
L'Edificio Scolastico, è stato chiuso improvvisamente il 5 Novembre 2002, con
ordinanza
sindacale n.757 che faceva seguito ad una relazione tecnica basata su un'analisi sommaria
dell'edificio in questione, redatta in due
giorni (Domenica 3 e Lunedì 4 Novembre), dopo l'evento sismico del
31 Ottobre in Molise, avvertito leggermente anche in Abruzzo ma senza
conseguenze sugli edifici, neppure sul nostro edificio scolastico, sempre ritenuto idoneo ad ospitare le classi elementari ed il
Cinema Teatro, soprattutto dopo gli ultimi interventi di miglioramento.
Da quel giorno, mille vicende intorno all'Edilizia Scolastica si sono
susseguite rapidamente:
01. alunni trasferiti in locali non idonei presso
l'ex Pretura;
02.
rabbia e
malumore tra la popolazione, determinata soprattutto dall'ombra della speculazione;
03.
sondaggio in rete, in cui la maggioranza si esprime in favore alla conservazione
dell'edificio storico (clicca),
contribuendo in maniera sostanziale ad orientare le ultime scelte verso il
riutilizzo dell'edificio anche se per usi diversi;
04.
consigli comunali "infuocati";
05. altri
onerosi incarichi professionali per perizie prive di indagini e calcoli
analitici sulle strutture e stime con costi di "recupero"
elevati;
06. istituzione da parte del Consiglio Comunale, di
una Commissione Speciale avente il compito di valutare delle ipotesi di
intervento sull'edificio scolastico senza prevedere l'adeguamento ed il
riutilizzo del fabbricato stesso (leggi);
07.
progettazione repentina di un Polo Scolastico con annesso belvedere
nella zona denominata "Lame",
per un costo pari a 4.930.000 €, (vale a dire oltre nove miliardi
e mezzo delle vecchie lire) somma non finanziata dalla Regione (leggi);
08.
nuova Scuola Elementare progettata su un lotto scelto per ripiego;
09. nuovi incarichi professionali, per effettuare
dopo ben tre anni, quelle indagini
sul terreno e sulle strutture che dovevano essere sin dal primo giorno la
base delle prime perizie;
10. il finanziamento di 500.000 euro
del Cipe (Legge 289/2002)
non più utilizzabili per la nuova Scuola Elementare, perchè assegnati per lavori di messa in sicurezza di edifici scolastici
esistenti, provvedimento che costringe ora il Comune, ad assumere ulteriori
mutui trentennali per ultimare il nuovo plesso scolastico. (leggi)
11.
affitto temporaneo dei locali dello stabile, ad associazioni culturali,
ricreative, assistenziali, religiose e politiche;
12. infine, la riproposta dell'intervento
sul Palazzo Scolastico nell'ambito dei Contratti di Quartiere II, per l'importo
di 2.330.000 euro di cui 516 mila euro a carico del Comune.
Il progetto, riapprovato recentemente dalla Giunta Comunale, prevede come intervento della parte
pubblica, un recupero dell'edificio effettuato, non tramite lavori di
consolidamento delle strutture esistenti, ma mediante la demolizione
delle parti interne con successiva ricostruzione dell'intera struttura
portante in cemento armato, lasciando inalterati, solo la copertura e i muri
perimetrali esistenti. La destinazione d'uso dei locali ai piani superiori, sarà diversa da quella scolastica
e al piano terra, sarà riconfermata la sala del Cinema Teatro. Una soluzione
drastica e complessa, che ci restituirà un edificio menomato, rifatto a metà,
piuttosto che restaurato con criterio. Una scelta che elude qualsiasi sforzo,
anche minimo, di tentare un intervento di miglioramento strutturale, mirando ad
un recupero
effettuato con tecniche e materiali innovativi, al fine di rispettare e
conservare la natura del fabbricato stesso.
Nel frattempo, in attesa di una
eventuale approvazione del bando, o di un'altra soluzione, lo stabile sarà temporaneamente utilizzato ai
piani superiori da associazioni culturali,
ricreative, assistenziali, religiose e politiche. Questa decisione, è maturata in seguito agli elaborati tecnici rimessi
da un geologo e da un ingegnere (entrambi incaricati di eseguire gli studi e gli
approfondimenti tecnici finalizzati all'analisi strutturale ed alla
caratterizzazione del terreno di fondazione dell'edificio dopo ben tre anni dalla
chiusura), nei quali emerge che "l'edificio, pur non raggiungendo i livelli
minimi di sicurezza definiti dalle norme tecniche per le costruzioni, può
essere considerato fruibile per lo svolgimento di quelle attività che non
comportino affollamento e che determinano un basso cimento statico
dell'edificio". Ci si chiede a questo punto, cosa si intende per
affollamento e basso cimento statico dell'edificio, visto che fino al 2002, la scuola era occupata da una ventina di bambini per aula, quindi, sicuramente meno sollecitata
che nel prossimo utilizzo da parte delle persone adulte delle associazioni di
cui sopra. Soprattutto se le attività all'interno dell'edificio, verranno
svolte per pura coincidenza, tutte contemporaneamente (condizione di carico più
sfavorevole, da prendere sempre in considerazione nelle valutazioni delle
sollecitazioni accidentali sulle strutture). Inoltre, in caso di
intervento edilizio sul Palazzo Scolastico, l'utilizzo dei locali
ampi e luminosi dell'edificio da parte di organizzazioni come la Banda di 50
elementi, la Protezione Civile, la Parrocchia ecc., cesserà e le
associazioni , dovranno tornare alla ricerca di locali idonei dove svolgere le proprie attività.