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Abruzzo, quale futuro?
A Cupello il 22 luglio si è tenuto un convegno sull’economia, occupazione e sviluppo della Regione Abruzzo
Una domanda sull'Abruzzo che rischia di diventare una regione petrolizzata, viene posta ai promotori dell'incontro dalla Prof.ssa D'Orsogna e gli animi subito si scaldano. Remo Gaspari ai contestatori: «fannulloni che vogliono fare basso proselitismo». Tra il pubblico, anche una piccola rappresentanza di Casoli del gruppo "Non restiamo inSENSIBILI", che può testimoniare su quanto accaduto all'incontro Foto tratta dal Blog "Allegria di naufragi" di Lorenzo Luciano Di seguito l'articolo di Novella Di Paolo apparso ieri su "Il Messaggero" Cupello - Sembrava un incontro come tanti altri, tranne il ritardo di oltre un'ora. A Cupello, una sera di metà estate, per discutere del futuro dell'Abruzzo. Enrico Di Giuseppantonio, Calogero Marrollo, Remo Gaspari. Gianni Chiodi, il più atteso da pubblico e telecamere, arriva alle 20, bloccato sull'A14 da un incidente. Il tempo di finire il discorso e arriva la prima domanda, la prima e l'ultima. La fa Maria Rita D'Orsogna, professoressa all'università di Los Angeles. «Cosa ne pensa presidente del fatto che l'Abruzzo sta diventando un distretto minerario?» chiede al microfono. Chiodi ascolta e risponde: «Tra 10 anni vedrete che non sarà successo niente. Questa è una prospettiva falsa. Non capisco perché vi siete fissati». Il pubblico si agita, altra gente risponde dalla platea: «Vogliamo le carte». «Questa è la mappa delle concessioni- dicono due signore srotolando una cartina - e sono già state approvate». Chiodi ribadisce «Non sarà così, ma perché continuate ad attaccarmi?». Dal palco riprendono la parola. «Questa è maleducazione. - sottolinea un organizzatore - Per questo vi hanno cacciato dalla politica». La gente alza la voce, qualcuno si avvicina alla scrivania, al presidente, «non siamo politici, siamo cittadini, questa non è democrazia». Intanto arrivano i carabinieri, l'incontro va avanti, parla Gaspari che dice dei contestatori, «fannulloni che vogliono fare basso proselitismo». Di Giuseppantonio tenta di placare gli animi, ma il dibattito è sospeso. Chiodi viene accompagnato fuori dai vigili urbani, la gente lo riempie di domande. Fuori l'aspetta l'auto blu, scortata dai carabinieri: «Sono spaventato dalla gente che solo immaginando che io abbia idee diverse dalle loro, mi attacca in questo modo» dice prima di salire in macchina. La D'Orsogna, ancora incredula del polverone scatenato, sussurra: «Non volevo attaccare nessuno, non ho alcun interesse in questa storia». Fonte: Il Messaggero
L'intervento della prof.ssa Maria D'Orsogna. Video tratto dal sito Comitato Abruzzese del Paesaggio Il resoconto della prof.ssa Maria Rita D'Orsogna tratto dal suo Blog «Finalmente dopo otto mesi di richieste e domande, siamo riusciti a sentire qualche parola da parte di Gianni Chiodi sul tema del petrolio in Abruzzo, ieri sera 22 Luglio 2009 - inizia a raccontare la Prof.ssa D'Orsogna sul suo Blog - La sera del 21 luglio sono stata avvertita da un lettore di questo blog, che l'aveva saputo per caso, di un incontro fissato per l'indomani a Cupello. Ci sarebbe stata la presenza di un giovane ingegnere, che e' stato presentato solo come ingegner Tiberio, e di Calogero MARROLLO (Presidente Confindustria Abruzzo), di Enrico DI GIUSEPPANTONIO (Presidente della Provincia di Chieti), di Gianni CHIODI (Presidente della Regione Abruzzo), di Silvio BELLANO (Esponente Furcese dell'UDC) e di Remo GASPARI (Tuttofare della Democrazia Cristiana). Siccome sono mesi - spiega la D'Orsogna - che cerchiamo di parlare con Chiodi sul tema dell'Abruzzo petrolifero, e siccome lui non si e' mai degnato di rispondere ai pur numerosi inviti e richieste, ho subito capito che sarebbe stata un'occasione importantissima per noi. La macchina organizzativa di noi amanti dell'Abruzzo si e' allora subito messa in moto. Ho tempestato di e-mail e telefonate tutti. Per effetto domino, grazie a telefonate notturne, e ad una organizzazione efficientissima di un popolo libero ed amante dell'Abruzzo, con nemmeno 24 ore di avviso, abbiamo riempito la sala del comune di Cupello. E' stato bellissimo che ciascuno di noi abbia dato il meglio di se per essere presente e per incalzare tutta la casta abruzzese, passata ed attuale. Inutile dire che non se l'aspettavano. La scelta di Cupello, piccolissimo centro del Vastese, non e' stata un caso. Li' esiste gia' una forte presenza ENI, con un centro di stoccaggio di gas. La citta' si e' dichiarata favorevole ad ospitare un inceneritore sul suo suolo e Cupello a suo tempo disse anche di essere favorevole alla costruzione del centro petrolifero di Ortona. Insomma, una citta' bendata ferma al progresso degli anni sessanta. Secondo me, - continua la prof.ssa D'Orsogna - lo scopo di questo incontro, pubblicizzato solo nell'immediato circondario di Cupello era quello di dare una occasione alla politica, e a Gianni Chiodi in particolare, di rispondere che
c'e' anche gente favorevole al petrolio, e che non tutti la pensano come noi. Non a caso,
colui che ha introdotto la serata (un perito industriale dipendente dell'ENI il cui nome non e' stato reso pubblico) e' lo stesso che si era presentato a San Salvo due sere prima per dire a me che quel che dicevo era inesatto. Torniamo allora a Cupello. Dopo la presentazione da parte dell'impiegato ENI, i vari politici hanno preso posto. Ho stretto cordialmente la mano a Di Giuseppantonio e gli ho ricordato che a Lanciano, il 20 Luglio 2009, si era impegnato a lottare per scongiurare il pericolo petrolio, e che noi tutti ci aspettavamo che questo impegno fosse mantenuto anche a Cupello. Finalmente arriva Chiodi, con circa un'ora di ritardo. Saluti affettuosi e referenziali a Zio Remo, una vera "autorita' per quanto riguarda la conduzione della politica", un "emblema della politica per la crescita dell'Abruzzo" come lo ha definito Chiodi e che "tutti rimpiangiamo".
Chicca finale, parole di ammirazione e di rispetto per Obama che in Africa ha parlato del bisogno di infrastrutture. Non ho capito bene se intendesse dire che l'Abruzzo ha bisogno di infrastrutture allo stesso identico modo dell'Africa o no, ed in tutta sincerita' mi e' sembrato molto forzato il paragone. Alla fine del suo discorso, ho preso tutto il coraggio che ho, sono andata da Silvio Bellano, e ho chiesto la parola. Mi hanno dato il microfono, l'ho guardato negli occhi, ed ho detto: Fonte: D'Orsogna La reazione di Remo Gaspari. Video tratto dal sito Comitato Abruzzese del Paesaggio Il resoconto del Comitato Abruzzese del Paesaggio «Siamo stati in molti alla serata di mezza estate di Cupello, abbiamo visto degli interventi interessanti ma poco coordinati tra loro: Come si vede nei video l’ing. Matteo Parisio parla di fotovoltaico e fonti rinnovabili, chiaro, tecnico ed efficace. Quello che viene dopo, sempre nell’ambito delle nuovo forme di energia, è il ritorno al nucleare… Cosa c’entra il nucleare con il fotovoltaico? Perchè dopo la domanda di Maria Rita D’Orsogna fatta a Gianni Chiodi si è scatenato l’inferno? Ci sono le carte che negano l’ingresso dei petrolieri nella nostra regione o e la solita chiacchiera? Ripeto, tutte belle parole e anche dei corsi e ricorsi storici di uno spettacolare attore che a 88 anni ha una verve di un giovanotto, costretto a parlare del fotovoltaico e del suo impianto finanziato negli anni ottanta (l’uomo dei fatti) oltre agli insulti rivolti dall’on. Remo Gaspari alle molte persone che ascoltavano e non riuscivano più a trattenere la loro idea attaccate alla sedia, persone che non appartengono a una fetta elettorale stabile, senza tessere di partito e senza orientamento politico chiaro (logicamente nella maggioranza) e che soprattutto non vogliono essere etichettate come conviene nel momento. Oggi siamo fannulloni comunisti, domani chissà?» Altre notizie dell'incontro: Resoconto personale sul Blog di Lorenzo Luciano: Allegria di naufragi Resoconto personale con video e audio sul Blog di Antonio Dolce: PensierosSo Gruppo casolano su FaceBook: Non rimaniamo inSENSIBILI - Casoli contro il petrolio in Abruzzo |
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